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Non solo rughe: la medicina estetica è molto di più

Non solo rughe: la medicina estetica è molto di più


Mar 26/03/2024 | Dott. Ema Shehi

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Ci si rivolge al medico estetico per riempire le rughe di espressione, ma anche per curare la salute della pelle. O per vedersi meglio nel proprio volto in cui non ci si riconosce per i motivi più disparati. Oggi si parla di approccio olistico della medicina estetica, cioè guardare alla persona nel suo complesso. Ce ne parla la dottoressa Ema Shehi, medico estetico a Roma. Come dire: siamo umani, oltre le rughe c’è di più!

Che cosa si intende per approccio olistico della medicina estetica?


Vuol dire pensare alla medicina estetica non solo come un mezzo per correggere la singola ruga, ma come un’alleata per prendersi cura di sé, in senso globale. Perché è innegabile: oggi la cura di sé passa anche dall’accettazione dell’aspetto fisico.

Si va dal medico perché non ci si accetta, quindi?


Non porrei la questione in questi termini. Nell’era dei social e delle videochiamate siamo sempre più esposti a una telecamera che cattura ogni centimetro di pelle. Così ci guardiamo e riguardiamo mentre siamo al telefono. E può succedere che non ci riconosciamo in un piccolo grande inestetismo che ci balza agli occhi. Per esempio, potremmo vederci con un’espressione corrucciata – tipica dei primissimi segni di invecchiamento – che non corrisponde a come ci sentiamo.

Da ricordare:


Oggi le persone vogliono sentirsi bene nel loro volto, molto più di ieri. L’aspetto esteriore deve rispecchiare il modo in cui si sentono dentro. La medicina estetica può aiutare a trovare una corrispondenza.

Un esempio pratico di medicina estetica in senso olistico?


È l’approccio terapeutico che tratta l’insieme del viso anziché soffermarsi sul singolo inestetismo. Che non vuol dire “rifarsi” tutta la faccia dalla radice dei capelli alla base del collo, ma apportare piccole migliorie in tanti piccoli punti strategici, come si fa nel full face treatment. Sembrerà paradossale, ma è questa la via per mantenere l’autenticità dei propri lineamenti, e non sembrare “rifatti” appunto.

La medicina estetica in senso olistico è per esempio quella che cura la qualità della pelle insieme alla ruga, il cedimento cutaneo visibile contestualmente alla texture della cute. In una parola, guarda al viso in senso globale nell’ottica di curarlo, più che modificarlo.

Perché è importante curare l’insieme del viso?


Chiariamo un punto: in questo approccio medico-estetico il particolare non viene trascurato, ma viene inglobato in un processo di cura più ampio. Spesso arrivano persone che si concentrano su una particolare ruga, ignorando le macchie della pelle. Quando in realtà è una buona condizione della pelle (skin quality) a far sembrare più giovani, nonostante l’eventuale presenza di qualche ruga di espressione. In questo campo, la bellezza della pelle si accompagna quasi sempre alla sua salute.

E se invece si desidera cancellare solo le rughe?


Lo si può fare, certo, ma solo nei casi in cui l’inestetismo sia ben localizzato. Spesso le rughe sono espressione di una pelle che sta perdendo elasticità, sulla quali si può intervenire per esempio con un trattamento di bioristrutturazione, agendo sul collagene.
Inoltre, trattare il viso nella sua interezza evita che le persone si concentrino ossessivamente sulle aree non trattate chiedendo “ritocchi” futuri che rischiano di snaturare poi il viso. L’approccio olistico mantiene l’armonia dei lineamenti, invece, non stravolgendoli.

La medicina estetica non è solo correzione di inestetismi, si diceva.


Sì, spesso è un punto di partenza di una nuova cura di sé. Capita che una persona arrivi in studio un po’ trascurata e poi colga l’occasione del cosiddetto “ritocchino” per rimettersi in forma. E quindi inizia ad alimentarsi meglio, riprende a far sport, si impegna per dormire a sufficienza e così via, tutte buone abitudini che fanno bene alla pelle e, quindi, all’aspetto globale. Da questo punto di vista io parlerei di medicina estetica funzionale, cioè che assolve a una chiara funzione di benessere.

Il medico estetico è più di un esperto dell’anti-età, quindi…


Sì, negli ultimi 7-8 anni l’approccio è cambiato: si pensa alla prevenzione dell’aging cutaneo che si manifesta sul viso, attraverso trattamenti “soft”. E non sempre a togliere i segni già formati. Non a caso, la nuova parola chiave della bellezza è pro-aging: accompagnare il passare del tempo in modo che sia salutare per la persona. In un’ottica di longevità, un aspetto a cui dovremo sempre più occuparci in futuro.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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