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Coronavirus: sintomi e modalità di trasmissione.

Coronavirus: sintomi e modalità di trasmissione.


Ven 30/04/2021 | Dott. Tania Basile

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Con il termine Coronavirus si identifica, nella vulgata, sia l’infezione che la causa virale della stessa. Scientificamente, vi è una distinzione netta tra le definizioni COVID-19 e SARS-CoV-2, rispettivamente riferite alla malattia ed al virus che ne è responsabile. COVID-19 è l’acronimo di CoronaVIrus Desease 19 ovvero malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2, quest’ultimo invece è riconducibile alla definizione inglese di Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2. Infine, il 2 è significativo della sua origine nella famiglia dei Coronavirus simile al virus SARS-CoV-1 che tra il 2002 e il 2003 causò il decesso di 916 persone su un totale di 8422 contagiati.

Introduzione

Il COVID-19 ha cambiato radicalmente la vita degli esseri umani ed il modo di concepire la società stessa. Nel corso della storia dell’umanità, molte sono state le epidemie e molte persone hanno perso la vita a causa di esse, mai però ci fu un così rapido coinvolgimento di tutti i paesi del mondo costretti a fari i conti con centinaia di migliaia di morti, misure restrittive per contenere il contagio, e momenti di evidente disperazione nelle aree dove il virus ha colpito con più violenza.

Cos’è il SARS-CoV-2?


Il SARS-CoV-2 è un agente patogeno appartenente alla famiglia virale dei coronavirus; quest’ultima caratterizzata da RNA a filamento singolo e spinule superficiali, note anche come spike. È la particolare conformazione data dalle spinule all’origine del nome familiare di questi virus che attraverso questa caratteristica si legano ai recettori delle cellule dell’organismo ospite.

I principali ospiti dei coronavirus sono specie animali come i pipistrelli sebbene attraverso zoonosi siano ormai diffusi nell’uomo, in molte specie di uccelli nonché di animali domestici. È a questa origine che si fa risalire la diffusione del virus, accreditata ad animali infetti del mercato locale di Wuhan, in Cina. Nonostante le speculazioni, oltre alle ipotesi scientifiche, la reale dinamica del passaggio dall’animale all’uomo è sconosciuta.

Cos’è il COVID-19?


Il COVID-19 è una malattia respiratoria acuta a carattere infettivo causata dal virus SARS-CoV-2. La sindrome respiratoria acuta è una rara condizione polmonare causata da infezioni patogene. Alcuni dei coronavirus (SARS-CoV-1 e 2, MERS-CoV) possono causare questa condizione in una percentuale variabile dei soggetti colpiti, altri virus della stessa famiglia sono tra gli agenti responsabili dei comuni raffreddori di stagione.

Sintomi del COVID-19


I sintomi del COVID-19 sono assai variabili in funzione della gravità della malattia. Difatti, nella maggior parte dei soggetti positivi al virus i sintomi sono pressoché assenti facendo parlare di soggetti asintomatici. Tuttavia, un terzo dei soggetti presenta sintomi riconducibili allo stato influenzale con febbre, tosse, mal di gola, astenia, dispnea, affaticamento e dolore muscolare. Non è inusuale che il virus provochi anche la perdita temporanea di gusto e olfatto, cefalea, brividi, vomito e diarrea.

Il 5% circa dei soggetti sviluppa sintomi gravi con polmoniti, sindrome da distress respiratorio acuto ed altre complicazioni potenzialmente letali. In questi casi si richiede ricovero ospedaliero, ricorso a cure specifiche e ventilazione polmonare. In una nota dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono riportati anche sintomi riconducibili a complicazioni neurologiche, perdita di lucidità, depressione, ansia, irritabilità, delirio, disordini del sonno, infiammazioni cerebrali e danni permanenti al sistema nervoso centrale.

I sintomi del COVID-19 sono:



  • Febbre alta

  • Tosse secca

  • Affaticamento

  • Perdita di olfatto e gusto (anosmia e ageusia)

  • Congestione nasale

  • Congiuntivite

  • Cefalea

  • Infiammazione della gola

  • Dolori muscolari e articolari

  • Rash cutanei

  • Nausea e vomito

  • Brividi e vertigini


I sintomi gravi del COVID-19 includono:

  • Dispnea ovvero difficoltà respiratorie

  • Perdita di appetito

  • Confusione

  • Sensazione di pressione e dolore al petto

  • Irritabilità

  • Perdita di coscienza

  • Ansia

  • Depressione

  • Disordini del sonno

  • Delirio


Modalità di trasmissione del SARS-CoV2


Il virus SARS-CoV-2 ha un’alta capacità di trasmissione, soggetta a variabili ascrivibili alla particolare variante del virus. La principale via di trasmissione è area, attraverso droplet e aerosol, e dunque con la tosse, la respirazione, gli starnuti e la comunicazione verbale ravvicinata. Le “goccioline” contenute nell’aria emessa dagli individui infetti può altresì depositarsi sugli oggetti costituendo metodo di contagio indiretto. Sulle superfici il virus sopravvive per un dato periodo di tempo che varia dalle poche ore su rame o cartone fino ad alcuni giorni su plastica ed acciaio.

Il virus ha un periodo di incubazione medio di 5 giorni ma può manifestarsi fino al 13 giorno. Per tale motivo il periodo di quarantena, nella maggior parte dei paesi, è fissato in 14 giorni dal momento del contatto con soggetto positivo o sospetto positivo. Sulla trasmissione è stato ampiamente provato che il virus può essere trasmesso anche 1 o 2 giorni prima della comparsa dei sintomi e fino a 2 settimane nelle manifestazioni più gravi. Anche i soggetti asintomatici sono contagiosi così come possono rappresentare vettore anche i soggetti immunizzati, sia per via vaccinale che per immunità raggiunta in seguito a decorso della malattia.

Come si previene il COVID-19?


La principale forma di prevenzione è rappresentata dal distanziamento sociale e l’uso di dispositivi idonei per proteggere le vie respiratorie. La mascherina, presente in diverse variabili e con gradi di protezione differente, rappresenta il principale deterrente nei confronti del virus. Oltre al distanziamento, è necessario osservare le norme igieniche di base diffuse dal ministero utilizzando gel igienizzante o altro prodotto di sanificazione, capace di neutralizzare il virus.

Al fine di contenere ulteriormente la trasmissione è in alcuni casi sconsigliato, in altri fatto divieto, l’assembramento di persone nei luoghi pubblici o nelle attività commerciali. Anche in presenza di dispositivi è sempre consigliata la distanza dagli altri soggetti di almeno 1, 5 metri.

Come si guarisce da COVID-19?


Nella maggior parti dei casi il decorso della malattia è asintomatico e non richiede alcun tipo di cure. Nei soggetti con sintomi lievi il Ministero della Salute consiglia trattamenti con FANS e paracetamolo, a meno che gli stessi non siano controindicati da condizione patologica specifica o allergia. Non è indicato trattare il COVID-19, nelle primissime fasi iniziali, con corticosteroidi a causa della loro inefficacia verso la malattia o dell’effetto dannoso sulla maturazione della risposta immunitaria. Nei casi gravi il Desametasone è il principale corticosteroidi utilizzato durante il ricovero ospedaliero e consigliato dall’AIFA. Anche l’uso di antibiotici è sconsigliato se non in casi in cui è provata la presenza di infezione batterica. Nei casi gravi l’AIFA consiglia eparine a basso dosaggio molecolare sia a dosaggio profilattico che a dosaggio intermedio /alto a seconda dei casi e con considerazioni singole sui rapporti rischi/benefici.

L’ossigenoterapia, ad oggi, è il principale strumento di cura sia nei soggetti con sintomi che possono essere trattati a domicilio sia nei soggetti ospedalizzati. Il ricorso all’ossigenoterapia è previsto quando la saturazione dell’ossigeno scende sotto un valore limite del 92%. La cura con anticorpi monoclonali è un altro importante strumento di difesa che finora ha dato risultati positivi. Sono da considerarsi non idonee, scientificamente, tutte le cure basate su integratori e farmaci non riconosciuti dall’AIFA e dagli altri enti regolatori.

Varianti del COVID-19


Secondo quanto diffuso dal Ministero della Salute, ad oggi sono note circa un centinaio di varianti del COVID-19. La variante di un virus è una mutazione spontanea intercorsa nel processo di replicazione del RNA. Nel caso del coronavirus le mutazioni hanno dato vita a varianti del virus con caratteristiche differenti ovvero un aumentata o diminuita capacità di trasmissione, una maggiore o minore mortalità, una minore o maggiore capacità di provocare sintomi gravi-

La maggior parte delle cure sono valide anche per le altri varianti del virus sebbene sia possibile trattare una singola variante in modo specifico rispetto ad altre. L’efficacia dei vaccini sulle varianti è ancora in fase di verifica sebbene sia stato provato che nel caso di contagio con nuova variante, in un soggetto precedentemente vaccinato, la manifestazione della malattia sia attenuata dalla presenza di anticorpi.

Vaccini per il COVID-19

L’Agenzia Europea per i Medicinali, EMA, e l’Agenzia Italiana del Farmaco, AIFA, hanno autorizzato in Italia il ricorso a 4 differenti tipi di vaccino sviluppati da società o centri di ricerca universitaria. L’efficacia dei vaccini è garantita dalle agenzie regolatrici sebbene vi siano state speculazioni mediatiche sulla presenza di effetti collaterali gravi che, ad oggi, rimangono contenuti nel rapporto rischi/benefici dei vaccini anti-Covid. I 4 vaccini presenti oggi in Italia si basano su virus inattivato, ovvero la formula tradizionali dei vaccini, e su RNA messaggero, una delle più recenti piattaforme tecnologiche.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

 

Fonti:

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