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Biostimolazione viso: qual è l’età giusta per iniziare?

Biostimolazione viso: qual è l’età giusta per iniziare?


Lun 11/11/2024 | Dott. Michele Guariglia

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Trenta, quaranta o sessant’anni. Qual è l’età corretta per effettuare la biostimolazione del viso e quando è consigliata? 

Una premessa: la biostimolazione  del viso va bene a qualsiasi età. Si tratta di un trattamento che ci permette di andare a migliorare, in generale, la qualità della pelle e di renderla più luminosa e ben idratata. Grazie alla biostimolazione, si può rallentare il processo di invecchiamento a beneficio della skin quality.

Naturalmente, a seconda dell’età delle pazienti, si possono effettuare dei trattamenti di stimolazione diversi. Nelle pelli più giovani, per esempio, attraverso l'utilizzo dell'acido ialuronico e del glicerolo, possiamo migliorare l'idratazione e il tono mentre, nelle donne più mature, utilizzeremo l’idrossiapatite di calcio  iper diluita, per stimolare la produzione di collagene ed elastina. La produzione di nuovo acido ialuronico e di nuovo collagene, andrà quindi a migliorare non solo il tono e la luminosità, ma anche la compattezza della pelle, per un risultato ancora più efficace e completo.

Ma l’età della pelle non sempre corrisponde all’età anagrafica. Possiamo trovarci di fronte a una giovane donna di 30 anni che, dopo aver subito una forte esposizione al sole, o aver perso molto peso in poco tempo, avrà una mancanza di tonicità e di volumi molto netta. In questo caso diventa più efficace una stimolazione con idrossiapatite di calcio, rispetto a un trattamento con acido ialuronico. Allo stesso tempo, possiamo trovarci con una donna di 45 anni che non ha particolari necessità se non quella di stimolare l’idratazione e illuminare la pelle. In questo caso utilizzeremo l'acido ialuronico e il glicerolo. Molto dipende anche dal grado di foto-aging individuale.

L’importanza della prevenzione


Considero la stimolazione cellulare un trattamento “gold standard” per la prevenzione dell’invecchiamento. Se le pazienti entrano in studio quando le rughe sono già visibili, è più difficile eliminarle, bisognerebbe prevenirle. Negli ultimi anni c’è una maggiore consapevolezza e ci si prende cura di sé stessi fin da giovani. Le donne iniziano dunque a preoccuparsi della comparsa dei primi segnali di invecchiamento quando ancora non hanno compiuto 30 anni. Sono piccolissime rughe, quasi invisibili, ma che iniziano a far scattare in loro i primi campanelli d’allarme portandole all’interno di uno studio medico, cosa inconcepibile solo fino a dieci anni fa.

Nell’ultimo decennio, inoltre, tante cose sono cambiate e, anche nel campo della ricerca, sono stati fatti dei grandi passi avanti. Oggi, infatti,  grazie alla stimolazione effettuata attraverso prodotti e protocolli innovativi, riusciamo a ottenere bellissimi risultati ma, soprattutto, naturali; che è la cosa più importante.

Cosa vogliono le giovani donne oggi


Sappiamo che le ragazze molto giovani sono attente alla propria immagine, vogliono apparire in maniera perfetta sia nella vita reale sia sui social network e quindi frequentano regolarmente gli studi di medicina estetica. Però ci tengono a ottenere risultati naturali, non fake. Questo riguarda sia la biostimolazione del viso, sia tutti gli altri trattamenti, seguendo scrupolosamente i consigli che il medico suggerisce loro.

In occasione del recente congresso di Medicina Estetica Agorà di Milano, ho presentato una relazione che verteva sui trattamenti effettuati, in particolare sul naso e sulle labbra, nelle Millenials e nella Generazione Z.

La tendenza di queste giovani donne è quella di richiedere dei trattamenti che migliorano l'armonizzazione del profilo, però in maniera naturale. Questo significa che non vogliono ottenere delle labbra molto pronunciate e nemmeno avere un nasino con la punta all'insù (che sembra finta), ma cercano di migliorare dei piccoli difetti, senza che si noti la differenza.

La medicina estetica, se è fatta bene, non si vede e considero la bio-stimolazione un trattamento assolutamente trasversale, una base perfetta che può essere utilizzata come fondamenta un po’ per tutti i trattamenti, amplificandone e migliorandone gli effetti. D’altra parte, è innegabile che, una pelle ben idratata e che è stata accuratamente stimolata a rigenerarsi, risponderà meglio ai trattamenti successivi rispetto a una pelle spenta, poco elastica e con scarsa tonicità.

 

 

In collaborazione con Francesca Frediani e Stefania Bortolotti

 

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Guariglia Michele

Autore

Medicina estetica

Acciaroli (SA)

Salerno (SA)


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