Accesso
Dottori
L’ecografia in medicina estetica per iniettare in sicurezza

L’ecografia in medicina estetica per iniettare in sicurezza


Mar 14/11/2023 | Dott. Simone Ugo Urso

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Da oggi è possibile osservare i tessuti del viso con precisione ecografica. Tanti i vantaggi: riduzione delle complicanze, perfezionamento della tecnica, osservazione dei risultati e molto altro. Per un filler sicuro e mirato.

La medicina estetica è sempre più sicura e precisa. Merito delle tecniche e delle innovazioni scientifiche. Ma oggi c’è un aiuto in più che arricchisce le competenze del medico estetico: l’ecografia. Di cosa si tratta? Di sonde ecografiche ultrasofisticate che osservano con accuratezza il viso che sta per ricevere un filler o un altro trattamento. Il fine principale è la prevenzione di eventuali complicanze, ma in realtà a beneficiarne è tutta la terapia estetica, in termini di risultati e sicurezza. Ne parliamo con il Dr. Simone Ugo Urso, chirurgo vascolare esperto ecografista, che da diversi anni ha prestato la sua competenza alla medicina estetica. 

Il valore aggiunto dell’ecografia in medicina estetica


«Come per le altre branche specialistiche, l’ecografia in medicina estetica permette di visualizzare l’anatomia del volto, consentendo al medico di intervenire con una maggiore precisione. Si pensi, per esempio, ai trattamenti iniettivi: attraverso la sonda ecografica è possibile individuare con esattezza i punti in cui iniettare i filler. Ciò va a tutto vantaggio della sicurezza del paziente» spiega il Dr. Urso. 

Pur essendo una novità nella pratica clinica del medico estetico, l’approccio ecografico è al tempo stesso una metodica scientificamente validata. «L’ecografia è molto utile nella diagnosi e nella gestione delle complicanze, in particolare dei filler. Inoltre, è uno strumento prezioso per la misurazione dei risultati delle terapie estetiche del viso. E questo, nel tempo aiuta anche a perfezionare le tecniche iniettive» prosegue l’esperto.

A cosa serve l’ecografia prima di un trattamento


Lo studio preliminare delle immagini ecografiche consente di esaminare tutti gli aspetti anatomici superficiali e profondi del viso (cutaneo, vascolare, adiposo, muscolare, ghiandolare) e di determinare la posizione e la composizione dei filler precedentemente iniettati. «In un certo senso, l’ecografia fornisce alla medicina estetica quella “visione interna” che mancava, proprio perché scatta una fotografia dei piani sottostanti alla cute del viso. Si tratta di una grande innovazione, se si considera che questo è un campo in cui non viene ancora sfruttato appieno il potenziale degli strumenti ecografici. Da questo punto di vista, l’ecografia contribuisce a formare il nuovo medico estetico che io chiamo 3.0» continua il dottor Urso. 

Cosa si vede con l’ecografia del volto


La valutazione ecografica del viso permette di osservare 3  aspetti principali:


  1. l’anatomia del volto;

  2. la storia pregressa del tessuto del paziente, cioè se in passato ha eseguito altri trattamenti;

  3. le condizioni dei tessuti in relazione all’età.


L’anatomia del volto 


Attraverso l’ecografia si può osservare la struttura dei tessuti superficiali e profondi del viso. «In particolare, è possibile mappare il sistema vascolare e tutte le sue varianti anatomiche (è stato osservato che interessano 1 paziente su 4). Questo è molto importante nei trattamenti iniettivi, per evitare di somministrare inavvertitamente i filler in vene e arterie, incorrendo così in spiacevoli complicanze. Oltre a ciò, è possibile identificare la posizione e la struttura dei muscoli, un’informazione molto importante per i trattamenti con tossina botulinica».

I precedenti trattamenti e le condizioni dei tessuti


Nei tessuti cutanei profondi c’è traccia dei precedenti trattamenti iniettivi, delle eventuali complicanze pregresse e delle reazioni tissutali, ovvero fibrosi, granulomi, noduli ecc. L’ecografia permette di visionare tutto questo, dando la possibilità al medico estetico di procedere in sicurezza e di stendere un piano terapeutico personalizzato.

«Inoltre, si può valutare con correttezza lo stato di invecchiamento dei tessuti cutanei e adiposi, perfezionando ancor più le tecniche di ringiovanimento che si deciderà di adoperare.

Altro punto di forza dell’ecografia in medicina estetica? «Nel tempo, grazie agli strumenti ecografici, si possono osservare i risultati dei trattamenti per mostrare con evidenza scientifica i cambiamenti apportati ai tessuti profondi, come per esempio lo spessore del derma» puntualizza il Dr. Urso.

Come funziona nella pratica l’ecografia in medicina estetica 


L’approccio ecografico prevede la formazione dei medici estetici attraverso corsi tenuti presso le scuole di medicina estetica. L’obiettivo è insegnare l’uso delle sonde ad alta frequenza specifiche per l’utilizzo sul volto, di modo che il medico estetico sia in grado di utilizzarle autonomamente prima del trattamento o nella gestione di eventuali complicanze. Lo step successivo riguarda la capacità di leggere le immagini catturate dall’esame ecografico, per poter così procedere in tutta sicurezza al trattamento estetico. A tutto vantaggio di una tecnica altamente perfezionata.

 

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO


Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter TuaMe
Scarica la nuova app TuaMe

Accesso contenuti completi

x