Correva l’anno 1968; Stanley Kubrick, rimpianto maestro del cinema internazionale, nella sua “Odissea nello spazio”, immaginava per noi, all’inizio del XXI secolo, missioni sul pianeta Giove, basandosi su progetti e moduli delle agenzie spaziali dell’epoca. A distanza di circa 20 anni dalla prospettata missione spaziale, la realtà ci offre istantanee ben diverse e lontane anni luce dalla realizzazione di tali sogni: le immagini che hanno riempito la fantasia del mio essere adolescente sono rimaste saldamente sigillate nel cassetto della irrealizzata evoluzione dell’umanità verso un destino saggio e comune che, nello spirito della rivoluzione liberal-borghese francese, aveva il suo core nelle parole libertè, egalitè, fraternitè: allo stato attuale dei fatti evoluzione bloccata.
Ma la scienza ha comunque fatto ulteriori passi, accantonando lo spazio e occupandosi, con maggiore interesse ed energia, dell’uomo, questo essere, piccola parte di un tutto, che si è posto da sé al centro dell’universo. Questi passi hanno richiesto anni di ricerche, di intuizioni, di errori, di “punto e a capo”; la scoperta del DNA risale ai primi anni ’50 del secolo scorso, ma solo poco tempo fa si è arrivati alla completa codificazione del genoma umano, che pure, indagato sotto ogni aspetto, ci riserva ancora incognite e sorprese.
È stato comunque stabilito (fino alla prossima smentita) che come esseri umani abbiamo un limite di tempo designato che corrisponderebbe, per ciascun individuo, a 120 anni; passati questi, pur se in buona salute, la nostra fonte vitale non è in grado di portarci oltre. Comunque li consideriamo, 120 anni sono un bel patrimonio, ma per giungere a questa meta vi sono numerosi ostacoli da superare. Da qui la necessità di migliorare il rapporto che abbiamo con le nostre strutture portanti, con il nostro corpo, amalgama incredibile di organi e funzioni che, nella loro fisiologia, consentono a noi di vivere.
Nell’ambito di un corretto mantenimento della salute, nelle sue accezioni fisiche, biologiche, psicologiche e spirituali, occorre un progetto globale di sviluppo del nostro complesso sistema organico, nel quale i processi entropico-entalpici trovino una corretta armonia che consenta un costante ma progressivo e dinamico equilibrio nel tempo. È chiaro a tutti che tale progetto investe tutti i nostri organi e tutta la quotidianità del nostro vivere, a partire dal tempo e dalla qualità del sonno, per passare all’essenzialità del movimento, alla inderogabilità di una alimentazione sana, allo svolgimento di attività lavorative stimolanti e soddisfacenti, al mantenimento di una arricchente rete di rapporti con gli altri esseri umani fatta di comunicazione, comprensione, sintonia, scambio culturale, affetti. Restringendo il campo a ciò di cui mi occupo quotidianamente, nello svolgimento della mia professione di medico estetico, dobbiamo fare alcune considerazioni e prospettare possibili soluzioni.
Il viso, il collo, le mani, sono le aree maggiormente esposte al contatto con l’ambiente che ci circonda e, guarda caso, anche le nostre prime aree di “contatto” con lo sguardo e i pensieri, che tale sguardo suscita, delle persone con cui ci rapportiamo nella nostra “vita sociale”. La pelle che le ricopre svolge da sempre, e per tutta la nostra vita, importantissime funzioni fisiologiche e psicosociali; costituisce infatti un rivestimento per gli organi sottostanti, una protezione, un invalicabile scudo in alcuni casi, una superficie di scambio chimico-biologico, un'immagine riflessa ma esegetica del nostro status, del nostro equilibrio, della nostra armonia quando ci presentiamo agli altri, o quando siamo soli davanti allo specchio.
I fattori che incidono negativamente sul benessere della pelle
Per tutto ciò ha necessità di sciorinare continuamente la propria fisiologia tissutale, di costanti funzioni di ricambio cellulare e strutturale che garantiscano il
mantenimento di quelle caratteristiche proprie che la identificano come
pelle sana. Un lavoro così costante e preciso, protratto nel tempo, richiede un grande dispendio energetico che, con il passare degli anni, diventa sempre più impegnativo e costringe a dei rallentamenti. I fattori che possono evidenziare ed aggravare tali rallentamenti sono molteplici, ma possiamo suddividerli e catalogarli facilmente.
Il primo è costituito dal nostro
imprinting genetico, dalle caratteristiche del nostro DNA, unico a generare le peculiarità di ciò che siamo, garante della nostra singolarità individuale nell’ambito del genere umano, che pure si è assemblato nel corso di millenni, con intrecci a volte sconosciuti e microscopiche mutazioni, conservando in noi delle piccole o grandi qualità dei nostri antenati; sul' espressione delle nostre caratteristiche genetiche e sul loro programma nel tempo poco o nulla possiamo fare, se non, oggi in alcuni casi, attraverso esami specifici, conoscerle.
Il secondo fattore è lo
scorrere del tempo, la quarta dimensione; che sia considerato come unità fondamentale o derivata, mantiene sempre le stesse caratteristiche, ovvero passa e procede nella stessa direzione, in avanti. Anche questo è un fattore immutabile, nella nostra condizione, essendo legato inscindibilmente all’universo che abitiamo, nel quale respiriamo, ci muoviamo, viviamo.
Terzo fattore è l’
ambiente, un vero puzzle composto da qualità dell’aria, presenza di sostanze nella stessa, esposizione alla luce ambientale (solare o artificiale), alimentazione in qualità e quantità, abitudini di vita quotidiana, scelte voluttuarie (fumo, alcool, stupefacenti), attività fisica, attività lavorativa, socializzazione. Tutti questi fattori, a titolo diverso, interferiscono con la salute della nostra pelle e con il mantenimento delle sue caratteristiche, interagendo con essa e, in molti casi, aumentandone o favorendone l’invecchiamento.
Come proteggere la salute della pelle
Al di là dei consigli che facilmente vengono dispensati da più voci, sicuramente possiamo cercare un valido aiuto al mantenimento delle fisiologiche funzioni cutanee in un corretto utilizzo dell’
alimentazione, eliminando sostanze tossiche e dipendenze, migliorando l’ossigenazione dei tessuti attraverso un corretto e pulito uso della respirazione ed un regolare movimento che faciliti l’afflusso di sangue che trasporta i nutrienti necessari; in un intelligente uso della
cosmesi, con applicazioni, in molti casi quotidiane, di protezioni dai raggi luminosi e dalle radiazioni, scegliendo, con l’aiuto di professionisti, prodotti utili e corretti per il nostro tipo di pelle.
Ma ancora non basta, non è sufficiente; per correggere l’aggressività ambientale, migliorando la qualità dell’aria con cui la nostra pelle è in costante contatto 24 ore al giorno, eliminando le sostanze inquinanti e tossiche per le nostre funzioni cutanee vitali, sostanze che purtroppo sono talmente diffuse, micronizzate, difficilmente modificabili da ulteriori processi chimici naturali, al punto da rendere in alcuni casi tossica persino l’acqua che compone le gocce di pioggia, occorreranno anni ed anni e forse un radicale cambiamento nel nostro attuale sistema produttivo e sociale.
In attesa che ciò avvenga
come possiamo aiutare la nostra pelle più esposta a mantenersi sana, a conservare le caratteristiche che la contraddistinguono?
Dobbiamo intervenire per mantenere il più a lungo possibile l’
idratazione dello strato dermico, implementarla, favorire i processi di strutturazione del tono cutaneo attraverso il mantenimento di una corretta elasticità che riguarda il
costante ricambio di fibre elastiche e collagene, evitare la riduzione progressiva dello spessore del derma ritardando così, nell’insieme di queste azioni, la comparsa di segni di
invecchiamento cutaneo e, quando possibile, una regressione degli stessi sempre rinvigorendo gli stessi meccanismi.
Oggi, anno 2020, è possibile ricorrere all’utilizzo di
sostanze iniettabili chiamate SkinSaver, che hanno in sé le caratteristiche necessarie ad ottenere tali risultati ed a proporsi con funzione sia preventiva che curativa.
Cosa si intende per SkinSaver?
Studiato appositamente, composto da
acido ialuronico strutturato e
glicerolo, miscelati tra di loro in una corretta composizione percentuale che ne esalta le proprietà, lo SkinSaver è un valido e performante aiuto nella prevenzione
dell’aging cutaneo nelle pelli più giovani e un prezioso ausilio terapeutico nelle pelli già provate dalle quotidiane battaglie che la nostra cute deve sostenere nei confronti di condizioni avverse che ne possono amplificare i danni e rallentarne le funzioni.
Costituisce quindi una vera e propria
biostimolazione cutanea
a 360°, che
previene, mantenendo, e
corregge, ristrutturando,
i segni del tempo. Ma di più, mantenendo efficace il nostro fisiologico sistema di rinnovamento, diventa un vero e proprio scudo nei confronti dei colpi che gli avversari ambientali della nostra pelle cercano di assestare su di essa.
Il
glicerolo interviene direttamente nel
miglioramento e nel
mantenimento dell'
idratazione del derma e l’
acido ialuronico, strutturato in questa formulazione con una tecnica brevettata, diffondendo nel derma ubiquitariamente per le sue caratteristiche reologiche,
stimola per un lungo periodo le
funzioni biologiche naturali dei fibroblasti e delle cellule epidermiche, migliorando quelle caratteristiche quali tono, elasticità, luminosità, idratazione, turgore, che identificano una pelle sana.
Affrontiamo quindi con serenità e professionalità le richieste di miglioramento e mantenimento della qualità della pelle che ci sottopongono le nostre pazienti, le più giovani e le meno giovani, mamme e figlie. È iniziata l’
era SkinSaver.