DEFINIZIONE
L’autotrapianto di grasso, o lipofilling, è una tecnica di chirurgia estetica che consente di prelevare dei piccoli campioni di tessuto adiposo da regioni in cui è presente in esubero, con il fine di reimpiantarlo a livello di zone designate dello stesso paziente. Il fine dell’autotrapianto di grasso è un gradevole riempimento volumetrico di aree del corpo non molto prominenti e rinsecchite, apportando un notevole giovamento estetico. Il lipofilling viene praticato dal chirurgo plastico e dal medico specializzato in medicina estetica ed è, a tutti gli effetti, un vero e proprio intervento chirurgico, da prendere in considerazione solo dopo un approfondito colloquio clinico-anamnestico.
COS’È
L’autotrapianto di grasso è una procedura chirurgica che si pone come obiettivo la scultura plastica di una regione del corpo, la quale viene arricchita mediante l’innesto di tessuto adiposo proveniente dallo stesso paziente.
In genere, il tessuto adiposo viene prelevato dalle regioni dei fianchi o dell’addome e innestato in zone da “rimpolpare” quali il seno o i glutei. Il grande vantaggio apportato da questa procedura di chirurgia estetica consiste nell’evitare la pericolosa comparsa di fenomeni immunitari anche gravi, in quanto l’organismo dove viene prelevato il tessuto e l’organismo di destinazione combaciano, permettendo il riconoscimento, alle cellule immunitarie, di altre cellule facenti parte del self.
INDICAZIONI
L’autotrapianto di grasso, o lipofilling, viene indicato in quei soggetti che richiedono un’applicazione volumizzante di tessuto adiposo nei seguenti distretti:
PREOPERATORIO
Dopo essersi sottoposto a un
attento colloquio clinico-anamnestico con il medico chirurgo, il paziente candidato all’intervento di
autotrapianto di grasso deve procedere ad effettuare una serie di
indagini di laboratorio, soffermandosi, in particolar modo, sull’analisi dell’emocromo e sulle prove di coagulazione.
Prima di effettuare le indagini di laboratorio e dopo l’anamnesi, è preciso dovere del medico chirurgo specializzato del settore provvedere a un
completo esame obiettivo del paziente; questo si svolge dapprima con l’ispezione dell’intera cute di rivestimento del paziente, poi si sposta nell’identificare le aree cutanee dove il grasso è presente in
quantità sufficienti anche dopo il prelievo e, infine, si concentra nelle zone cutanee indicate dal paziente. Queste zone sono usualmente presenti a livello del viso dove si lamenta una
mancata pienezza e compattezza e, a questo punto, il medico può decidere se l’
autotrapianto di grasso può essere effettuato, informando la paziente circa tutti i risvolti precedenti e successivi all’intervento stesso.
In genere il paziente deve astenersi, almeno a partire dai dieci giorni precedenti all’intervento, da
farmaci che possono interferire con l’attività coagulante come l’aspirina, da abitudini voluttuarie come
fumo di sigaretta e alcol e, infine, deve cercare di osservare una dieta non eccessivamente calorica.
ESECUZIONE DELL’INTERVENTO
L’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale, praticando una
leggera anestesia nel sito di prelievo e, se necessario, una sedazione generale del paziente; successivamente, si procede al
prelievo di tessuto adiposo dalla zona di elezione con una
quantità compresa tra i 100 e i 500 cm³ di grasso, si filtra il tessuto prelevato e lo si innesta nelle zone riceventi per mezzo di aghi appositi connesse a siringhe. Una volta terminata l’inoculazione, si procede al bendaggio del tessuto e all’applicazione di
piccoli impacchi di ghiaccio, al fine di attutire eventuali edemi formatisi per via dell’infiammazione passeggera.
POST OPERATORIO
Dopo l’intervento, il paziente deve mostrare particolare premura verso la zona bendata sede del trapianto, evitando
frizioni meccaniche in sua corrispondenza, e dovrà inoltre assumere
analgesici e antibiotici per almeno tre o quattro giorni, al fine di scongiurare il dolore post-operatorio ed eventuali sovra-infezioni.
È anche buona norma astenersi anche dagli
esercizi fisici per almeno una settimana, osservando riposo e una
dieta normale, senza restrizioni che potrebbero compromettere il mantenimento dell’impianto del tessuto adiposo.
In genere, ci si ripresenta poi dal medico chirurgo
dopo pochi mesi dall’intervento per la valutazione di un
eventuale secondo intervento di consolidamento del tessuto adiposo innestato.
RISCHI E COMPLICAZIONI
Sebbene rare, le
complicazioni che potrebbero manifestarsi in seguito al lipofilling sono:
- Comparsa di cicatrici non riassorbili;
- Distrofia del tessuto adiposo innestato;
- Mancato attecchimento del grasso trapiantato dovuto a perdita di peso e tabagismo;
- Reazioni allergiche e anafilattiche ai farmaci anestetici utilizzati per l’intervento.
FONTI:
- Valerio Cervelli, Benedetto Longo. Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. Pisa: Pacini; 2021.
- Yves-Gérard Illouz, Aris Sterodimas. Adipose Stem Cells and Regenerative Medicine. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg; 2011.