di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani
Rughe in agguato e perdita di collagene per chi dorme su un fianco con il volto che affonda nel cuscino. Lo aveva già confermato uno studio pubblicato su Aesthetic Surgery Journal: la
compressione, la
tensione e il peso applicato al
viso durante il sonno può provocare le
rughe. Sono state descritte per la prima volta nel 1987 in uno studio del dermatologo californiano Samuel J. Stegmann che le ha distinte da quelle dovute a solo fumo o contrazione di fasce muscolari (le cosiddette ‘rughe dinamiche’).
Nonostante le opzioni terapeutiche siano più limitate rispetto alle rughe di espressione i
filler sono il ‘
gold standard’ per liberarsene, con un
vantaggio in termini di
stimolo della
produzione di
fibroblasti e
neocollagenesi. Obiettivo: far sì che il sonno torni ad essere un ‘trattamento di bellezza’ per la nostra pelle.
“L’aspetto di chi ha il
problema di una
postura che predilige lo
sfregamento del
volto sui
tessuti durante la notte è quello di
rughe che
compaiono solo da un lato e non da quello opposto in maniera un po’ disordinata e
asimmetrica. Ma anche che compaiono nella
parte alta del
viso e
non quella
bassa o viceversa. L’obiettivo è quindi quello di ricreare una armonia del volto con
correzioni a base di
filler dermici e
riassorbibili” - rivela il Dottor Savì - “Uno dei più apprezzati per le sue caratteristiche è quello a base di
idrossiapatite di calcio dalla consistenza estremamente elastica e la possibilità di essere più o meno riempitivo a seconda del livello di diluizione. Amato anche per la sua dimostrata
capacità bioristrutturante: appena iniettato infatti inizia a favorire un processo di
attivazione delle
fibre di
collagene ed
elastina. Il vantaggio è quindi doppio: immediato per il riempimento e curativo a medio termine in modo che se usato in maniera costante e continuativa determina l’effetto di necessitare di ritocchi meno frequenti e di rallentare l’invecchiamento cutaneo”.
Perdita densità e cattiva postura: le cause
Le cosiddette ‘
rughe da cuscino’ si formano quando il volto preme per molte ore su una superficie. Linee che tendono a peggiorare nel tempo a causa di
due fattori combinati: la
ripetizione dello
stimolo negativo e
perdita di
densità ed
elasticità cutanea dovuta all’età.
Ovviamente le rughe sono influenzate dalla quantità di tempo che manteniamo quella posizione. E proprio quella laterale è la postura notturna più frequente (dorme sul fianco il 65% delle persone, supina il 25% e a pancia in giù il 10%) a cui si aggiungono circa 20 cambi di posizione a notte.
Cuscino seconda causa di rughe dopo il sole
“Purtroppo le
pieghe che la stoffa del cuscino imprime sul volto
non sempre scompaiono. E’ noto infatti agli specialisti che proprio la pressione sul cuscino sia la
seconda causa di
comparsa delle
rughe dopo l’esposizione alla luce solare” spiega il
Dottor Ippolito Savì,
Medico Estetico. “D’altro canto trascorriamo circa 2500 ore dormendo, tempo in cui il nostro volto è sottoposto ad una forma di stress meccanico. Le rughe di espressione e quelle ‘da cuscino’ sono due entità differenti per causa, posizione ed anatomia. La buona notizia è che le
rughe si possono
prevenire o si può
evitare che
diventino permanenti. Si formano quando si genera un attrito eccessivo tra pelle e biancheria del letto di cotone o flanella”.
Le rughe che si prevengono con il tessuto giusto
L’ideale quindi è sostituire con
federe di
raso o
seta su cui la pelle scivola e non genera attrito. Il secondo consiglio, ma più difficile da mettere in pratica, è quello di cambiare la posizione dominante, prediligendo quella supina. Risultato che si può ottenere con particolari cuscini dalle forme che permettono di mantenere la posizione. Anche l’uso di
creme nutrienti da notte a base di
retinolo può aiutare a
rimandare i
danni permanenti ma non a fermare il processo.
Colpa della perdita di collagene
“Il problema sta nella
progressiva perdita di
collagene, quella
proteina che funziona come
impalcatura e
riempimento: quando diminuisce si possono evidenziare
linee diagonali sulle
guance e sulla
parte inferiore del
volto e
solchi sulla
fronte. Alla quale si aggiunge una ‘tensione ripetitiva a lungo termine’ che spinge o tira la pelle in direzione perpendicolare rispetto ai muscoli del viso” prosegue Savì. “Per fortuna oggi sappiamo che
iniezioni di
acido ialuronico e
tossina botulinica sono in grado di determinare veri e propri cambiamenti biochimici a favore delle strutture epidermiche, cutanee e di matrice.
L’uso di
acido ialuronico ad esempio provoca una tensione di cute e derma, che attiva vie di segnalazione che attivano la produzione di
nuovo collagene. In modo analogo la
tossina botulinica agisce a lungo termine non solo con la tradizionale azione sulle fibre muscolari ma
migliorando l’
elasticità cutanea.
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