Accesso
Dottori
Lifting liquido e Ultrasuoni microfocalizzati

Lifting liquido e Ultrasuoni microfocalizzati


Gio 18/01/2018 | Dott. Stefania de Fazio

Condividi su Facebook Condividi su Twitter

Il nostro stile di vita diventa sempre più “fast” e, in medicina estetica, ha accelerato ed ampliato la richiesta di migliorare e correggere rughe, ombre, volumi, con minima invasività, a pochi giorni da un matrimonio, un evento sociale o lavorativo di rilievo e se questo è parzialmente realizzabile grazie alle evoluzioni delle tecniche, delle tecnologie e dei prodotti iniettivi.


Sinergia tra i trattamenti innovativi


Vero è che, attraverso la combinazione di queste diverse tecnologie con trattamenti innovativi iniettivi, oggi siamo in grado di modellare un volto seguendo i canoni corretti di bellezza ed armonia ma contemporaneamente, e questa è la rivoluzione, ne ripristiniamo l’integrità fisiologica.


Si parte col ripristinarne la struttura di sostegno, fatta di quel tessuto adiposo che a causa del tempo o di dimagrimenti repentini, si sia degradato e consumato: parliamo di depressioni in area zigomatica,  guance, temporale; si procede un po' più superficie per attutire le rughe naso labiali, le cosiddette “rughe della marionetta“ dall’angolo labiale al mento, per procedere via via verso la superficie con quelle peri labiali dette “codice a barre“ o le tanto temute quanto invise “zampe di gallina”, lateralmente agli occhi.


 


Il “lifting liquido”


Le qualità biochimiche dell’acido ialuronico lo rendono anche un eccellente veicolo di rigenerazione della pelle: se utilizzato in una forma “non cross linkata” (che significa strutturalmente fatto di singole catene non legate tra loro come avviene invece nell’acido ialuronico “cross linkato“ e utilizzato, come già descritto, più in profondità ).


Questo tipo di acido ialuronico è capace di attirare con grande vigore acqua  e di amplificare la capacità propria dell’acido ialuronico, di stimolare la produzione di nuovo collagene ed elastina e viene utilizzato per la biorivitalizzazione cutanea; si esegue con una tecnica chiamata “piccotage“ che prevede la deposizione di piccole quantità di prodotto a livello intradermico e a distanza di un centimetro l’una dall’altra, su tutta la superficie della pelle che si vuole sottoporre a rigenerazione: parliamo del volto, del décolleté’ del dorso delle mani, del collo, dell’interno delle braccia.


Altra straordinaria risorsa a nostra disposizione è la tossina botulinica, che in America viene chiamata “neuro modulatore” con il proposito di eliminare la parola -  tossina - da quella definizione che spesso spaventa e da disagio ai pazienti.


La tossina botulinica è ben altra cosa rispetto all’acido ialuronico, un gel che riempie tridimensionalmente rughe e depressioni, oltre a tutta l’azione rigenerativa di cui abbiamo parlato.


La tossina è un farmaco indicato principalmente per il terzo superiore del volto al fine di attutire le zampe di gallina, le rughe frontali, quelle tra le sopracciglia legate ad un’espressione corrucciata; è comunque applicato, a discrezione dell’operatore, (vedi uso - off label) anche in altre aree anatomiche, tipo il collo o il codice a barre (le rughette peri buccali o - del fumatore).


Esercita la sua azione provocando un blocco del movimento di uno specifico muscolo ed esclusivamente dove viene iniettato, in quella porzione responsabile della formazione delle rughe di espressione che vogliamo attutire.


Il suo effetto non è reversibile, se non dopo qualche mese quando si esaurirà la sua presenza nella placca neuromuscolare; ricordiamo invece che l’acido ialuronico ha un antidoto chiamato ialuronidasi, che dove viene iniettata, liquefa il filler applicato precedentemente in maniera impropria.


Sarà bene esigere che a sottoporvi alla terapia del neuromodulatore sia uno specialista serio ed esperto e che si sia certi dell’identità del farmaco utilizzato, essendo solo tre, attualmente, le tossine botuliniche autorizzate in Italia dal Ministero della Salute ad uso cosmetico.


Alla luce di tutte queste opzioni a disposizione, il mio sogno di quel “Lifting liquido” atto a ripristinare la bellezza e la salute del volto dei miei pazienti senza ricorrere obbligatoriamente ad una chirurgia invasiva, era quasi realizzato.


Ma un angolo oscuro persisteva ed era rappresentato dalla lassità del collo, nonostante le promesse di un altro presidio: i fili di trazione, a volte inapplicabili su cuti troppo sottili o al contrario, spesse e pesanti.


Come ripristinare quindi tensione alla cute del collo, dell’angolo mandibolare e delle guance, senza ricorrere al lifting chirurgico anche per quei rilassamenti iniziali o di media entità?


Ed ecco che a questo punto è necessaria una breve precisazione su come e quando sono venuta a contatto con tale sorprendente apparecchiatura medicale.


 


Gli ultrasuoni microfocalizzati con guida ecografica


Il mio training professionale deve moltissimo agli USA, avendo trascorso gran parte della mia formazione a New York e Baltimora; da trent’anni, inoltre, la Società Americana di Chirurgia Plastica, l’ASPS è per me riferimento fondamentale da un punto di vista sia scientifico che personale.


È stato proprio in occasione di un congresso annuale della ASPS, che ebbi opportunità di osservare i primi risultati ottenuti da un macchinario sofisticato dotato di guida ecografica; risultati riservati esclusivamente agli addetti ai lavori e tratti dallo studio clinico che l’FDA, il Food and Drug Administration, rende obbligatorio alle aziende per determinare la bontà e sicurezza di qualsiasi presidio farmacologico o medico prima che si utilizzi pubblicamente.


Con gli ultrasuoni microfocalizzati, i risultati ottenuti erano davvero strabilianti e ne ebbi conferma prima in fotografia, poi fisicamente osservando i pazienti trattati da alcuni colleghi statunitensi.


Da donna che ha cura di sé e nella percezione dei primi cedimenti, ho guardato sin dall’inizio a questa apparecchiatura ad ultrasuoni microfocalizzati con guida ecografica con un pizzico di egoismo e di interesse personale, auspicando io stessa un modo di rinfrescare il mio volto nella maniera meno invasiva possibile, però poi la parte del chirurgo che è in me ha dominato: avevo percepito che questo sarebbe stato uno strumento che dovevo assolutamente rendere disponibile a tutti i miei pazienti.


Mi convinsi e capii che questo sarebbe stata la tecnologia avanzata che mi avrebbe fatto chiudere il cerchio rispetto al sogno di ripristinare la bellezza di un volto ed ottenere il massimo risultato con terapie non chirurgiche e minimamente invasive.


Si trattava solo di aspettare che l’apparecchiatura fosse disponibile in Italia.


Giunta in Italia, chiesi d’incontrare subito l’azienda produttrice affinché mi allertasse sui tempi di arrivo.


Il mio entusiasmo contagiò colleghi e giornalisti scientifici che mi chiesero di descrivere gli ultrasuoni microfocalizzati in una serie di interviste che sono state poi pubblicate su magazine dedicati al benessere con due anni di anticipo sulla disponibilità dell’apparecchiatura su territorio nazionale.


Ritornando alla mia formazione e al mio status professionale, sono estremamente orgogliosa di essere un medico specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica: essere specialista prevede un percorso lungo e faticoso, fatto di sacrifici e studi continui che non cessano mai, avendo obbligo lo specialista di testimoniare annualmente, burocraticamente  oltre che con la sua competenza, di sottoporsi ad aggiornamenti continui nella propria branca.


Sono ancor piu’ orgogliosa di essere Membro Ordinario della nostra Società scientifica italiana storica e prestigiosa, la  SICPRE, che ha tra i dettami fondamentali il rispetto del suo Codice Etico e la tutela della sicurezza del paziente.


Quest’apparecchiatura ad ultrasuoni microfocalizzati è estremamente sofisticata, approvata FDA e dotata di ecografo, risponde pienamente alla mia esigenza di sicurezza.


Gli ultrasuoni microfocalizzati possono provocare grossi danni se indirizzati su vasi sanguigni o altre strutture anatomiche delicate e questa specifica apparecchiatura mi fornisce grande conforto e grande tranquillità grazie alla possibilità di utilizzare un sistema di visione del campo di azione simile a quello di una normale ecografia.


Abbiamo quindi una tecnologia che sfrutta in maniera duplice gli ultrasuoni microfocalizzati: impiegati come un apparecchio ecografico con lo scopo di visualizzare l’area sottostante cosi che l’operatore possa evitare strutture delicate ed al contempo sappia esattamente e con precisione chirurgica dove indirizzare gli ultrasuoni microfocalizzati che eserciteranno in questa maniera l’azione terapeutica: provocare un surriscaldamento puntiforme là dove indirizzato.


Gli ultrasuoni microfocalizzati diventano il mio occhio che si estende oltre il manipolo e mi consente di guardare attraverso la cute del paziente per identificare il posto dove indirizzare i miei “proiettili di bellezza”.


Gli ultrasuoni microfocalizzati lasceranno indenni i tessuti attraversati creando il danno programmato solo dove convergeranno (micro focalizzati) ed a quella profondità impostata dall’operatore e che corrisponde a seconda della terapia indicata, alla fascia muscolare, al grasso sottocutaneo o al derma profondo.


 Al surriscaldamento seguirà una reazione di degradazione del collagene e successivamente di riparazione, quindi creazione di nuovo collagene, che irrobustendo il sottocute attraverso la fibrosi conseguente, conferirà tensione e compattezza ai tessuti locali.


 


I risultati degli ultrasuoni microfocalizzati


Attenzione alle aspettative: poiché bisognerà attendere il tempo biologico necessario all’evoluzione di questo processo riparativo in cui i risultati non sono osservabili a breve termine, e questo è bene capirlo prima di scegliere di sottoporsi a questa nuova terapia strumentale.


Immediatamente dopo la seduta operativa, il paziente avvertirà calore, formicolio, piccole parestesie (alterazioni della sensibilità cutanea locale) e vedrà del rossore; dopo alcune ore si osserverà un certo turgore, principalmente in area sottomandibolare o alle guance.


Ma questo turgore, nonostante possa essere piacevole da percepire e vedere quando non troppo marcato è solo un sintomo dell’infiammazione post operativa ed una sequela fittizia che svanirà in alcuni giorni.


Il processo di rimpolpamento impiega alcuni mesi prima di iniziare a manifestare il proprio effetto esteticamente e i risultati ottenuti saranno visibili fino a 18 mesi, anche un paio d'anni dall’applicazione della terapia, che poi potrà essere ripetuta ma ripartendo da un tessuto più tonico di quello che avremmo avuto comunque: cioè si riparte avvantaggiati rispetto a non averla fatta in precedenza.


 


Dove sottoporsi al trattamento con ultrasuoni microfocalizzati


È importante che i pazienti richiedano al medico specialista, all’atto dell’esecuzione, il rilascio della certificazione che testimonia che sia stata utilizzata proprio l’apparecchiatura medicale originale americana: sono tanti infatti i tentativi maldestri di imitazione che rendono pericolose e rischiose quelle terapie contrabbandate come ultrasuoni microfocalizzati e prive, tra l’altro, della possibilità di visualizzare l’immagine ecografica delle aree selezionate.


Nel certificato dovrà inoltre essere elencato il tipo di procedura applicata, le zone anatomiche trattate, il protocollo personalizzato con il numero dei colpi erogati: tutti questi parametri, sono determinanti nel definire i costi ed i risultati della terapia.


Lasciate che vi sia da parte mia un ulteriore invito ad inquadrare con correttezza le proprie aspettative rispetto al difetto da voler correggere: un paziente con una notevole lassità del tessuto del volto e del collo non riceverà risposta idonea da questo tipo di tecnologia, essendo l’indicazione più corretta un intervento chirurgico, ma questa può essere considerata un eccellente opzione di trattamento che potrà essere utilizzata con le giuste aspettative anche in tali pazienti qualora non disposti a terapie invasive.Una nuova tecnologia da abbinare in maniera complementare a quello che è il lifting liquido di cui abbiamo parlato precedentemente per un approccio globale ed efficace al ringiovanimento di volto, collo e décolleté.


 

Vuoi avere maggiori informazioni?
CONTATTA IL MEDICO


Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter TuaMe
Scarica la nuova app TuaMe

Accesso contenuti completi

x