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Biostimolazione per contrastare i segni dell'invecchiamento cutaneo

Biostimolazione per contrastare i segni dell'invecchiamento cutaneo


Ven 01/04/2022 | Dott. Marta Pensa

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La biostimolazione è un trattamento che aiuta a contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo e a restituire alla pelle una condizione biologica ottimale. Grazie a delle piccole iniezioni cutanee a base di un cocktail formato da acido ialuronico e aminoacidi, che vengono eseguite in alcuni punti specifici del viso e del corpo, è possibile migliorare l’elasticità e il tono della pelle

Infatti, queste sostanze vanno ad agire sui fibroblasti, cellule del tessuto connettivo che, a loro volta, stimolano il processo di sintesi di collagene ed elastina, due sostanze necessarie per la salute e il tono della pelle. 

La biostimolazione, conosciuta anche con altri nomi come biorigenerazione o biointegrazione, è una tecnica di medicina estetica che può essere svolta da sola o associata ad altri trattamenti come la terapia laser, il peeling o filler.

La biostimolazione è molto efficace nel migliorare la pelle del viso ed è molto richiesta proprio per questa zona dato che è la più esposta e visibile. Grazie a queste piccole iniezioni, infatti, si va a sostenere il naturale ciclo di rinnovo della cute che viene messo a dura prova dall’avanzare dell’età oltre che da alcuni fattori esterni, come i raggi solari, fattori inquinanti e il fumo. 

Chi desidera avere una pelle giovane, luminosa e sana troverà nella biostimolazione un trattamento altamente efficace, sicuro e poco invasivo che permette di avere ottimi risultati già dopo poche sedute.

L'invecchiamento cutaneo: cronoaging e fotoaging


Con il passare del tempo, già a partire dai 25-30 anni, il corpo subisce un graduale processo di invecchiamento. Problemi come la comparsa di rughe, inestetismi, ma anche perdita di tono della pelle in diversi punti del corpo, diventano sempre più evidenti e diffusi, anche perché la cute viene aggredita da fattori esterni che peggiorano la situazione. Tuttavia, grazie a dei trattamenti ad-hoc è possibile rallentare questo fenomeno e migliorare il proprio aspetto.

L'invecchiamento cutaneo si può distinguere in tre tipologie, che sono poi anche le tre principali cause: cronoaging, fotoaging e invecchiamento dovuto al cambiamento dei livelli  ormonali che si verificano in alcune fasi della vita.

Con cronoaging si intende un processo di invecchiamento naturale e fisiologico che è causato dallo scorrere del tempo e che interessa indistintamente uomini e donne. Questo succede perché, con l‘avanzare dell’età, si riduce la naturale capacità di rinnovamento cellulare della pelle che, quindi, appare disidratata e rilassata. Non solo tendono a comparire le rughe, ma le cellule morte si accumulano rendendo la cute più spessa e opaca. Questa situazione si aggrava anche a causa della minore capacità degli strati profondi della cute di sintetizzare sostanze come collagene ed elastina. La perdita di tono della pelle non è un problema che riguarda solo il viso, ma anche altre zone del corpo come gambe e braccia e collo. Inoltre, il cronoaging comporta anche una minore produzione di vitamina D e un rallentamento dell’attività cardiovascolare e, per questo, è bene intervenire con soluzioni mirate.

La pelle tende a invecchiare anche a causa dell’esposizione solare e, in questo caso, si parla di fotoaging. Infatti, i raggi UVA agiscono sulla cute rendendola spessa, favoriscono la comparsa di macchie e disidratano la pelle che, oltre a essere secca, mostra alcuni inestetismi come rughe e capillari. La pelle del viso, ma anche delle mani e del collo, le zone più esposte ai raggi solari, risentono maggiormente del foto-invecchiamento. L’esposizione prolungata al sole o alle lampade abbronzanti, senza un’adeguata protezione con filtri UVA presenti anche nei cosmetici e nel make-up, favorisce la cheratosi attinica, una lesione precancerosa della pelle che è causata dalla degenerazione delle fibre elastiche della cute.

Il terzo fattore che è ritenuto responsabile dell’invecchiamento cutaneo è legato alla variazione dei livelli ormonali che avviene durante il corso della vita. Infatti, il periodo della menopausa e la fase immediatamente precedente, si accompagna a una minor produzione di estrogeni. La pelle appare meno elastica, visibilmente meno idratata e compatta anche a causa della diminuzione dei livelli di collagene, una sostanza prodotta anche grazie agli estrogeni. 

L'importanza del collagene per la pelle


Quando la pelle invecchia, uno dei primi segni che diventano maggiormente evidenti è la lassità cutanea. In particolare, il viso tende ad assumere un contorno meno definito e compaiono rughe e altri segni d’invecchiamento che diventano sempre più visibili, già a partire dai 35 anni.

Alla base di questo processo c’è una minore quantità di elastina e di collagene. Quest’ultima è una proteina che è presente nel derma, ovvero nello stato intermedio della cute che funge da sostegno per la pelle, tra epidermide, la parte superficiale, e ipoderma, lo strato più profondo. In realtà, altre tipologie di collagene sono presenti anche nelle articolazioni e nei vasi sanguigni. 

Il collagene è un formato da diversi aminoacidi che prendono la forma di una tripla elica: le fibre, grazie a questa struttura, sono molto robuste e, in particolare, la stabilità viene data dalla idrossiprolina che richiede la presenza di vitamina C per la sua sintesi. Questo sottolinea come per avere una pelle sana sia importante anche assumere la quantità giusta di questa vitamina con l’alimentazione per favorire la produzione di collagene. 

Il collagene viene prodotto dai fibroblasti, ma queste cellule lavorano in modo più lento con il passare del tempo e i livelli di questa proteina tendono così a diminuire. La pelle, quindi, perdendo il naturale sostegno, diventa meno elastica e le rughe appaiono più visibili e profonde.

La produzione di collagene inizia a rallentare intorno ai 25 anni di età, ma poiché si tratta di un processo molto lento, i segni della carenza di questa proteina cominciano a essere evidenti solo verso i 30/35 anni di età. É importante quindi prevenire questo processo sia scegliendo dei prodotti specifici a base di vitamina C che stimola la produzione del collagene, sia affidandosi a trattamenti risolutivi ed efficaci come la biostimolazione che restituiscono un aspetto migliore.

Cos’è la biostimolazione


La biostimolazione prevede l’esecuzione di piccole punture in alcune zone del viso dove vengono iniettate soluzioni a base di aminoacidi, vitamine e acido ialuronico, tutte sostanze che stimolano l’organismo a produrre collagene ed elastina. Infatti, questi due elementi non vengono più prodotti nella quantità necessaria con il passare del tempo. Grazie alla possibilità di veicolare queste sostanze per via intradermica, la biostimolazione agisce sui fibroblasti e la pelle appare visibilmente ringiovanita, elastica e compatta. 

In una seduta di biostimolazione vengono eseguite delle punture in alcune aree del viso: si tratta di un procedimento indolore e poco invasivo e l’eventuale rossore e la sensazione di gonfiore tendono a scomparire nel giro di qualche ora. 

La biostimolazione è una tecnica sicura, le controindicazioni al trattamento riguardano persone che soffrono di malattie autoimmuni della pelle, se sussistono allergie ai componenti e in presenza di infezioni nell’area di trattamento. Dopo una seduta di biostimolazione bisogna evitare di esporsi al sole o fare delle lampade solari, evitare la ceretta e di applicare creme o prodotti che potrebbero irritare la cute. 

I risultati sono visibili già dopo il trattamento: la pelle appare immediatamente distesa e levigata, ma gli effetti e la durata della biostimolazione variano in base a fattori soggettivi.

L'acido ialuronico come biostimolante


Nei trattamenti di biostimolazione viene ampiamente utilizzato l’acido ialuronico non animale. Si tratta di una sostanza che condivide alcune caratteristiche con quelle dei gel utilizzati per i filler. Tuttavia, l'acido ialuronico che viene impiegato per la biostimolazione è molto più fluido e questa composizione consente di attirare acqua negli strati della pelle, garantendo così un’efficace idratazione, stimola la formazione di nuovo collagene, contrasta la formazione dei radicali liberi principali responsabili dell'invecchiamento, e migliora in generale l’aspetto della cute.

Chi si sottopone a trattamenti di biostimolazione a base di acido ialuronico, che può essere combinato anche con altre sostanze quali ad esempio un complesso multivitaminico, potrà notare una pelle decisamente più levigata e uniforme oltre alla riduzione di rughe, segni di espressione e inestetismi legati al passare del tempo, ma non solo. Il viso recupererà la sua forma originaria con zigomi definiti e contorni più evidenti grazie alla riduzione della flaccidità della pelle.

La biostimolazione può essere eseguita su viso, collo e dècolletè, oltre che in altri punti del corpo e sulle mani: solitamente, vengono consigliate circa 4 sedute da effettuare a distanza di una o due settimane una dall'altra. I risultati si apprezzano fin da subito, rimangono stabili per almeno un anno, ma va pianificata poi un trattamento di mantenimento. 

Per massimizzare i risultati della biostimolazione, è possibile sottoporsi anche ad altri trattamenti per sfruttare a loro azione sinergica.

 

 

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