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Rughe: cosa rivelano della personalità

Rughe: cosa rivelano della personalità


Gio 07/05/2020 | Dott. Ippolito Savì

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di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani


 

In qualche modo le rughe rivelano la nostra storia e la nostra personalità che risulta così iscritta nei nostri tratti, come una mappa del tesoro. Come chi vuole leggere il destino interpretando le linee sul palmo della mano, è praticamente possibile leggere la vita tracciata dal tempo sui nostri volti. Sì può quindi quasi leggere il passato e forse interpretare il modo di affrontare il futuro in una strana arte divinatoria, che forse altro non è che capacità di guardare l’altro davvero e tentare di interpretare le sue emozioni.

Solchi, segni, espressioni che ci rappresentano e che rivelano di noi anche il modo in cui affrontiamo l’esistenza.

Anche solo l’orientamento delle odiate rughe rivela il nostro carattere: quelle associate a rabbia e disappunto sono in genere verticali mentre quelle orizzontali suggeriscono un’abitudine al sorriso, alle espressioni di gioia e incorniciano volti ridenti e sorpresi. Il loro aspetto in qualche modo è più piacevole, a confermare che ‘non tutte le rughe sono state create uguali’.

Bisogna però precisare che le rughe si distinguono in rughe di espressione o dinamiche e rughe statiche; le prime sono quelle che compaiono nel momento in cui assumiamo un’espressione (es. sorridiamo) e che seguono la mimica facciale, ma che scompaiono al cambiare dell’espressione. La ruga profonda, invece, è quella che si nota come un solco profondo anche quando il viso è perfettamente rilassato e serio ed è quella legata sia all’invecchiamento cronologico che solare e che è oggetto della richiesta di trattamento.

Se non possiamo evitarle quindi, almeno possiamo scegliere quelle che ci penalizzano meno.
Introversi, pensatori e intellettuali avranno più spesso una accentuazione delle rughe glabellari e della fronte. Sono spesso persone stressate, più concentrate sugli aspetti negativi dell’esistenza, soggetti a pressioni esterne a cui reagiscono con una eccessiva severità verso se stessi.

Le rughe frontali, parallele alla linea delle sopracciglia, vengono attribuite a personalità con tratti costanti di preoccupazione mentre quelle glabellari cioè verticali, sono responsabili dei solchi che si formano a partire dalla radice del naso. Quando sono due parallele, in mezzo alla fronte, sono definite "rughe del pensiero", mentre un'unica ruga verticale al centro viene chiamata "ruga del comando", a indicare l'ambizione di chi la porta, come se indicasse la concentrazione verso un unico obiettivo del soggetto che la mostra.

Le rughe della fronte sono anche state associate a soggetti alla ricerca di sensazioni forti, avventurosi e amanti della vita all’aria aperta. Una vita ‘outdoor’ per la quale hanno poche accortezze: basterebbe indossare occhiali da sole per evitare di strizzare gli occhi e aggrottare la fronte, oltre ad applicare regolarmente filtri solari fuori e alimenti antiossidanti e acqua per l’interno.

Zampe di gallina? Sarebbero una caratteristica di individui curiosi, attenti ai dettagli e perfezionisti. La prevenzione dei segni intorno agli occhi passa anche attraverso l’uso di occhiali da vista per evitare di strizzare gli occhi continuamente nel tentativo di mettere a fuoco.

Gli ansiosi saranno più spesso imbronciati, meno pronti a sorrisi improvvisi e vedranno probabilmente comparire rughe naso-geniene e intorno alla bocca, complice anche l’abitudine al fumo in cui la nicotina è usata come ansiolitico.

Intorno alla bocca le rughe non sono inevitabili: non fumare ne evita la maggior parte, mentre baciare spesso rappresenta una efficace  ginnastica facciale. Idratazione e l’applicazione di prodotti a base di vitamina C aiutano a stimolare la produzione di prezioso collagene. Il resto lo farà un buon filtro solare da applicare sempre al contorno labbra (si, anche le labbra possono subire scottature).

Le rughe verticali intorno alla bocca sono anche chiamate, in modo molto evocativo, "codice a barre" sono tipiche delle persone abituate a tenere la sigaretta in mezzo alle labbra e originano quindi dall’azione costante e l’usura del derma dovuta al muscolo buccinatore introno alla bocca.  Le “smoking lines”, sono più accentuate da un lato o dall’altro del volto, a seconda di dove si tiene la sigaretta. Ma in alcuni casi appaiono anche in soggetti non fumatori indicando dal punto di vista psichico la mancanza di libertà di espressione, mentre quelle orizzontali che si creano sotto le labbra sarebbero più frequenti nelle persone che si frenano spesso dall'esprimere quello che provano.

Mentre le rughe naso-labiali sono quelle tipiche di chi sorride molto e ha un atteggiamento ottimista nei confronti della vita. Spesso riempite perché accusate di invecchiare eccessivamente sono quelle che però parlano della nostra estroversione.
Mentre le linee verticali che attraversano il naso dalla radice si formano dopo prolungati sforzi creati da rabbia o stress e rivelano una tensione costante.

Le linee sulle guance possono essere linee sottili, come lievi ragnatele  o rughe, "sleeping lines" create dal sonno.  Sì originano dalle tensione dei muscoli di bocca, collo e occhi e per questo sono spia di una forte stress, tipiche quindi nelle persone che subiscono incomprensioni, e frustrazioni se vogliamo guardare ad una ipotesi psicosomatica.

Ci sono poi collane che nessuno vorrebbe indossare e che in alcuni sono invece presenti in modo permanente: quelle rughe del collo chiamate "collana di Venere" e segno di grande passionalitàRaccontano un atteggiamento di desiderio e più sono marcate, maggiore è la carica sessuale che indicano, almeno secondo la medicina cinese. In altri casi sono dovute ad una pelle molto sottile che sì stressa facilmente, alla cattiva postura durante il sonno e ad un cuscino troppo alto. Le nostre nonne consigliavano infatti cuscini sottili e federe di raso o seta per prevenirle, anche se molte hanno una origine genetica. Il trucco per rallentarne la comparsa è un surplus di idratazione e nutrimento in un distretto spesso trascurato dallo skin care quotidiano. Per queste i trattamenti sono a base di sostanze ristrutturanti e rivitalizzanti come i filler associati a cocktail di vitamine e antiossidanti o a trattamenti locali periodici come le onde d’urto che stimolano la produzione di proteine di sostegno.

Per tutte le rughe un denominatore comune: la perdita di proteina collagene la cui quantità diminuisce dell’1% per ogni candelina spenta già a partire dai 20 anni.
Se nei primi anni la perdita non è tale da determinare effetti visibili, con il passare del tempo la cute diventa più fragile e sottile e tende a cadere creando solchi sulla superficie.

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Savì Ippolito

Autore

Medicina estetica

Santarcangelo di Romagna (RN)

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