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Filler fai da te? Pessima idea

Filler fai da te? Pessima idea


Lun 20/04/2020 | Dott. Gabriella Gentili |  Medico Certificato Ethigate

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Ordinano kit fai-da-te di filler online a poche decine di euro e cercano di risparmiare iniettandolo da sole, in spregio alla sicurezza, al buon senso e con conseguenze che possono essere devastanti e difficili da rimediare.

“Le storie sembrano trame di un film dell’orrore: gente che ordina online prodotti dei quali non conosce origine, contenuto, qualità. E questo sarebbe il problema minore perché per iniettare un filler bisogna conoscere tecniche e anatomia del volto. Sì iniettano ogni tipo di prodotto dopo aver visto tutorial su YouTube” - afferma la Dottoressa Gabriella Gentili - che mette in guardia: “una comunità per fortuna limitata (anche se alcuni gruppi chiusi su FB contano migliaia di iscritti) che cerca così di risparmiare qualche centinaio di euro. Provano dal filler sino all’inserimento di fili di trazione, microneedling, iniezioni di PRP, ecc il tutto rigorosamente acquistato online. A cui si aggiungono anche i consigli dispensati nei forum sulle tecniche più adatte, elargiti da persone comuni, video chat e tutorial. Basta fare una ricerca e davanti agli occhi appare una fiera delle vanità che ha come unico scopo risparmiare il più possibile. Fenomeno favorito dal fatto che è possibile acquistare questi prodotti anche online senza dover dimostrare di essere medici, come ha denunciato il Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica da qualche anno.

Come sappiamo di questo fenomeno?


“È semplice, arrivano nei nostri studi con una complicanza seria da risolvere e vergogna, tanto che per farli confessare ci vuole tanta pazienza. Giocare al piccolo medico estetico è estremamente rischioso, il fatto che iniettare un filler sia un procedimento mini-invasivo non significa che sia autorizzato il fai da te, basti pensare che anche le iniezioni intramuscolari fatte da una persona che non sia un infermiere o un medico sono illegali. Per iniettare correttamente un filler i medici seguono approfonditi corsi sulle tecniche iniettive con lunghe ore di pratica” prosegue la Dottoressa Gentili.

Sino a qualche anno fa i filler erano usati solo nei tessuti superficiali come cute e sottocute mentre oggi le tecniche si sono raffinate, anche in considerazione del fatto che la somministrazione troppo superficiale, può creare, se non correttamente eseguita, noduli e accumuli di prodotto visibili.

Ecco quindi che il miglioramento delle formulazioni dei filler a base di acido ialuronico e delle tecniche iniettive permettono di portarli in profondità, con risultati più naturali e duraturi, agendo sulla morfologia del viso. Questo però prevede da parte dell’operatore una profonda conoscenza dell’anatomia: in caso contrario il rischio è di lesionare nervi, vasi sanguigni, creare fibrosi del tessuto se non una vera e propria necrosi dei tessuti con risultati estetici disastrosi. Per rimediare le cure sono lunghe, più costose e non sempre risolutive.

Cosa arriva a casa quando il filler arrivato dalla Corea è costato 1 o 10 dollari contro i 100 del prodotto autorizzato?


Il mercato pullula di prodotti di varia composizione e se non è certificato può contenere sostanze diverse da quelle dichiarate. Ecco perché la gestione dei filler deve essere lasciata unicamente alle mani competente dei medici per evitare di causare danni in molti casi irreparabili, specialmente se sono state iniettate sostanze permanenti, ormai completamente in disuso negli studi medici perché quasi tutte illegali in Italia.

I filler più usati sono invece autorizzati dagli enti regolatori come la Food and Drug Administration americana che permette l’immissione in commercio dopo aver analizzato una lunga serie di documenti e studi clinici che ne devono dimostrare sicurezza ed efficacia.

Ecco il costo dei trattamenti, è tutto lì, quei 300-400 euro in cui risiede non solo il prezzo della fiala di prodotto approvato e certificato, ma anche il tempo che il medico ha impiegato nella formazione, il costo che ha sostenuto per formarsi e per acquisire quelle competenze necessarie a far sì che il trattamento sia esteticamente piacevole e clinicamente sicuro.

“Ciò che arriva potrebbe non essere sterile o peggio contaminato da sostanze pericolose. Le persone che usano questi prodotti di dubbia provenienza operano come ‘cavie di se stesse’ con rischi che vanno dalla formazione di granulomi e loro infezione, dalla necrosi cutanea sino a complicanze ancora più gravi. Per non parlare di risultati estetici disastrosi come le asimmetrie.

I social media fanno sembrare queste procedure semplici ma va ricordato che un’iniezione è un atto medico a tutti gli effetti. In casa tra l’altro non è possibile garantire la sterilità degli ambienti, delle superfici e dei materiali, con un elevato rischio di provocare delle infezioni o ascessi che rendono necessaria una terapia antibiotica nel miglior caso a sino ad una incisione chirurgica nel peggiore” conclude la Dottoressa Gentili.

Alcuni provano a correggere la forma del naso con il rinofiller senza sapere che sbagliare la profondità dell’iniezione può danneggiare un vaso sanguigno e bloccarne il flusso e in questi casi provocare la morte dei tessuti (necrosi).

Risparmiare in questo settore non è mai una buona idea.

 

di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani

Con la consulenza scientifica della Dottoressa Gabriella Gentili, Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva presso la Casa di Cura Villa Salaria di Roma.

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Gentili Gabriella

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Dott. Gabriella Gentili

Medico Certificato Ethigate

Roma (RM)

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