Ordinano kit fai-da-te di filler online a poche decine di euro e cercano di risparmiare iniettandolo da sole, in spregio alla sicurezza, al buon senso e con conseguenze che possono essere devastanti e difficili da rimediare.
“Le storie sembrano trame di un film dell’orrore: gente che ordina online prodotti dei quali non conosce origine, contenuto, qualità. E questo sarebbe il problema minore perché per iniettare un filler bisogna conoscere tecniche e anatomia del volto. Sì iniettano ogni tipo di prodotto dopo aver visto tutorial su YouTube” - afferma la Dottoressa Gabriella Gentili - che mette in guardia: “una comunità per fortuna limitata (anche se alcuni gruppi chiusi su FB contano migliaia di iscritti) che cerca così di risparmiare qualche centinaio di euro. Provano dal filler sino all’inserimento di fili di trazione, microneedling, iniezioni di PRP, ecc il tutto rigorosamente acquistato online. A cui si aggiungono anche i consigli dispensati nei forum sulle tecniche più adatte, elargiti da persone comuni, video chat e tutorial. Basta fare una ricerca e davanti agli occhi appare una fiera delle vanità che ha come unico scopo risparmiare il più possibile. Fenomeno favorito dal fatto che è possibile acquistare questi prodotti anche online senza dover dimostrare di essere medici, come ha denunciato il Presidente della Società Italiana di Medicina Estetica da qualche anno.
Come sappiamo di questo fenomeno?
“È semplice,
arrivano nei nostri
studi con una
complicanza seria
da risolvere e vergogna, tanto che per farli confessare ci vuole tanta pazienza. Giocare al piccolo medico estetico è estremamente rischioso, il fatto che iniettare un filler sia un procedimento mini-invasivo non significa che sia autorizzato il fai da te, basti pensare che anche le iniezioni intramuscolari fatte da una persona che non sia un infermiere o un medico sono illegali. Per
iniettare correttamente un
filler i
medici seguono
approfonditi corsi sulle tecniche iniettive con
lunghe ore di pratica” prosegue la Dottoressa Gentili.
Sino a qualche anno fa i filler erano usati solo nei tessuti superficiali come cute e sottocute mentre oggi le tecniche si sono raffinate, anche in considerazione del fatto che la somministrazione troppo superficiale, può creare, se non correttamente eseguita, noduli e accumuli di prodotto visibili.
Ecco quindi che il
miglioramento delle
formulazioni dei
filler a base di
acido ialuronico e delle
tecniche iniettive permettono di portarli in
profondità, con
risultati più
naturali e
duraturi, agendo sulla morfologia del viso. Questo però
prevede da parte dell’operatore una
profonda conoscenza dell’
anatomia: in caso contrario il rischio è di lesionare nervi, vasi sanguigni, creare fibrosi del tessuto se non una vera e propria necrosi dei tessuti con risultati estetici disastrosi. Per
rimediare le
cure sono
lunghe, più
costose e
non sempre risolutive.
Cosa arriva a casa quando il filler arrivato dalla Corea è costato 1 o 10 dollari contro i 100 del prodotto autorizzato?
Il mercato pullula di prodotti di varia composizione e
se non è certificato può contenere s
ostanze diverse da quelle
dichiarate. Ecco perché la gestione dei
filler deve essere lasciata unicamente alle mani competente dei
medici per evitare di causare
danni in molti casi
irreparabili, specialmente se sono state iniettate sostanze permanenti, ormai completamente in disuso negli studi medici perché quasi tutte illegali in Italia.
I
filler più usati sono invece
autorizzati dagli
enti regolatori come la Food and Drug Administration americana che permette l’immissione in commercio dopo aver analizzato una lunga serie di documenti e studi clinici che ne devono dimostrare
sicurezza ed
efficacia.
Ecco il
costo dei trattamenti, è tutto lì, quei 300-400 euro in cui risiede
non solo il
prezzo della fiala di prodotto approvato e certificato, ma anche il tempo che il
medico ha impiegato nella
formazione, il costo che ha sostenuto per formarsi e per acquisire quelle
competenze necessarie a far sì che il trattamento sia esteticamente piacevole e clinicamente
sicuro.
“Ciò che arriva potrebbe
non essere
sterile o peggio
contaminato da sostanze pericolose. Le persone che usano questi prodotti di dubbia provenienza operano come ‘cavie di se stesse’ con rischi che vanno dalla formazione di granulomi e loro infezione, dalla necrosi cutanea sino a complicanze ancora più gravi. Per non parlare di risultati estetici disastrosi come le asimmetrie.
I
social media fanno sembrare queste procedure
semplici ma va ricordato che un’
iniezione è un
atto medico a tutti gli effetti. In casa tra l’altro non è possibile garantire la
sterilità degli ambienti, delle superfici e dei materiali, con un elevato
rischio di provocare delle
infezioni o
ascessi che rendono necessaria una terapia antibiotica nel miglior caso a sino ad una incisione chirurgica nel peggiore” conclude la Dottoressa Gentili.
Alcuni provano a correggere la forma del naso con il
rinofiller senza sapere che sbagliare la
profondità dell’iniezione può danneggiare un vaso sanguigno e bloccarne il flusso e in questi casi provocare la
morte dei tessuti (necrosi).
Risparmiare in questo settore non è mai una buona idea.
di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani
Con la consulenza scientifica della Dottoressa Gabriella Gentili, Specialista in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva presso la Casa di Cura Villa Salaria di Roma.
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