Prima di tutto, vorrei rassicurare i pazienti sulla tossina botulinica, “proteina” che utilizzo da circa 15 anni: si tratta di un farmaco che è assolutamente scevro di pericoli, ma che deve essere infiltrato da medici specializzati, quindi informati, preparati ed istruiti all'utilizzo della stessa. Se iniettata correttamente, non ci sono pericoli per i pazienti. Dal punto di vista dell'utilizzo vero e proprio, ricorro alla tossina botulinica quando tratto il terzo superiore del volto; quindi, nel trattamento di quelle che sono definite le rughe dinamiche e che si formano dopo il movimento del muscolo sottostante. Mi spiego meglio: se la fronte e il muscolo frontale si contraggono, la cute sopra si piega. Quando il muscolo poi si decontrae, la pelle ritorna al suo stato naturale e le rughe scompaiono. Questo però accade in gioventù. Con il passare degli anni le rughe, invece, rimangono.
Ricorro alla tossina botulinica, sempre sul viso, anche agendo sulla cosiddetta “ipertrofia del massotere”. Va ricordato che il massotere è un muscolo masticatorio che serve per elevare la mandibola. In taluni casi si può avere una ipertrofia di questo muscolo, che può essere primaria o secondaria.
Nello specifico: si parla di ipertrofia primaria quando abbiamo un aumento del volume del muscolo senza patologia sottostante. Si parla invece di ipertrofia secondaria quando l’ipertrofia del muscolo è dovuta ad una patologia sottostante. Un classico problema è il bruxismo, che viene definito una para funzione di tipo odontoiatrico. In questi casi cosa si fa? Si va ad infiltrare il muscolo massetere, il quale, a seguito dell'infiltrazione, ridurrà la sua attività e dunque la sua massa muscolare e quindi ridurrà tutta la sintomatologia. A questo proposito va sottolineato che si tratta di un intervento molto importante, perché il bruxismo, soprattutto in questi anni, è aumentato notevolmente. Si pensa che il problema sia dovuto alla vita stressante che conduciamo. Un disturbo che si manifesta anche in giovane età ma, se il paziente è minorenne, normalmente non viene trattato in quanto, con l’avanzare dell’età, il problema tende a scomparire.
Sempre a proposito della diffidenza nei riguardi della tossina botulinica, va evidenziato che è una sostanza oramai in uso da decenni e che viene utilizzata in tantissime branche della medicina e più precisamente nella medicina estetica, nella neurologia, nella ginecologia. E viene usata anche in oftalmologia. Va ricordato che “il botulino”, per uso intra-muscolare, è iniziato con il trattamento dello strabismo nei bambini. Quindi ha una storia alle spalle molto importante, anche se c’è stata una campagna contro questa proteina ad uso estetico.
Proprio per questo motivo, quando la tossina botulinica viene proposta alle pazienti, queste sono un po’ diffidenti. Già il fatto che si chiami tossina viene mal interpretato dai pazienti e percepita come dannosa. Per questo motivo la definiamo proteina: non perché vogliamo ingannare la paziente, ma perché è corretto definirla in questo modo.
Gli uomini sono meno diffidenti nei riguardi della tossina botulinica, ma solo nel caso in cui il trattamento è di tipo curativo, come nel caso del massetere. C'è un po' meno diffidenza, dovuta al fatto che il paziente 'bruxista', con un massetere estremamente contratto, prova dolore. Infatti, non riesce né a masticare né a parlare, e anche i denti ne risentono. In questo caso si tratta di un intervento terapeutico, non estetico, che tuttavia alla fine avrà anche un effetto estetico, come conseguenza della riduzione del bruxismo, migliorando l'aspetto complessivo.
Un altro utilizzo della tossina botulinica sul viso è il trattamento del 'gummy smile', espressione ormai entrata anche nella lingua italiana. Perché lo chiamiamo così? Il gummy smile si riferisce all'eccessiva esposizione della gengiva dell'arcata superiore durante il sorriso o l'eloquio. Per molte persone, questo inestetismo causa imbarazzo, spingendo il paziente a limitare i movimenti della bocca quando sorride. Si parla di gummy smile quando la quantità di gengiva visibile supera i tre millimetri, dal dente in su. La tossina botulinica agisce sulla componente muscolare responsabile di questo fenomeno, riducendo l'attività di innalzamento del labbro superiore. La molecola, infatti, inibisce la mobilità dei muscoli in cui viene iniettata, così che il labbro superiore mostri meno gengiva durante il sorriso. Il trattamento consiste in quattro-sei piccole infiltrazioni; non è doloroso, solo leggermente fastidioso.
L'effetto della tossina botulinica sul muscolo dura tra quattro e cinque mesi, a seconda del problema e del tipo di paziente. Spesso mi viene chiesto se le infiltrazioni successive 'durano di più'. Non è così: il farmaco agisce sempre allo stesso modo, poiché trattiamo un muscolo che, rispetto a prima, è ipotrofico e ha quindi ridotto la sua massa muscolare. Le controindicazioni per la tossina botulinica sono poche. Ribadisco che si tratta di un farmaco testato e utilizzato in molte branche della medicina. Sono infatti milioni le fiale utilizzate ogni anno nel mondo. Le principali controindicazioni derivano, innanzitutto, da eventuali allergie, ad esempio se il paziente è allergico alla tossina, al saccarosio o all'albumina. Inoltre, esistono controindicazioni per alcune malattie degenerative, come la SLA, la sindrome di Lambert-Eaton o la miastenia grave, ossia malattie che interessano il muscolo. La tossina botulinica non deve essere somministrata durante una terapia con antibiotici amminoglucosidici, poiché potrebbe potenziarne gli effetti.
Un'altra controindicazione riguarda l'assunzione di farmaci anticoagulanti da parte del paziente; non perché la tossina botulinica crei problemi, ma perché potrebbero formarsi grossi ematomi durante le iniezioni. Naturalmente, anche se non si tratta di patologie, si evita di trattare pazienti in gravidanza o in allattamento. Un'altra categoria che assolutamente non tratto sono i pazienti minorenni, anche se mi è capitato di seguire alcuni ragazzi con problemi funzionali legati all'iperidrosi, ovvero un'eccessiva sudorazione del corpo, in particolare a mani, piedi, ascelle, a scopo terapeutico.
Sempre riguardo al viso, vi sono altri gruppi muscolari che possono essere trattati, come il muscolo depressore dell'angolo della bocca. Trattare questo muscolo porta a un'elevazione della commessura labiale, ossia il punto di incontro laterale delle labbra. Esiste anche una tecnica chiamata “mesobotox”, in cui la tossina botulinica viene miscelata con un biostimolante prima di essere infiltrata nella cute. In questo caso, tuttavia, l'infiltrazione non sarà muscolare ma intradermica.
In collaborazione con Francesca Frediani e Stefania Bortolotti
Medicina estetica
Milano (MI)
Monza (MB)