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Neuromodulazione estetica, il trattamento della giovinezza

Neuromodulazione estetica, il trattamento della giovinezza


Sab 13/05/2023 | Dott. Tania Basile

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Neuromodulazione estetica, un’espressione nota a medici e chirurghi, ma che sta cominciando a farsi strada anche tra i non addetti ai lavori. Di cosa si tratta? È un trattamento di medicina estetica che mira a controllare l’attività contrattile dei muscoli facciali per mezzo della tossina botulinica, un farmaco approvato dalla FDA americana (in Italia l’autorizzazione ministeriale è del 2004). 

Che cos’è la neuromodulazione estetica


Perché si chiama “neuromodulazione estetica”? «L’espressione deriva dal fatto che la tossina botulinica autorizzata all’uso estetico appartiene a una tipologia diversa rispetto a quella impiegata per altri usi medici, come ad esempio nella terapia in ambito neurologico. Inoltre, diverso è anche il dosaggio e di conseguenza il risultato del trattamento. Sul viso la tossina botulinica non paralizza i muscoli, ma ne regola il movimento che in estrema sintesi è all’origine delle rughe dinamiche. 

Per fare ciò, il farmaco agisce a livello delle terminazioni nervose che innervano i muscoli, limitando la trasmissione neuromuscolare operata dall'acetilcolina (un neurotrasmettitore ndr) che porterebbe alla loro contrazione. Da qui l’espressione di neuromodulazione estetica.

Come agisce la tossina botulinica


Tramite le iniezioni di tossina botulinica i muscoli diventano più distesi e rilassati, e in un certo senso più deboli. La zona d’elezione? Il terzo superiore del volto, cioè l’area che va dalla fronte fino all'inizio degli zigomi. Con l’invecchiamento si accentuano le rughe sulla fronte e sul contorno occhi anche senza muovere il viso, il che conferisce spesso un’espressione triste e stanca.

Venendo meno le contrazioni continue e involontarie, le rughe risultano stirate, quasi spianate. E il volto riacquista freschezza al punto da sembrare ringiovanito. È importante precisare però che non si tratta di un blocco vero e proprio che paralizza il viso in un’espressione immobile. Da un lato i dosaggi attuali del farmaco non lo consentirebbero, dall’altro lato le iniezioni di tossina botulinica sono degli interventi “operatore dipendente”, cioè che dipendono dalla mano del medico.

Modulare l’espressione del volto con la medicina estetica per ritrovare freschezza


Il concetto di neuromodulazione estetica consiste proprio in ciò: il medico deve regolare l’azione di una sostanza che a sua volta controllerà l’attività del muscolo. La precisione è d’obbligo! Non ci sono solo muscoli precisi in cui iniettare il farmaco, ma anche punti esatti del muscolo stesso: è una questione di misura, un gioco di leve che risponde a leggi della fisica, nonché della fisiologia. 

Avete presente le sopracciglia mefistofeliche, quelle super sollevate che danno quell’espressione arcigna? Ebbene, sono risultati che subentrano se si sbaglia il punto dell’iniezione, ma fortunatamente sono correggibili. E poi la tossina botulinica ha effetti completamente reversibili e temporanei.

I trattamenti con la tossina botulinica possono essere ripetuti più volte?


Sì, perché la tossina botulinica è un farmaco di per sé ben tollerato. Inoltre, la ricerca scientifica va sempre avanti: sono state messe a punto formulazioni con tossina botulinica pura, cioè con il solo principio attivo, privo di sostanze accessorie che una volta si pensava conferissero stabilità alla formulazione (le proteine complessanti). Il problema è che potevano innescare una risposta immunitaria da parte dell’organismo con la produzione di anticorpi, vanificando così l’effetto della tossina. Ebbene, il principio attivo puro, cioè privo di proteine complessanti, evita il rischio di immunoresistenza da parte del paziente. E così i trattamenti possono essere effettuati in totale sicurezza tutte le volte che si desidera.

La tossina botulinica aiuta a prevenire le rughe?


In un certo senso i trattamenti di tossina botulinica sono una forma di prevenzione dell’invecchiamento: riducendo la forza contrattile del muscolo, si impedisce alla pelle di “stropicciarsi” poiché non è più costretta a seguire continuamente la mimica facciale. Mi riferisco anche a quei gesti involontari di stringere gli occhi e di corrugare la fronte che alcune persone compiono nel sonno. In Corea del Nord si stanno portando avanti protocolli più precoci che prevedono trattamenti con tossina botulinica già intorno ai 30 anni, l’idea in sé non è sbagliata in quanto persegue la finalità preventiva del farmaco.

Con la neuromodulazione estetica si restituisce giovinezza al viso?


Se la tossina botulinica viene iniettata nei punti precisi del viso, quelli in cui occorre intervenire, si otterrà un’espressione più distesa che gioverà senz’altro all’immagine di sé. Ne beneficerà anche l’autostima e la disinvoltura nei rapporti con gli altri. Oggi poi tra selfie e video il volto è in primo piano anche in formato digitale. 

Con qualche piccolo intervento qui e lì, nei punti giusti, ci si vedrà più riposati e si apparirà meno stanchi. In molti casi sparirà quell’aria di durezza che spesso è responsabile dell’aspetto invecchiato. A volte non è la ruga a far sì che ai nostri occhi sembriamo vecchi, ma è l’insieme dei lineamenti contratti, talvolta corrucciati, che ci ritroviamo da un anno all’altro. Modulando con la medicina estetica quell’espressione contrita che da soli non si riesce più a “scollare” di dosso, il viso sì che ritrova giovinezza. 

 

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