Attualmente in medicina estetica vi è una crescente richiesta della rinoplastica non chirurgica, che si basa sull’utilizzo di tecniche innovative come il rinofiller. I pazienti oggi chiedono trattamenti di rimodellamento del naso con tecniche alternative al bisturi, specialmente se hanno intenzione di apportare soltanto minime correzioni. Ma per ogni tecnica esistono precise indicazioni.
Per fare chiarezza abbiamo chiesto la consulenza al dottor Andrea Giansanti medico estetico.
Dott Giansanti facciamo chiarezza in un campo in cui regna un po' troppa disinformazione: che cosa si intende per rinofiller e quali sono le differenze con la rinoplastica, ovvero l’intervento chirurgico?
Diciamocelo chiaramente, finire su un tavolo operatorio non fa piacere a nessuno. Questo è vero indipendentemente dal motivo per cui ci andiamo, sia esso per problemi di salute oppure semplicemente per risolvere qualche inestetismo. Per questo motivo, in campo estetico stanno prendendo sempre più piede
trattamenti facilmente
eseguibili in ambulatorio, ripetibili, con effetti collaterali più lievi e, non ultimo per importanza, un esborso economico minore rispetto al tradizionale intervento chirurgico.
Nell’ambito di questi trattamenti si trova sicuramente l’
iniezione sottocutanea e/o
sovraperiostea nell’
area nasale di
sostanze con finalità
riempitive, il cosiddetto “
rinofiller”.
Nella mia pratica medica mi trovo spesso ad eseguire questo trattamento che trovo personalmente molto stimolante e soddisfacente. Mi sono tuttavia reso conto che in questo caso, più che in altri, la disinformazione regna incontrastata: pazienti con nasi importanti che vorrebbero il nasino “alla francese”, altri che vorrebbero respirare meglio, altri ancora che, prima di un ipotetico intervento chirurgico, vorrebbero vedere in anteprima come sarà il proprio naso ed eventualmente decidere.
Gli esempi riportati sono solo alcune delle richieste strane che quotidianamente mi vengono fatte ma mi offrono l’occasione per definire una volta per tutte
quello che il Rinofiller non è.
Il
rinofiller non è un
intervento chirurgico e
non può quindi
sostituirsi ad esso. La
riduzione dei
volumi del naso
nei nasi di
grosse dimensioni non può, la logica ce lo insegna,
effettuarsi attraverso l
’iniezione di materiale esterno.
Stessa cosa dicasi per la
funzionalità respiratoria, una
deviazione del setto o una
ipertrofia dei turbinati necessita di una
correzione chirurgica. Infine, il rinofiller non può dare una anteprima di quello che sarà il risultato di un intervento chirurgico per le differenti modalità di esecuzione dei due trattamenti e ovviamente per le maggiori potenzialità del primo rispetto al secondo.
Questa doverosa premessa non deve però gettare fango su una pratica che,
quando ben eseguita, dà
risultati veramente
belli e
armonici.
Nel dettaglio dottore in cosa consiste questo trattamento e quali molecole vengono utilizzate?
Cos’è il
rinofiller si evince già dal nome:
iniezione di una
sostanza riempitiva (nello specifico
acido ialuronico e/o
idrossiapatite di calcio) in determinate
aree del naso in modo da rimodellare piccole imperfezioni e riempire deficit volumetrici.
Quali sono le aree che vengono trattate?
Le aree principalmente interessate dal trattamento sono sul dorso nasale in sede prossimale (radice del naso) e distale rispetto alla
gobbetta che vogliamo
nascondere. Questo ci permette di rendere
meno evidente una eventuale
spigolosità del
dorso e, in alcuni casi, di farla sparire del tutto. Un’altra area che si può ritoccare è la
punta del naso, soprattutto in quei nasi dove si assiste ad una lieve caduta dell’apice. In questo caso consiglio sempre di affidarsi ad un medico con esperienza in quanto la punta del naso ha una ricchissima vascolarizzazione e gli effetti collaterali potrebbero potenzialmente essere molto più gravi di un semplice inestetismo.
In quei pazienti che presentano un angolo tra columella e labbro inferiore minore di 90° (il cosidetto naso “a becco di rapace”) è possibile una iniezione intracolumellare di pochi cc di acido ialuronico per ripristinare una
corretta angolatura e ridare al
profilo nasale una
spinta verso l’alto.
Per quanto invece riguarda le
aree laterali, in particolare le zone sopra le cartilagini triangolari e alari, il loro trattamento deve essere sempre ben valutato. Io personalmente le tratto soltanto in caso di
evidenti asimmetrie e, in tal caso, con l’iniezione di modeste quantità di acido ialuronico per due ragioni principali: la prima è che queste sono aree esteticamente molto delicate, una eccessiva correzione porterebbe ad un appesantimento dell’immagine del naso stesso e giustamente il paziente rimarrà insoddisfatto del nostro lavoro; la seconda è il passaggio in tali aree dell’arteria nasale e dell’arteria angolare che si anastomizzano con l’arteria retinica, un errore in tal senso porterebbe a risultati catastrofici.
Rinofiller più tossina botulinica: matrimonio perfetto, a quali condizioni dottore?
Ciliegina sulla torta, una
tecnica ancillare del
rinofiller è l’inizione di ca 4 UI di
tossina botulinica a livello della
columella in modo da andare a rilassare il muscolo depressore del setto e quindi a ad
alzare di qualche
millimetro la
punta del naso.
La
scelta del materiale di riempimento dipende fondamentalmente dall’area da trattare. Io prediligo l’
idrossiapatite di calcio nel
dorso del naso poiché vado a posizionare il filler subito al di sopra del periostio e inoltre ha una durata leggermente superiore all’acido ialuronico. Per la
punta, la
columella e le
aree laterali invece preferisco l’
acido ialuronico.
Ci sono particolari tecniche di iniezione dottor Giansanti? Eventuali effetti collaterali?
La tecnica di iniezione è fondamentalmente e inderogabilmente una: l
’iniezione con microcannula. Su questo invito a diffidare di chiunque utilizzi il tradizionale ago. Considerata la ricca vascolarizzazione della zona, la microcannula ci
consente di ridurre al
minimo le possibili
complicanze derivanti da embolizzazione di vasi arteriosi. Un cc di
lidocaina nel sito di ingresso della cannula basta a rendere la procedura totalmente
indolore per il paziente e permetterà al medico di poter lavorare in tranquillità. Una cannula di 5 cm inoltre ci permette di arrivare in tutti i distretti che vogliamo e quindi di ridurre al minimo gli accessi cutanei, basta un solo ingresso per poter trattare agevolmente tutto il dorso nasale e la punta. Un secondo ingresso (in questo caso anche con semplice ago) per la columella.
I risultati dottore? In quanto tempo si evidenziano i benefici estetici del trattamento?
Il paziente vedrà subito il risultato ottenuto, dovrà, nelle prime 24/48 ore evitare di indossare occhiali e dovrà dormire in posizione supina finchè il filler non si sarà consolidato.
Come si esegue il trattamento? Ci sono controindicazioni?
La procedura è
veloce, per un buon lavoro sono sufficienti 15/30 minuti. Le
complicanze più frequenti sono di
breve durata e sono rappresentate da
ecchimosi e
dolore nei
siti di deposito.
Controindicazioni assolute per questo trattamento sono la
gravidanza, l’
allattamento e l
’ipersensibilità a
una o più sostanze di quelle utilizzate. Va utilizzata
cautela anche nei pazienti
immunodepressi, con
coagulopatie e con
insufficienza renale o
epatica.
Il costo del trattamento si aggira intorno ai 300 euro.
Un ultimo consiglio dottore per una buona riuscita del trattamento…
In conclusione, il
rinofiller naso è una
procedura mininvasiva che, quando
ben eseguita, dà
risultati veramente
belli. La chiave per una buona riuscita del trattamento è rivolgersi ad un medico qualificato che padroneggi l’uso della cannula e che abbia dimestichezza con questa tecnica ma soprattutto che sia capace, di fronte ad una chiara indicazione chirurgica, di saper dire di no. E questa credetemi è la virtù più rara!
A cura di Elisa Stefanati
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