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“Skin quality”, migliorare la qualità della pelle attraverso l’utilizzo dei filler

“Skin quality”, migliorare la qualità della pelle attraverso l’utilizzo dei filler


Mar 22/10/2024 | Dott. Giampiero La Torre

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I nuovi protocolli di Medicina Estetica sono sempre meno invasivi e puntano alla naturalezza del risultato, sfruttando le sinergie per rendere più giovane l’aspetto del viso. Perché il nuovo obiettivo è la qualità della pelle.

Nel corso della nostra vita, a causa dell’invecchiamento, assistiamo ad un peggioramento dei lineamenti del volto, soprattutto dell'ovale del viso, e quindi anche la diminuzione dei volumi sia dei tessuti sia adiposi sia di quelli muscolari. Ogni individuo vuole apparire al meglio nelle proprie relazioni interpersonali e così, accettare i cambiamenti che avvengono sul volto diventa difficile. Quello che cerchiamo di fare noi medici è migliorare la qualità dell’aspetto ma, soprattutto, di vita delle persone. 

Le cause che possono provocare l’invecchiamento sono varie e spesso sono concomitanti. Abbiamo delle anomalie ossee, che possiamo anche correggere con l'acido ialuronico, oppure delle anomalie metaboliche e fisiologiche. Ma, soprattutto, i fattori ambientali: danni provocati da sole o dall'inquinamento atmosferico. Tutto ciò porta a una perdita di turgore e di elasticità della pelle, che si riflette sui lineamenti e sul contorno del volto. 

Il viso perde le corrette proporzioni apparendo così invecchiato e stanco. Oggi, grazie al progresso della scienza, è possibile ovviare a tutte queste problematiche e, attraverso diversi trattamenti sia di Medicina Estetica sia di Chirurgia Plastica, possiamo porre rimedio a questa situazione, ridefinendo le linee del viso in modo da riportare le giuste proporzioni e correggere gli inestetismi nel corso del proseguimento della nostra vita.

In questo modo si restituisce anche il sorriso alle persone e, come diceva un grande comico del passato Charlie Chaplin, ”un giorno senza sorriso, è un giorno perso”

Riusciamo quindi a restituire al nostro paziente non soltanto una buona qualità di vita che, come ho detto prima, oggi è più che mai fatta di relazioni, ma anche un aspetto fresco e più giovane.

Parlando di “pelle”, va ricordato che abbiamo l’epidermide, poi il derma e, sotto ancora, c’è lo strato muscolare. L’epidermide è sostenuta, appunto, dal derma, il quale svolge due funzioni importanti: 

- Funzione di nutrimento grazie ai vasi sanguigni e altre sostanze che portano ossigeno e altre che danno nutrimento alla pelle.

- Funzione di sostegno. 

Il tessuto connettivo è costituito principalmente dai fibroblasti (tessuti fibroblastici) e dal collagene (collagene ed elastina formano l’impalcatura del derma stesso). All'interno di questa “impalcatura” troviamo l’acqua che svolge il ruolo di idratazione della pelle. L’acido ialuronico è uno zucchero disaccaride, ha la capacità di trattenere acqua e di mantenere tutto questo sistema di tessuti e strutture in salute per garantire alla pelle turgore, elasticità e luminosità. Quando viene a mancare il collagene e tutte le sostanze a esso collegate, abbiamo il decadimento della “struttura di impalcatura”.

Con l’avanzare dell’età, diminuisce la produzione di collagene ed elastina e quindi i volumi della pelle diminuiscono, così come la disponibilità dell’acido ialuronico. Inoltre, lo strato muscolare e adiposo si riducono e il viso appare come svuotato. 

A questo punto le rughe d’espressione si evidenziano sempre di più e c’è una perdita generale del turgore dei tessuti che vanno a modificare i lineamenti dell’ovale del viso. Con il trascorrere del tempo, inoltre, grazie anche alla forza di gravità, questi tessuti non più supportati iniziano a cedere. 

Si può assistere ad un calo della coda del sopracciglio, allo svuotamento dello zigomo, alla perdita di definizione della linea mandibolare, allo svuotamento delle tempie e ad un’accentuazione del solco mento labiale. In più la forza di gravità porta questo tessuto adiposo verso il basso e quindi quello che appare è una “faccia cadente” che dà l’impressione di un volto stanco e invecchiato. 

Tutto questo perché sono venuti a mancare i tessuti di sostegno della cute, sia per effetto del “crono-aging”, cioè del passare del tempo, sia per gli effetti del “photo-aging”, cioè dei fattori ambientali, soprattutto del sole che aumenta il processo ossidativo delle cellule. 

Purtroppo, non c’è la corretta abitudine a proteggere la pelle o a fare prevenzione. Essere sempre molto abbronzati è diventato di moda diventando un vero e proprio “status sociale”. Attenzione anche alle lampade solari! Dannose per la nostra pelle, soprattutto se ne si fa un abuso. 

Allora, come migliorare la qualità della pelle? 


Abbiamo a disposizione degli strumenti davvero efficaci come i filler a base di acido ialuronico per diverse zone del volto, a partire dal rimodellamento dell’ovale. 

Infatti, l’acido ialuronico si può utilizzare sulle labbra (o nei solchi labiali), sia per modellarle e dare loro sostegno, sia per eliminare inestetismi o disarmonie della bocca per dare così un senso di ringiovanimento e restituire il turgore perso. Ma il filler con acido ialuronico, può essere utilizzato anche nella zona del naso: per togliere una piccola gobbetta antiestetica o per alzare leggermente la punta. Oppure sugli zigomi per rimodellare e riempire la zona infra-orbitale, in modo da sollevare un po' anche la guancia. Se utilizzato invece a livello mandibolare, andiamo a ridefinire un po' il contorno della mandibola restituendo un po’ di sostegno.

 Gli effetti di questi trattamenti generalmente durano 6-8, anche 9 mesi, ma la degradazione dell'acido ialuronico è soggetta a variazioni individuali. In alcuni pazienti è più rapida, mentre in altri meno rapida. Ho esempi di alcuni pazienti i cui l’effetto è durato anche un anno. Tutto dipende da quanto velocemente viene degradato l’HA (acido ialuronico). 

Per quanto riguarda la scelta del filler: per le pelli più giovani utilizzeremo i filler semplici (non aggreganti) mentre per le pelli più mature andremo a sostenere il volto con dei filler “crosslinkati”, ponendo sempre l’accento sulla “skin quality”. Andremo a utilizzare trattamenti bio-rivitalizzanti, tramite appunto iniezioni di acido ialuronico su tutto il viso (con la funzione di andare ad idratare la cute). Oppure, per ottenere un effetto ancora più visibile e migliorativo, utilizzando dei filler che contengono sostanze quali, ad esempio, il glicerolo. In questo caso l'effetto rivitalizzante diventa ancora più efficace migliorando in maniera decisiva la texture e la luminosità della pelle. Con questi prodotti possiamo migliorare la “skin quality” proponendo una bio-rivitalizzazione alle pazienti con una pelle più matura, che alle pazienti giovani in cui il risultato è ancora più evidente perché la cute è ancora più ricettiva. Prevenire è sempre meglio che curare! Non dimentichiamolo mai. 

Un altro ausilio che ci viene dato, soprattutto per i pazienti che presentano segni di photo-aging abbastanza importanti, sono i filler a base di idrossiapatite di calcio che stimolano i fibroblasti a produrre nuovo collagene. Oggi si utilizza l’idrossiapatite di calcio diluita. Il trattamento è indicato a tutte le età, poiché anche la paziente giovane può avvicinarsi a questa metodica per migliorare l’elasticità cutanea rallentando così l’invecchiamento. Questi filler innovativi ci permettono di agire su tutto il viso anche con protocolli combinati. Gli inestetismi della fronte e delle sopracciglia, possono essere trattati con la tossina botulinica.  Anche i peeling, soprattutto quelli con tecnologia bifasica (che uniscono quindi al peeling tradizionale un’azione bio-rivitalizzante), aiutano a mantenere una pelle giovane e luminosa. 

Oggi sono molti gli strumenti a disposizione del medico estetico che riescono ad aiutare a prevenire e a trattare i segni dell'invecchiamento ma, quello che a noi interessa maggiormente, è di dare sempre un risultato naturale, fresco, come riposato. Il vero complimento credo sia quello quando una persona ti dice “che hai un aspetto più fresco”.

 
In collaborazione con Francesca Frediani e Stefania Bortolotti

 

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