DEFINIZIONE
L’infiltrazione è una procedura medico-chirurgica che consiste nell’iniettare, a livello di un determinato strato tissutale, una particolare sostanza o farmaco, a scopo terapeutico. Nel campo della medicina estetica e della dermatologia, questa tecnica viene sfruttata per iniettare i filler, ossia particolari sostanze ad azione volumizzante, direttamente nel tessuto cutaneo. L’iniezione infiltrativa delle sostanze a scopo estetico è valutata dal medico di medicina estetica che sceglie, in base alle caratteristiche specifiche del paziente, la particolare tecnica da adottare.
COS’È
Nel campo della medicina estetica, l’infiltrazione è una metodica attraverso la quale risulta possibile infiltrare, ovvero riempire, un determinato strato cellulare, facendo ricorso all’impiego di particolari sostanze o farmaci.
Molto spesso, la pratica di infiltrazione in medicina estetica coincide con l’iniezione dei filler direttamente a livello intra-dermico, ossia nello strato disposto più in profondità nella cute, in sede sub-epidermica.
INDICAZIONI
Le indicazioni, per i pazienti, a sottoporsi a sedute di infiltrazione derivano dal loro disagio estetico provato nel notare aree corporee poco sviluppate o poco prominenti. Infatti, a causa di alterazioni congenite oppure di traumi, può accadere che talune aree del corpo non si accrescano e non si sviluppino a sufficienza, come la macromastia delle mammelle.
In questi casi, specie quando ciò riguarda aree del corpo particolarmente espressive o sensuali, molti soggetti preferiscono ottenere un aumento volumetrico della regione considerata, facendo ricorso all’infiltrazione.
Una tecnica con fini simili attuata in medicina estetica è la mesoterapia, dove si inoculano e infiltrano determinate sostanze a livello dermico o sottocutaneo, al fine di correggere imperfezioni cutanee.
Le indicazioni maggiori per sottoporsi a queste tipologie di procedure infiltrative sono:
- Aumento del volume e conferimento di maggior pienezza in designate aree del corpo;
- Contrasto di fenomeni anti-estetici particolarmente evidenti come la cellulite, la “pelle a buccia d’arancia” o altro tipo di panniculopatia;
- Apportare un effetto lifting ad aree cutanee in stato di flaccidità o cadenti.
PREOPERATORIO
Durante la visita di controllo preliminare che avviene tra il medico di medicina estetica e il paziente candidato alla
procedura di infiltrazione, il medico, dopo aver proceduto alla raccolta delle informazioni anamnestiche, prosegue con l’esame obiettivo.
Nell’esame obiettivo il medico di medicina estetica ispeziona a dovere le aree del corpo che il paziente riferisce di percepire come fonte di disagio e ne valuta l’eventuale sottoposizione alla procedura di infiltrazione.
Nel caso il paziente sia idoneo alla metodica, generalmente è sua cura provvedere alla
depilazione e allo scrub accurati delle regioni cutanee dove verrà eseguita l’iniezione.
TECNICHE DI INFILTRAZIONE
Alcuni esempi di
tecniche di infiltrazione, sfruttate nella medicina estetica, sono:
- Infiltrazione di filler con cannula smussa. Il filling con cannula smussa prevede di infiltrare il tessuto non con un ago, evitando dunque il rischio di poter lacerare i tessuti, e causare lividi o dolore. L’utilizzo della cannula smussa bypassa questi problemi e garantisce una maggiore uniformità del trattamento oltre che una evidente attenuazione del senso di disagio e fastidio, e di un minor edema post-trattamento.
- Infiltrazione di filler con Hydro-Reserve. Questa particolare tecnica prevede l’iniezione seriata microscopica di un acido ialuronico molto legante l’acqua, in maniera tale da trattare con efficacia una pelle molto disidratata, ottenendo rilassamento e aumento della tonicità.
- Infiltrazione di filler nascosto. Tale tecnica utilizza lidocaina in aggiunta al consueto acido ialuronico, con il fine di avere un notevole effetto lifting del volto, con l’effetto di cute stirata.
RISCHI E COMPLICAZIONI
Le
rare complicazioni, di piccola entità, che potrebbero verificarsi in seguito all’esecuzione di tecniche di infiltrazione in medicina estetica sono:
- Gonfiore della regione trattata;
- Eritema circoscritto di breve durata;
- Formazione di minime raccolte petecchiali;
- Sensazione di lieve bruciore o prurito;
- Alterazione passeggere della sensibilità cutanea nella sede di infiltrazione.
FONTI:
- Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.
- Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.
- Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.