Le rughe della fronte rientrano tra quelle che si chiamano rughe di espressione.
Le rughe di espressione sono solchi che si formano quando muoviamo i muscoli mimici del volto. Non a caso infatti, la definizione “di espressione” perché sono proprio quelle rughe che si formano quando muoviamo i muscoli facciali per esprimere i nostri diversi stati d’animo: sorpresa, stupore, preoccupazione, allegria, ecc. Pensiamo, ad esempio, alle cosiddette “zampe di gallina”, ossia le rughe che si formano intorno agli occhi: da una parte sono rughe, quindi un inestetismo legato all’invecchiamento che ci piacerebbe eliminare, ma dall’altra sono il risultato di tutti i momenti nei quali ci siamo fatti delle gran belle risate!
Le rughe della fronte sono chiamate anche le “rughe del pensatore”, perché compaiono quando corrughiamo la fronte per concentrarci meglio su qualcosa, oppure perché siamo preoccupati.
Se ci pensiamo bene, la “mappa” delle rughe di espressione che si formano sul volto può essere considerata indicativa del carattere di ognuno di noi. Un tipo allegro e sempre sorridente avrà più accentuate le rughe intorno agli occhi e intorno alle labbra; in una persona pensierosa e incline alle preoccupazioni saranno invece più evidenti le rughe frontali e le glabellari, ossia quelle verticali che si formano tra le sopracciglia ed il naso.
Rughe sulla fronte: perché si formano e quali sono le caratteristiche
Le rughe sulla fronte sono rughe d’espressione che si formano dalla contrazione dei muscoli mimici facciali in un’espressione concentrata o preoccupata, e che come tutte le rughe di espressione diventano solchi più accentuati man mano che la pelle, con l’invecchiamento, perde elasticità.
Le rughe frontali si vedono infatti anche nelle pelli giovani,
a partire dai 30 anni. Dai 40 in poi però, i solchi gradualmente si accentuano a causa della naturale perdita di elasticità del tessuto cutaneo.
Con l’invecchiamento cellulare infatti, l’organismo diminuisce la produzione di
collagene e di elastina, due proteine del derma importanti per il mantenimento di sostegno, idratazione ed elasticità cutanea.
Quindi: quando corrughiamo la fronte a 20 o 30 anni, i muscoli mimici determinano le rughe frontali ma poi, quando l’espressione torna distesa, anche le rughe scompaiono. Più invece si va avanti con l’età, più queste rughette rimangono, fino a formare dei solchi evidenti e permanenti.
Le rughe frontali, come tutte le rughe d’espressione,
si definiscono di tipo dinamico, perché
si formano in seguito alla contrazione dei muscoli.
Nel caso specifico delle rughe della fronte, sono coinvolti i muscoli frontali e i muscoli glabellari. I frontali sono quelli paralleli alla linea della sopracciglia, e formano le tipiche rughe ad andamento trasversale, che si estendono quindi orizzontalmente lungo la fronte. I muscoli glabellari sono invece verticali, e sono responsabili dei solchi che si formano a partire dalla radice del naso, ossia le rughette verticali che si formano nello spazio tra il naso e le sopracciglia quando abbiamo un’espressione corrucciata.
I trattamenti delle rughe della fronte e i risultati
Come possiamo trattare queste rughe frontali?
Nella mia esperienza clinica spesso devo ricorrere a trattamenti combinati soprattutto laddove la paziente abbia un’età avanzata e quindi delle rughe in stato abbastanza avanzato, ossia solchi che permangono anche quando i muscoli sono nella fase statica. Il trattamento gold standard è rappresentato dalla
tossina botulinica, farmaco sicuro che amo definire “proteina spianarughe”. Viene iniettato in punti specifici su tutti i muscoli del terzo superiore del volto (fronte, glabella e zona perioculare) con una concentrazione personalizzata dal medico a seconda di estensione e tonicità dei diversi fasci muscolari. Nel giro di 7/10 giorni, il muscolo avrà una paralisi flaccida con netta riduzione della sua attività e conseguente distensione delle rughe. Lo sguardo apparirà più disteso e la pelle più luminosa.
Ad oggi il trattamento con tossina botulinica non è più soggetto a limiti d’età poiché è il medico che deve valutarne l’effettiva necessità in base al singolo caso partendo sempre dal presupposto che la
medicina estetica ha una duplice funzione: correttiva ma soprattutto preventiva. Nonostante ciò la tossina botulinica rimane comunque un farmaco e non è “pericoloso”, né tantomeno “miracoloso”, per cui laddove sulla fronte la quantità di rughe sia molto elevata con attività muscolare importante e stato di crono e/o foto-invecchiamento avanzato, ricorro a sedute di
laser resurfacing frazionato per stimolare la neocollagenesi e attenuare le rughe in superficie, in modo da preparare l’area da trattare e facilitare l’effetto distensivo della tossina.
Quando invece a risultare parecchio evidenti sono le
rughe verticali della glabella, a circa 15 giorni di distanza dal trattamento con tossina, ricorro al riempimento della ruga stessa con
acido ialuronico. In questo caso utilizzo una tecnica retrograda con infiltrazioni minime e molto superficiali con acido ialuronico poco strutturato, in modo da non incorrere in accumuli di prodotto e rischi di compressione dei vasi sottostanti. Mi sento molto sicura quando utilizzo questo prodotto perché ne conosco a pieno le peculiarità; so che non diffonde se non nella zona in cui viene iniettato e non ha
effetti collaterali definitivi poiché già dopo pochi giorni il nostro organismo inizia a produrre anticorpi in grado di metabolizzarlo. Nonostante sia una delle sostanze a oggi più utilizzate in campo medico estetico e dia risultati che nessun altro prodotto è in grado di dare, nella mia attività quotidiana troppo spesso ascolto e visito pazienti che vorrebbero togliere le rughe della fronte senza utilizzarlo. Però per
migliorare la pelle e attenuare le rughe della fronte “non se ne può fare a meno”!
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