Accesso
Dottori
Si può parlare di prevenzione anche nella medicina estetica?

Si può parlare di prevenzione anche nella medicina estetica?


Ven 21/06/2024 | Dott. Enrico Massidda |  Medico Certificato Ethigate

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Siamo abituati a pensare alla medicina estetica come a una disciplina nata per correggere gli inestetismi del viso e del corpo, una volta che si sono formati. In realtà, la correzione è solo uno degli obiettivi della “scienza della bellezza”. Accanto all’azione correttiva dei trattamenti medico estetici, si sta delineando una visione più a lungo raggio, ovvero la prevenzione dei segni dell’età. Al centro c’è la salute della pelle, aspetto importante per una sana e gradevole longevità, in vista degli anni futuri. In questo contesto, la correzione del singolo inestetismo avviene in un secondo momento, se necessario.

Siamo nel campo della medicina estetica preventiva di cui parliamo con il dottor Enrico Massidda, medico estetico, coordinatore regionale per la Sardegna della SIME (Società Italiana di Medicina Estetica).

Che cosa significa medicina estetica preventiva?


Come si può intuire, la corrente preventiva della medicina estetica indica un approccio che mira a prevenire l’invecchiamento cutaneo. Attenzione: non significa riempire il viso di filler allo scopo di volumizzarlo in previsione di rughe o cedimenti che non si sono ancora manifestati. L’obiettivo della medicina estetica preventiva è più orientato alla salute della pelle che alla struttura volumetrica del viso. Il motivo? Gli eventuali trattamenti iniettivi adoperati in questo approccio terapeutico, non stravolgono i lineamenti, ma li rispettano anche perché non hanno come primo scopo la correzione.

Quali trattamenti si eseguono in questo orientamento medico estetico?


Dalla beauty routine suggerita per la specifica tipologia cutanea alla biostimolazione tramite sostanze iniettabili, tutti i trattamenti della medicina estetica preventiva sono pensati in un’ottica di prospettiva a lungo termine. In altri termini, si cerca di rafforzare la cute oggi, pensando a mantenerla resistente in futuro. Non a caso, i trattamenti di medicina estetica preventiva mirano a potenziare le riserve di collagene, la proteina fibrosa che si trova nel derma (la parte più profonda della cute), e che è responsabile di elasticità e compattezza. È grazie al collagene – di qualità! – che la pelle non cede o non si raggrinzisce in rughe e rughette. Tutto ciò va sotto il nome di miglioramento della skin quality.

Un esempio di trattamento di medicina estetica preventiva?


Muovendo dall’assunto che i trattamenti sono personalizzati, uno dei primi che rientra nel piano terapeutico è un tipo di peeling biostimolante, che stimola cioè la produzione di nuovo collagene da parte delle cellule preposte (fibroblasti). Si tratta di una soluzione a pH modulato a base di acidi esfolianti come l’acido tricloroacetico, l’acido salicilico, l’acido tartarico e l’acido lattobionico mixati ad amminoacidi presenti nel collagene. Una volta applicato sulla pelle (in ambulatorio), questo tipo di peeling produce una reazione a cascata che determina la sintesi di nuovo collagene. Inoltre, non è un peeling che procura disagio al paziente come bruciori, pizzicori o “spellature” poiché ha un pH regolato, quindi è ben tollerato.
Il risultato si traduce in una pelle più luminosa, elastica e con la texture più compatta.

Si possono fare i filler a scopo preventivo?


Sì, ma nella medicina estetica preventiva dobbiamo uscire dalla logica del filler inteso come riempitivo della ruga o dello zigomo svuotato. I trattamenti iniettivi previsti da questo tipo di approccio sono più degli skin booster, cioè delle sostanze che vengono iniettate nella pelle a diversa profondità per potenziare la sua resistenza. Si tratta di acido ialuronico debolmente cross linkato e idrossiapatite di calcio diluito o iperdiluito con soluzione fisiologica. Tutte queste sostanze si comportano in diverso grado come biostimolanti delle cellule cutanee che producono collagene. Ecco perché questi trattamenti sono definiti skin booster.

Come deve essere la pelle per poter ricevere un trattamento biostimolante?


In genere, i trattamenti di medicina estetica preventiva sono adatti sia per pazienti aged che più giovani, anche perché le concentrazioni delle sostanze skin booster vengono dosate in base alle condizioni cutanee individuali.

In tutti i casi, è importante ricordare che questi trattamenti rispettano i tratti del viso del paziente, poiché non gonfiano i volumi né alterano le forme.


 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO

Enrico Massidda

Autore

Medicina estetica

Dott. Enrico Massidda

Medico Certificato Ethigate

Cagliari (CA)


Articoli correlati

Accesso contenuti completi

x