Il corpo non mente: ci sono zone che sono altamente rivelatrici della reale età cronologica di una persona. Non solo viso, dunque. Ci sono alcune aree del corpo ad alto “indice” di invecchiamento, e che rivelano realmente quante primavere ha vissuto una persona.
Le mani, ad esempio, difficilmente mentono sull’età: esposizione a detersivi, agenti chimici, o fumo di sigaretta, sono tutti fattori che possono contribuire all’invecchiamento cutaneo del dorso delle mani, la cui cura richiede attenzioni tanto quanto il volto.
Tra le zone alle quali fare attenzione, al di fuori del volto, rientrano anche ad esempio il collo e il décolleté: anche qui l’esposizione a fattori atmosferici come i raggi UV e il naturale processo di invecchiamento portano alla comparsa delle rughe, ad una disidratazione cutanea e cedimento dei tessuti verso il basso.
Con l’età tende a cedere anche la pelle attorno ai gomiti e all’interno braccia; o ancora sulle palpebre (il cosiddetto “sopracciglio cadente”), o intorno alle ginocchia.
Anche i capelli indicano l’età che passa, perché diventano gradualmente grigi e bianchi, ma anche più secchi e tendenti a spezzarsi.
Invecchiamento cutaneo: quali sono i segni e le cause
I principali
segni dell’invecchiamento cutaneo sono in primis la comparsa e l’accentuazione delle
rughe, ma oltre a questo si evidenzia un aumento nella secchezza della pelle, una progressiva
disidratazione e
perdita di elasticità, ed una conseguente lassità cutanea.
Per lassità cutaneo si intende un rilassamento della pelle che, meno tonica, tende a cedere verso il basso per la forza di gravità. Questo diventa particolarmente evidente, ad esempio, a livello degli zigomi, della regione sottomentoniera e del collo. Se presente anche tessuto adiposo in eccesso si può formare il caratteristico “doppio mento”, che è proprio l’espressione di una zone dove si sommano grasso in eccesso e lassità cutanea.
Anche sulle
mani si verifica la stessa cosa: esse appaiono più
secche e gradualmente si tendono a “
raggrinzirsi”, e necessitano dell’applicazione della
crema idratante più volte al giorno.
Le mani risentono ancora di più del
trauma caldo-freddo, che favorisce la perdita del film idrolipidico superficiale di protezione, ed anche per questo si utilizzano
creme grasse ad
azione riparatrice.
Per trauma caldo-freddo si intende un passaggio brusco di temperatura. Quante volte per combattere il freddo mettiamo improvvisamente le mani a diretto contatto con i termosifone caldo, oppure sotto l’acqua calda? Quell’azione è un trauma per la pelle, perché dal freddo passa immediatamente ad una temperatura molto più alta, e infatti la reazione immediata è un arrossamento, che poi lascia spazio alla screpolatura.
Le
cause dell’invecchiamento cutaneo sono da attribuirsi ad una serie di cambiamenti che avvengono naturalmente nel nostro organismo. La pelle è formata principalmente da tre strati: epidermide, derma e ipoderma o tessuto sottocutaneo.
Il primo è lo strato più esterno, e quindi quello che più risente dell’esposizione agli agenti atmosferici, e per questo è presente un film idrolipidico superficiale con funzione impermeabilizzante e di protezione.
Il derma è il tessuto che fa da sostegno all’epidermide, grazie a una rete di fibre collagene ed elastina, e un matrice gelatinosa che contiene acido ialuronico, e che permette di mantenere elasticità e compattezza.
L’ipoderma è formato principalmente da tessuto adiposo e muscolare, e contribuisce al mantenimento dei volumi e della tonicità cutanea.
I cambiamenti che avvengono con l’età sono diversi e coinvolgono tutti gli strati. Il
film idrolipidico superficiale di protezione
si assottiglia, per cui la pelle diventa più sensibile all’azione degli agenti esterni. Nel derma
diminuiscono le
concentrazioni di collagene,
elastina ed
acido ialuronico, e di conseguenza si perde progressivamente l’elasticità cutanea e si accentuano le rughe. Nell’ipoderma lo strato adiposo si assottiglia e il muscolo perde tonicità, e tutto questo contribuisce all’aumento della lassità cutanea.
Tutto questo porta alla comparsa dei segni dell’invecchiamento, che coinvolgono quindi non solo il viso, ma anche collo, décolleté e mani. Bisogna considerare inoltre che tendenzialmente al viso facciamo più attenzione e riserviamo più cure, quindi se anche il viso può mentire sull’età, collo e mani sicuramente non riescono a farlo.
Nonostante questo, in medicina estetica si ricevono molte più richieste per il trattamento viso piuttosto che per le altre zone.
Ne abbiamo parlato con il Dottor Guido Maronati, Chirurgo Plastico
“Cosa ci chiedono i nostri pazienti quando ci troviamo nell’ambito di visite di medicina e di chirurgia estetica? Le
richieste sono molteplici, ma quella che viene chiesta solitamente riceviamo
più di frequente riguarda l’ambito dei
trattamenti e delle terapie per migliorare le condizioni del
viso.
Si tratta di una richiesta giustificata e idonea - spiega il Dott. Maronati - ma secondo il mio punto di vista è giusto che ci permettiamo di consigliare magari trattamenti extra che loro i pazienti, per molteplici motivazioni, tendono a sottovalutare.
Secondo me due delle
zone che sono molto
critiche, e necessitano di attenzione, sono il
collo (quindi la regione cervicale) ed il
dorso delle mani. Sono quelle regioni che noi professionisti andiamo proprio a controllare ed andiamo ad “indagare”, per cercare di capire più o meno quanti anni ha la paziente.
Non esiste solo il viso, e non è solo sul volto che si evidenziano i segni del tempo, per questa ragione ci permettiamo di consigliare ai nostri pazienti di sottoporsi eventualmente anche a trattamenti che possono far migliorare questi diversi distretti corporei, che difficilmente “bluffano” sull’età anagrafica.
In particolare una delle metodiche che eseguo di frequente nel mio studio riguarda il
ringiovanimento del dorso delle mani.
Esistono varie tecniche e si possono usare vari prodotti, come anche qualche terapia più invasiva e più chirurgica, che garantisce grandi risultati però con un tempo di guarigione molto rapido; oppure delle terapie molto più veloci.
Uno dei
prodotti che personalmente
prediligo è l’
idrossiapatite di calcio che viene considerato un
filler a lento assorbimento.
Questa molecola innovativa, se viene utilizzata in modo particolare e quindi, iper diluita con soluzioni fisiologiche e sostanze anestetiche locali come la lidocaina, attraverso l'utilizzo di microscopiche cannule, è in grado andare a trattare l'intero dorso delle mani andando a
ripristinare sia il
volume, sia la perdita di tono e di turgore,
garantendo risultati di successo ai pazienti.”
Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO