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La visita dal medico estetico: come avere aspettative realistiche

La visita dal medico estetico: come avere aspettative realistiche


Gio 25/07/2024 | Dott. Vincenzo Argenzio

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Medicina estetica e sicurezza: una questione sempre più importante che approfondiamo in un dialogo con il Prof. Vincenzo Argenzio, specialista in chirurgia plastica che opera presso l’ospedale dell’Università di Napoli.

Prima volta dal medico estetico: cosa suggerisce al paziente?


Che sia il primo trattamento di medicina estetica o il “centesimo”, il suggerimento è sempre lo stesso: fare attenzione al professionista che ha di fronte e possibilmente arrivare alla visita medica con un’idea su ciò che si desidera. Se da un lato, non è corretto chiedere al medico un preciso trattamento, come se lo si acquistasse in uno shop, dall’altro lato, è meglio avere le idee chiare sui risultati desiderati quanto al fatidico “ritocchino”. Si eviterebbero eventuali stravolgimenti che richiederebbero tempo per svanire, o ulteriori correzioni.

E se il paziente non sa cosa desidera di preciso? 


Accade anche questo. Suggerisco di partire dai punti del viso (del corpo) che non ci piacciono e spiegare perché ci procurano disagio. Il medico competente sarà pronto ad ascoltare qualsiasi preoccupazione, facendo sparire il senso di vergogna.

Ci può fare un esempio di comunicazione vincente tra medico e paziente?


Il paziente non deve avere timore di aprirsi di fronte al medico, comunicando i suoi eventuali dubbi sui trattamenti di medicina estetica. Il medico deve essere capace di comprendere la vera richiesta del paziente, quella che va al di là della domanda puramente estetica (per esempio l’eliminazione delle rughe), ma che riguarda un bisogno più sottile. In altri termini: chi si rivolge al medico estetico vuole ringiovanire o “solo” vivere al meglio la sua età? Nel primo caso, il medico estetico deve spiegare che un trattamento mini-invasivo come il filler o la tossina botulinica possono non bastare, e che bisogna ricorrere alla chirurgia plastica. 

Quanto al desidero di apparire al meglio rispettando ogni età, è ciò che persegue il nuovo orientamento della medicina estetica che punta alla longevità.

Il medico estetico può dire dei no?


Il medico estetico DEVE dire dei no ad eventuali richieste che trova incongruenti: è indice di professionalità. Però poi deve spiegare il perché del proprio rifiuto. Ma più di tutto, è fondamentale dissuadere il paziente dall’effettuare trattamenti obsoleti o che stravolgono i lineamenti. Questa forma di cautela verso il paziente deve diventare un comportamento diffuso nell’ambito della medicina estetica. Il problema è che, dopo un no, il paziente può bussare a chi dice sempre sì. Ma è ciò che vogliamo evitare, per la sicurezza del paziente.

Bisogna imparare ad affidarsi al medico estetico, quindi…


Oltre ad informarsi sulle competenze del medico estetico, il paziente deve affinare anche un po’ l’intuito, per poter valutare con il proprio senso critico. Un aspetto non sempre facile oggi con il bombardamento di immagini web.

Meglio diffidare di chi “accontenta” pedissequamente tutti i pazienti su qualsiasi richiesta. Inoltre, è bene valutare se sia il caso di lasciare carta bianca al medico: sono ormai troppo noti i risultati sgradevoli da cui tutti vogliono fuggire. E comunque al primo posto dovrebbe esserci sempre la sicurezza del paziente.

Come capire se si è di fronte a un professionista serio di medicina estetica?


Il curriculum conta, e spesso lo si trova su internet. È bene verificare se il medico estetico ha seguito una delle scuole riconosciute di medicina estetica o un master universitario di II livello. Anche gli attestati di partecipazione a corsi di formazione raccontano molto del professionista, così come le iscrizioni alle associazioni scientifiche di medicina estetica e chirurgia plastica, come SICPRE, AITEB (per la tossina botulinica), AIME, FIME, solo per citarne alcune. Sono fatte apposta per mostrare, a chi ne avesse bisogno, gli elenchi dei medici. Nel dubbio, una telefonata in più può salvare da un brutto risultato.

I social aiutano?


Sì, e no. Oggi viviamo in un mondo dove i social creano un curriculum, ma non creano un titolo di studio o un'esperienza maturata sul campo. Alcune dinamiche “virali” possono sfuggire di mano al paziente troppo giovane o inesperto. Pertanto, consiglio di non valutare un medico estetico sempre e solo dal numero di like e visualizzazioni. Prima di affidarsi al virtuale, può essere più sicuro restare nel reale, ricorrendo al buon vecchio passaparola. Le testimonianze concrete delle persone possono spiegare più di tanti video “luccicanti”. 

Differenza tra Medico estetico e Chirurgo plastico


La confusione tra le 2 professioni dipende dal fatto che in Italia non esiste una scuola di specializzazione in medicina estetica, come nelle discipline “classiche” della medicina (dermatologia, ortopedia, pediatria, ecc. e della stessa chirurgia plastica). Al momento esistono scuole autorizzate dal Ministero della Salute, i cui corsi durano più anni, che preparano alla professione del medico estetico. La differenza, inoltre, è che il chirurgo plastico interviene con il bisturi, eseguendo interventi invasivi in sala operatoria dall’esito definitivo. Il medico estetico, invece, utilizza dispositivi a bassa invasività che hanno sempre risultati reversibili (i filler e la tossina botulinica sono solo alcuni esempi).

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

 

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