In chirurgia estetica ormai la nuova tendenza va verso interventi più piccoli, meno invasivi quindi localizzati, nonchè meno costosi, come la tossina botulinica, le infiltrazioni di e con acido ialuronico ed il peeling.
Nessun cambiamento di tendenza per quanto riguarda la mastoplastica additiva rimasta bene o male stabile. Gli interventi invece che si tende a fare di meno sono quelli di mastoplastica riduttiva e rinoplastica.
Negli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale le richieste di trattamenti estetici da parte degli uomini fra i 35 ed i 60 anni.
Il desiderio di sentirsi ‘'belli, giovani'’ ed in armonia con se stessi e con gli altri insomma non muore neppure in tempi di crisi economica. Con stupore di molti gli ultimi dati relativi al settore della chirurgia e soprattutto della medicina estetica sono accompagnati da un segno positivo.
La medicina estetica risulta secondo gli ultimi dati sempre in crescita e sono molti i dati a nostro favore a conferma di ciò.
Ad aumentare, dunque, è soprattutto la medicina estetica, considerando che ha i costi più accessibili, le persone oggigiorno non vogliono rinunciare a curarsi e, pur di farlo, si orientano verso trattamenti meno costosi, ma che, allo stesso tempo, li facciano sentire ancora belli e desiderati.
La crisi economica cioè, non ha diminuito la richiesta di interventi estetici, ma ha indirizzato le persone verso pratiche meno costose, facendo registrare ai primi posti la domanda per i trattamenti a base di botox, contro gli inestetismi.
Dunque la medicina estetica è una branca medica in netta crescita e per il quale, secondo recenti studi, potrebbero aprirsi anche nuove prospettive di utilizzo: il botox, ad esempio, potrebbe in futuro essere impiegato anche per curare problemi come la sindrome depressiva, il tutto agendo a livello dei muscoli facciali.
Si stanno effettuando diversi test su un possibile legame tra cervello e muscoli, questa ricerca la sta svolgendo la Georgetown Medical School ed è in pubblicazione sul "Journal of Psychiatric Research".
Questo legame fra il cervello e i muscoli delle espressioni facciali in cui il cervello è in grado di monitorare e valutare le espressioni e rispondere a queste generando lo stato d'animo appropriato.
La ricerca della Georgetown Medical School, commenta Basoccu, "conferma un dato già studiato scientificamente, e cioè il fatto che un aspetto più gradevole, e quindi un aumento dell'autostima, risultano essere elementi che migliorano l'umore".
Con tassi annui di crescita del fatturato a doppia cifra, la medicina estetica è diventata uno dei motori dell’industria farmaceutica. Quello delle previsioni delle società di ricerca specializzate nel settore è un coro senza stonature ovvero entro pochi anni vi sarà un vero e proprio boom di questa specialità medic-chirurgica: secondo MarketsandMarkets, per esempio, la medicina estetica è destinata entro il 2023 a superare un giro d’affari globale di 17 miliardi di dollari, dai 10,3 miliardi del 2018, con una crescita media annua di oltre il 10%.
Più ottimista una recente analisi di P&S Intelligence, che stima un fatturato mondiale nel 2023 pari a 19,4 miliardi di dollari dagli 8,6 miliardi del 2018, pari a una crescita media annua del 12,2%. Stando invece a Credence Research, il settore è destinato a superare i 22,5 miliardi di dollari di giro d’affari entro il 2026, con una crescita media annua del 9,9% in otto anni.
La medicina estetica rappresenta un ramo della ricerca scientifica che utilizza cure poco invasive per migliorare l’aspetto fisico delle persone: si va dai trattamenti di rughe e cicatrici, all’ossigenazione della pelle, passando per creme rassodanti e antismagliature.
Dal punto di vista geografico, il primo mercato è quello del Nord America, trainato dagli Stati Uniti, ma senza dubbio quello più dinamico è rappresentato dall’ Asia, in netto sviluppo invece In Europa.