La bellezza si sa… è una questione di geni, ma molto dipende anche dallo stile di vita e dal professionista al quale ci si affida. Le persone, oggi, hanno innumerevoli possibilità di “migliorarsi” per “piacersi”, l’errore inizia quando tendono ad omologarsi al canone estetico in voga, perdendo l’opportunità di incontrare sé stesse veramente e la propria unicità. La medicina estetica avanzata oggi permette di intervenire sui punti chiave del volto per contrastare il crono-foto aging, a patto però, sottolinea il dottor Ludovico Palla, chirurgo plastico ricostruttivo ed estetico a Roma, Milano, Bassano del Grappa, è che i vari dettagli del volto stiano armoniosamente ed elegantemente in relazione tra loro. La medicina estetica per Ludovico Palla ha aperto le porte alla nuova frontiera solo se punta alla ricerca di naturalezza ed unicità . “Dopo che il chirurgo plastico o il medico estetico sono passati- esordisce il chirurgo- l’effetto finale deve essere di valorizzazione e personalizzazione. Il concetto di ringiovanimento del volto oggi è “omni-comprensivo”.
Ci può spiegare meglio dottore cosa intende?
Il chirurgo plastico deve sapientemente inquadrare la paziente o il paziente, che deve, a sua volta, affidarsi al professionista ed al suo gusto estetico. Tutto ciò che è eccesso, per me, provoca disarmonia. Ogni paziente deve poter ricevere il giusto tempo e la giusta attenzione durante la prima visita. La medicina estetica deve agire innanzitutto su ciò che provoca il difetto, solo successivamente si va ad agire sull’inestetismo. Le proporzioni del viso vanno osservate in statica e in dinamica. La tecnica del full face mi permette di passare dal terzo superiore al terzo inferiore del volto in maniera armonica, dedicando ad ogni distretto del volto un’accurata attenzione.
Che requisiti dovrebbe avere dottore un bel volto? Come risponde lei che è un chirurgo plastico?
Secondo me un bel volto deve essere elegante, la bellezza del volto a riposo in particolare non deve esprimere rabbia stanchezza o stress. L’espressività è fondamentale. La medicina estetica deve essere “emozionale”, ovvero noi chirurghi plastici dobbiamo andare ad agire sull’espressività del volto, valorizzando la distintività di ogni persona, che esprime sempre anche la personalità.
“Non dalle ricchezze ma dalle virtù nasce la bellezza.” Sosteneva il filosofo Socrate, ma lei ci spiega invece che il successo deve essere la risultante di alcune parole chiave. Quali?
Per me i concetti chiave sono oltre all’eleganza, simmetrizzazione, proporzione, equilibrio ed armonia. La chirurgia riequilibra le proporzioni corporee. Quando opero una donna devo vederla nel suo insieme. Le chiedo se desidera avere figli in futuro. Se ha allattato e come si vorrà vedere tra vent’anni. A 18 l’immagine che vorremmo vedere di noi non è mai uguale a quando avremo 40 anni. Un intervento chirurgico ti cambia per sempre. Un intervento al seno ad esempio, sinonimo di femminilità e seduttività, in una sola ora di sala operatoria, può trasformare una ragazza di diciotto anni in una donna.
Per lei è fondamentale sempre un’attenta valutazione pre-operatoria o pre-trattamento insieme al paziente o alla paziente. È questo dottore il segreto alla base della soddisfazione delle/dei sue/suoi pazienti?
Per quanto mi riguarda è importantissimo condividere con la persona, il risultato che si vuole ottenere, che deve sempre tenere conto delle caratteristiche sistemiche del volto, dell’età, della fase di vita di una persona, delle caratteristiche di partenza ed anche della personalità. Noi chirurghi plastici e medici estetici, non siamo delle stampanti tridimensionali. Quando le pazienti vengono in studio e mi mostrano le foto chiedendomi “quel” naso o quel “seno” visto su una rivista, io cerco di spiegare bene e senza equivoci, che posso intervenire sul “suo” naso, senza i difetti che quel naso presenta, addolcendo, rimodulando. Il concetto chiave per me è che bisogna essere la miglior versione di sé stessi, rispetto alla propria età cronologica. Non dobbiamo essere la copia di nessun altro. Quel seno deve star bene su quella paziente, tenendo conto delle caratteristiche di quel corpo. La chirurgia riequilibra le proporzioni corporee. Quando opero una donna devo vederla nel suo insieme. Se vorrà dei figli. Se ha allattato come si vorrà vedere nel futuro e cerco sempre di spiegare che a 20 anni l’immagine che vorremmo vedere di noi non è mai uguale a quando avremo 40 o 50 anni. Un intervento ti cambia.
Sproporzioni per eccesso o per difetto: normalmente le persone si fotografano di fronte, ma è importante anche fotografarsi di profilo. Quali informazioni aggiuntive dottore può fornire questo metodo prima di intervenire su una correzione?
Quando si approccia una nuova paziente, è indispensabile fare una visita accurata, valutare frontalmente ,di tre quarti, di profilo sia a destro e sinistro per avere una visione a 360 gradi del volto. Normalmente scatto una foto su sfondo nero per percepire il volto in modo globale, osservando i vari distretti sguardo, naso e mento; per me gli occhi sono fondamentali: se c’è un elemento che mi distoglie dagli occhi, vado a valutare ogni singolo dettaglio che mi distragga dallo sguardo.
Infine dottore, le persone donne e uomini fanno di tutto per uniformarsi ai canoni estetici e alle icone di moda, ma omologazione difficilmente fa rima con bellezza. Quale deve essere il ruolo del medico e fino a che punto può spingersi un professionista nel consigliare o sconsigliare i propri assistiti?
Vede, come le dicevo io rappresento l’antitesi di tutto ciò che è omologazione, esagerazione caricaturale. In questi ultimi tempi ho avuto molte richieste ad esempio di
rinofiller, e di “russian lips” ma io cerco di spiegare ad ogni paziente tutto ciò che si può fare su quel volto, ma solo dopo lo studio attento di proporzioni, armonia ed equilibrio, perché magari la tecnica iniettiva delle russian lips porta a risultati che non si adattano a quel volto, oppure quel determinato naso visto in fotografia non sta bene a tutti. Su altre pazienti labbra più importanti, come appunto le famose russian lips, possono star molto bene nella cornice del volto. Mi sono trovato spesso a dire di no. Noi, prima di tutto, siamo medici e poi chirurghi plastici e ogni persona va “in giro” con il volto che rappresenta il proprio medico, è il nostro biglietto da visita, la nostra firma ed ogni paziente sceglie il proprio medico, così come il professionista è sempre rappresentato dal risultato sulle pazienti.
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