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Biostimolazione: il trattamento di medicina estetica che rigenera la pelle

Biostimolazione: il trattamento di medicina estetica che rigenera la pelle


Mar 30/07/2024 | Dott. Alessia Baroni

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Un nuovo termine comincia a prender piede nella medicina estetica: biostimolazione, un trattamento che si inserisce a pieno titolo nel contesto ben più ampio della medicina rigenerativa.

Scopriamo di cosa si tratta insieme alla dottoressa Alessia Baroni, medico estetico.

Biostimolazione, trattamento rigenerativo per la pelle 


Si chiama biostimolazione, perché stimola la pelle a rigenerarsi autonomamente sfruttando le sue risorse fisiologiche. Come? La biostimolazione fornisce un forte impulso ai fibroblasti (cellule presenti nel derma, lo strato cutaneo più profondo) affinché producano nuovo collagene, la proteina elastica che dà sostegno e compattezza alla pelle, la cui produzione cala a partire dai 25 anni.

Il prefisso bio è da intendersi alla greca, bios, cioè vita. In un certo senso, la biostimolazione è come se desse nuova vita alla pelle, poiché la rigenera dalle sue fondamenta. Se pensiamo che il collagene può essere paragonato a una sorta di “impalcatura” della cute, comprendiamo bene come la biostimolazione è una vera e propria ristrutturazione a partire dagli strati profondi, come appunto il derma.

Biostimolazione è lo stesso di biorivitalizzazione?


Non proprio. La biorivitalizzazione agisce a livello più superficiale rispetto alla biostimolazione, ma si avvale pur sempre di micro-iniezioni nel sottocute. La differenza consiste nel grado di “intervento” per migliorare la pelle.
Spiego in sintesi: la biorivitalizzazione idrata (in un modo ovviamente non paragonabile ai cosmetici), la biostimolazione, invece, ristruttura i “mattoncini” della pelle, poiché agisce come input per la neocollagenesi, il processo di formazione di nuove fibre di collagene.

E poi sono diverse le sostanze e le metodiche con cui tali trattamenti si effettuano: 

- acido ialuronico + glicerolo per la biorivitalizzazione, iniettati in un piano cutaneo più superficiale;

- idrossiapatite di calcio diluito con lidocaina e soluzione fisiologica per la biostimolazione, che viene iniettato nel piano più profondo della cute (il derma).

Tuttavia, entrambi i trattamenti fanno parte della grande famiglia dei trattamenti rigenerativi di medicina estetica.

Biostimolazione e bioristrutturazione sono sinonimi, dunque.


Esattamente.

Come si effettua la biostimolazione?


Attraverso micro-iniezioni diffuse su tutto il viso a base di idrossiapatite di calcio diluito o iperdiluito con soluzione fisiologica, a seconda dei casi. L’idrossiapatite di calcio è una sostanza naturale presente nel nostro organismo, in particolare nelle ossa e nei denti, che, una volta iniettata nella cute, stimola le cellule del derma a produrre nuovo collagene. Il trattamento è indolore poiché prevede anestetico locale, ed è a bassa invasività, permettendo di tornare alla vita quotidiana in tempi molto brevi e senza sequele.

N.B. Il fatto che la biostimolazione si avvalga di iniezioni non deve far confondere il trattamento con i “classici” filler che invece hanno principalmente azione riempitiva.

E la biorivitalizzione, invece, come funziona?


Il trattamento biorivitalizzante si esegue sempre tramite micro-iniezioni ma a base di acido ialuronico, fluido a basso cross-linking: serve a mantenere una maggiore quantità di acqua negli strati superficiali della pelle, conferendole un aspetto più fresco e luminoso. Avendo una funzione più “superficiale” rispetto alla biostimolazione, la biorivitalizzazione può essere indicata anche per persone più giovani, già a circa 30 anni.

A chi è indicata la biostimolazione?


Alle persone che presentano una cute assottigliata dall’età e dall’esposizione agli agenti esterni (sole, fumo, smog ecc.). Efficace anche per chi ha una cute che manifesta cedimenti cutanei dovuti alla perdita di elasticità. Se volessimo dare un’indicazione anagrafica, la biostimolazione è indicata a partire dai 40 anni, considerando il fatto che dopo quest’età la perdita di collagene può raggiungere il 20%. 

Come appare la pelle dopo il trattamento? Più compatta, tonica, elastica. Risultano attenuati anche i segni di photo-aging (micro-rugosità, raggrinzimenti, discromie superficiali ecc.). Ma per i risultati pieni bisogna aspettare circa 3 mesi, il tempo necessario affinché l’organismo “registri” l’input di produrre più collagene. In ogni caso, si esce già dalla seduta con un aspetto più sano, e bello.

Eventuali controindicazioni


Come ogni trattamento di medicina estetica, sia la biostimolazione che la biorivitalizzazione presentano delle controindicazioni: infezioni in atto, flogosi localizzate, herpes attivo e patologie autoimmuni a carico della pelle in fase attiva. Altrimenti, sono trattamenti molto ben tollerati e a bassa invasività.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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Baroni Alessia

Autore

Medicina estetica

Empoli (FI)

Forte dei Marmi (LU)


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