Accesso
Dottori
Peeling e biostimolazione: quando sono indicati?

Peeling e biostimolazione: quando sono indicati?


Mer 29/01/2025 | Dott. Enrico Massidda |  Medico Certificato Ethigate

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Peeling e biostimolazione: questa metodica si avvale di un dispositivo bifasico che utilizza componenti come l’acido acetilsalicilico, una molecola che svolge principalmente un'azione esfoliante, preparando la pelle per l'assorbimento di bioattivi come gli amminoacidi di glicina, prolina, idrossiprolina e arginina, oppure la vitamina C. La combinazione di queste sostanze non solo combatte l'invecchiamento, ma stimola anche la produzione di collagene ed elastina, migliorando il tono e l'elasticità della pelle. Inoltre, ha effetti illuminanti, rimpolpanti e antiossidanti. Le rughe appaiono distese grazie alla formazione di nuovo collagene, mentre la produzione di sebo viene regolata.

Il peeling, come suggerisce il termine, rimuove lo strato corneo superficiale, favorendo l’assorbimento dei bioattivi. Nella prima fase, l’azione esfoliante e l’acido salicilico preparano la pelle all’assorbimento di altre sostanze, permettendo di parlare di un peeling biostimolante o di biostimolazione non iniettiva.

Ciò che distingue questo trattamento dagli altri peeling è la sua capacità di ripristinare il film lipidico senza alterare i parametri cutanei. Al contrario di trattamenti esfolianti aggressivi che possono disidratare la pelle o danneggiare il film lipidico, questo approccio bifasico consente di ottenere risultati immediati senza compromettere la pelle. Questo trattamento è adatto a tutti i tipi di pelle e può essere eseguito durante tutto l'anno. È fondamentale non confondere l'azione di un semplice peeling con quella di un biostimolante, che stimola la pelle in profondità.

L’obiettivo principale di questo trattamento è migliorare la qualità della pelle. In medicina estetica, l’approccio è preventivo, poi curativo, e solo in seguito correttivo. Per questo motivo, il target ideale è rappresentato da persone giovani. Nei pazienti giovani, il focus è preventivo o curativo piuttosto che correttivo. Ad esempio, il salicilico ha un'azione batteriostatica, utile per trattare la pelle seborroica. La metodica ha un'azione “sfolgorante” ed è adatta anche a trattare le pelli più spesse.

È importante ricordare che nei pazienti giovani l'obiettivo non è apportare cambiamenti significativi alla pelle, ma migliorarne la qualità, la luminosità, la texture, il colorito e la struttura. Pertanto, questa procedura può essere eseguita come un "primer" per la pelle. In medicina estetica, la ripetizione del trattamento aumenta notevolmente la sua efficacia.

 

In collaborazione con Francesca Frediani e Stefania Bortolotti.


 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO

Massidda Enrico

Autore

Medicina estetica

Dott. Enrico Massidda

Medico Certificato Ethigate

Cagliari (CA)


Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter TuaMe
Scarica la nuova app TuaMe

Accesso contenuti completi

x