Un trattamento antiage per rendere la pelle del collo più elastica e tonica, a prova di scollature. Il segreto? Stimola la produzione di collagene, efficace contro i cedimenti cutanei.
L’età delle donne si vede dal collo. Così recita un vecchio adagio ancora attuale, tanto che spesso ci si accorge della sua esistenza solo dopo esser ricorsi ai primi trattamenti anti-età per il viso. «Molte pazienti notano la differenza tra il collo e il viso, soprattutto in occasione di filler riempitivi o bioristrutturanti che hanno migliorato di molto la qualità della pelle. E così constatano che c’è discordanza tra l’aspetto sano del viso e quello un po’ avvizzito del collo. A volte sono io che mi permetto di suggerire un trattamento antiage di medicina estetica specifico per il collo, proprio per colmare tale lacuna che può sfuggire anche alle pazienti più attente» conferma la Dr.ssa Maria Tucci, specialista in dermatologia.
Lo scopo è quello di ottenere un risultato armonico che si integri perfettamente in un piano di ringiovanimento. «In realtà si tratta di un’azione che avvalora l’orientamento naturale della medicina estetica del futuro: se si cura anche il collo, sarà più plausibile che il ritocchino sul viso non si noti. Non dimentichiamo che un timore, spesso enunciato durante la visita, è quello di ricevere l’etichetta di “rifatta”» continua la dermatologa. Migliorare la qualità della pelle dell’area che va dal sottomento al décolleté è senz’altro una buona strategia del tipo “non-si-deve-vedere” la mano del medico!
A che età fare un primo trattamento antiage per il collo?
Dai 40 anni in poi, ma molto dipende dalla condizione della pelle.
Quali trattamenti suggerisce per il collo?
Se la pelle ha solo bisogno di una forte idratazione, suggerisco un trattamento biorivitalizzante, che consiste in filler a base di acido ialuronico, vitamine e aminoacidi. In genere, è indicato sotto i 50 anni. Se invece la pelle del collo è avvizzita, cioè presenta microrugosità superficiali, cedimenti o assottigliamenti, propongo senz’altro un trattamento bioristrutturante.
Che differenza c’è tra biorivitalizzazione e bioristrutturazione?
La biorivitalizzazione è un trattamento che, come dice la parola stessa, rivitalizza la pelle attraverso un cocktail di sostanze fortemente idratanti e nutrienti, di cui il capostipite è l’acido ialuronico.
La bioristrutturazione, invece, è un trattamento più “complesso” (non dal punto di vista effettivo, poiché consiste sempre in iniezioni mini-invasive) in quanto mira a stimolare la produzione di collagene. Cosa vuol dire? Anziché nutrire semplicemente, la bioristrutturazione si occupa delle “fondamenta” della pelle, aumentando la produzione di sostanze da cui dipendono il suo sostegno e la sua elasticità (collagene ed elastina, appunto).
Come si fa la bioristrutturazione sul collo?
Attraverso un filler molto versatile a base diidrossiapatite di calcio, una sostanza naturale ha la capacità di stimolare i fibroblasti, le cellule cutanee deputate alla produzione di collagene, a lavorare di più. Sul collo l’idrossiapatite di calcio si usa iper-diluito con soluzione fisiologica e un anestetico. Si inietta attraverso la cannula (un tubicino molto sottile e flessibile) in determinati punti laterali (del collo) subito sotto la mandibola. Questa tecnica mi permette di distribuire bene il prodotto sul collo ed eventualmente nel “pavimento” del sottomento, in modo da contrastare il cedimento cutaneo che in questa zona è molto frequente.
Il trattamento sul collo è doloroso?
Non particolarmente, poiché quando preparo la diluizione idonea al trattamento, al principio attivo aggiungo sempre un anestetico specifico per l’uso estetico.Semmai è la zona che spesso fa un po’ impressione, ma questo accade anche con gli esami diagnostici tipo sulla regione del collo.
I risultati del filler con idrossiapatite di calcio sul collo?
La pelle torna elastica e compatta, è infatti un trattamento molto indicato per i cedimenti della parte centrale che, nei casi più severi, ricorda il collo del tacchino, come lo definisce ironicamente qualcuno. I risultati durano sino a un anno, ma per ottenere un’ottima tonificazione del collo possono essere necessari più di 2 sedute, dipende dalla severità del problema.
Una volta raggiunto l’effetto desiderato, si ritocca la zona ogni 12 mesi o più.
Perché sceglie l’idrossiapatite e non l’acido ialuronico?
Perché sono due sostanze con funzioni diverse: l’acido ialuronico riempie, e in senso lato idrata (anche se, in medicina estetica, è più corretto dire “rimpolpa”). Spesso il collo ha bisogno di essere tonificato come ricompattato.
L’idrossiapatite di calcio, invece, stimola la pelle a produrre più collagene, ridensificando l’impalcatura che la tiene ancorata ai muscoli e alle ossa. È questo il concetto di bio-ristrutturare.
Il trattamento antiage va bene anche contro le collane di Venere?
Senz’altro le attenua, ma non elimina del tutto perché spesso le collane di Venere sono congenite. Se ci si fa caso, sono presenti infatti sin dalle età più giovani. In ogni caso, l’idrossiapatite di calcio può mitigarle non poco.
Ma dopo il trattamento antiage ci sono delle precauzioni da seguire?
«Se si riferisce a dormire in una certa posizione, non lavarsi e non fare sport, no, niente di tutto questo! La paziente è libera di proseguire la sua vita quotidiana. Nella maggioranza dei casi, poi, non si formano nemmeno lividi, che comunque, data la zona particolarmente favorevole al camouflage possono essere nascosti dai capelli o da un foulard.
Una volta tornate a casa, ci si vedrà con un aspetto più armonico tra viso e collo. Dimenticavo: i risultati della bioristrutturazione al collo sono subito evidenti, e in più aumentano progressivamente a mano a mano che passano i mesi. Il motivo? L’idrossiapatite di calcio ha questa particolarità di continuare a lavorare nel tempo, a distanza di mesi dalla seduta» conclude la Dr.ssa Tucci.