di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani
In qualche modo le
rughe rivelano la
nostra storia e la
nostra personalità che risulta così iscritta nei nostri tratti, come una mappa del tesoro. Come chi vuole leggere il destino interpretando le linee sul palmo della mano, è praticamente possibile leggere la vita tracciata dal tempo sui nostri volti. Sì può quindi quasi leggere il passato e forse interpretare il modo di affrontare il futuro in una strana arte divinatoria, che forse altro non è che capacità di guardare l’altro davvero e tentare di interpretare le sue emozioni.
Solchi, segni, espressioni che ci rappresentano e che rivelano di noi anche il modo in cui affrontiamo l’esistenza.
Anche solo l’
orientamento delle odiate
rughe rivela il nostro
carattere: quelle associate a
rabbia e
disappunto sono in genere
verticali mentre quelle
orizzontali suggeriscono un’abitudine al
sorriso, alle espressioni di gioia e incorniciano volti ridenti e sorpresi. Il loro aspetto in qualche modo è più piacevole, a confermare che ‘non tutte le rughe sono state create uguali’.
Bisogna però precisare che le rughe si distinguono in
rughe di espressione o dinamiche e
rughe statiche; le
prime sono quelle che
compaiono nel momento in cui
assumiamo un’espressione (es. sorridiamo) e che seguono la mimica facciale, ma che scompaiono al cambiare dell’espressione. La ruga profonda, invece, è quella che si nota come un
solco profondo anche quando il viso è perfettamente
rilassato e serio ed è quella
legata sia all’
invecchiamento cronologico che solare e che è oggetto della richiesta di trattamento.
Se non possiamo evitarle quindi, almeno possiamo scegliere quelle che ci penalizzano meno.
Introversi,
pensatori e intellettuali avranno più spesso una
accentuazione delle
rughe glabellari e della
fronte. Sono spesso persone stressate, più concentrate sugli aspetti negativi dell’esistenza, soggetti a pressioni esterne a cui reagiscono con una eccessiva severità verso se stessi.
Le
rughe frontali, parallele alla linea delle sopracciglia, vengono attribuite a
personalità con
tratti costanti di
preoccupazione mentre quelle
glabellari cioè verticali, sono responsabili dei
solchi che si formano a partire dalla
radice del naso. Quando sono due parallele, in mezzo alla fronte, sono definite "rughe del pensiero", mentre un'unica ruga verticale al centro viene chiamata "ruga del comando", a indicare l'ambizione di chi la porta, come se indicasse la concentrazione verso un unico obiettivo del soggetto che la mostra.
Le
rughe della fronte sono anche state
associate a
soggetti alla ricerca di sensazioni forti,
avventurosi e amanti della vita all’aria aperta. Una vita ‘outdoor’ per la quale hanno poche accortezze: basterebbe indossare occhiali da sole per evitare di strizzare gli occhi e aggrottare la fronte, oltre ad applicare regolarmente filtri solari fuori e alimenti antiossidanti e acqua per l’interno.
Zampe di gallina? Sarebbero una caratteristica di
individui curiosi,
attenti ai dettagli e
perfezionisti. La prevenzione dei segni intorno agli occhi passa anche attraverso l’uso di occhiali da vista per evitare di strizzare gli occhi continuamente nel tentativo di mettere a fuoco.
Gli
ansiosi saranno più spesso
imbronciati, meno pronti a sorrisi improvvisi e vedranno probabilmente comparire
rughe naso-geniene e
intorno alla bocca, complice anche l’abitudine al fumo in cui la nicotina è usata come ansiolitico.
Intorno alla bocca le rughe non sono inevitabili:
non fumare ne
evita la
maggior parte, mentre
baciare spesso rappresenta una
efficace ginnastica facciale. Idratazione e l’applicazione di
prodotti a base di
vitamina C aiutano a
stimolare la
produzione di prezioso
collagene. Il resto lo farà un buon filtro solare da applicare sempre al contorno labbra (si, anche le labbra possono subire scottature).
Le
rughe verticali intorno alla bocca sono anche chiamate, in modo molto evocativo, "
codice a barre" sono tipiche delle persone abituate a tenere la sigaretta in mezzo alle labbra e originano quindi dall’azione costante e l’usura del derma dovuta al muscolo buccinatore introno alla bocca. Le “smoking lines”, sono più accentuate da un lato o dall’altro del volto, a seconda di dove si tiene la sigaretta. Ma in alcuni casi appaiono anche in
soggetti non fumatori indicando dal punto di vista
psichico la
mancanza di
libertà di espressione, mentre quelle
orizzontali che si creano
sotto le labbra sarebbero più frequenti nelle persone che si frenano spesso dall'esprimere quello che provano.
Mentre le
rughe naso-labiali sono quelle
tipiche di chi
sorride molto e ha un atteggiamento ottimista nei confronti della vita. Spesso riempite perché accusate di invecchiare eccessivamente sono quelle che però parlano della nostra estroversione.
Mentre le
linee verticali che attraversano il naso dalla radice si formano dopo
prolungati sforzi creati da
rabbia o
stress e rivelano una
tensione costante.
Le
linee sulle
guance possono essere
linee sottili, come lievi ragnatele o
rughe, "
sleeping lines" create dal
sonno. Sì originano dalle tensione dei muscoli di bocca, collo e occhi e per questo sono
spia di una
forte stress, tipiche quindi nelle persone che subiscono incomprensioni, e frustrazioni se vogliamo guardare ad una ipotesi psicosomatica.
Ci sono poi collane che nessuno vorrebbe indossare e che in alcuni sono invece presenti in modo permanente: quelle
rughe del
collo chiamate "
collana di Venere" e segno di
grande passionalità.
Raccontano un
atteggiamento di desiderio e più sono marcate, maggiore è la carica sessuale che indicano, almeno secondo la medicina cinese. In altri casi sono dovute ad una
pelle molto
sottile che sì
stressa facilmente, alla
cattiva postura durante il sonno e ad un
cuscino troppo alto. Le nostre nonne consigliavano infatti cuscini sottili e federe di raso o seta per prevenirle, anche se molte hanno una origine genetica. Il trucco per
rallentarne la
comparsa è un
surplus di
idratazione e
nutrimento in un
distretto spesso
trascurato dallo
skin care quotidiano. Per queste i trattamenti sono a base di sostanze ristrutturanti e rivitalizzanti come i filler associati a cocktail di vitamine e antiossidanti o a trattamenti locali periodici come le onde d’urto che stimolano la produzione di proteine di sostegno.
Per
tutte le
rughe un denominatore comune: la
perdita di proteina
collagene la cui quantità diminuisce dell’1% per ogni candelina spenta già a partire dai 20 anni.
Se nei primi anni la perdita non è tale da determinare effetti visibili, con il passare del tempo la cute diventa più fragile e sottile e tende a cadere creando solchi sulla superficie.
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