Mer 16/02/2022 | Dott. Alessia Baroni
Lo skin aging è un processo biologico che tutti vorremmo ritardare il più possibile. Per questo vogliamo parlare della prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, perché anche se il tempo non si può fermare, di sicuro quello che si può fare è prevenirne e ritardarne la comparsa dei segni. E soprattutto mantenere una buona qualità della pelle in termini di texture e idratazione.
I fattori che contribuiscono allo skin aging possono essere di natura intrinseca o estrinseca. Nel primo gruppo rientrano tutti quei processi alla base del cosiddetto crono-aging (invecchiamento legato all’età anagrafica) mentre tra i fattori estrinseci troviamo quelli di natura esterna, come ad esempio alimentazione, stile di vita, e fattori atmosferici così come l’esposizione cronica al sole, principale responsabile degli effetti derivanti dal foto-aging.
Sui fattori di natura intrinseca c’è poco da fare. Tra questi rientrano infatti in primis la predisposizione genetica e quindi l’ereditarietà, seguiti poi da tutti quei cambiamenti nei processi metabolici cellulari coinvolti nell’invecchiamento.
La molecola chiave, in questo caso, è il collagene. Proteina fibrosa prodotta nel derma (lo strato intermedio della pelle) dai fibroblasti, con il passare del tempo viene prodotta in quantità sempre minori. Il suo ruolo nel mantenimento della qualità della pelle è fondamentale. Nel derma il collagene forma una rete solida e stabile insieme ad un’altra proteina fibrosa, l’elastina. Questa rete funge da vero e proprio scheletro per l’epidermide, mantenendone elasticità e compattezza. Quando la pelle è elastica, è anche meno predisposta alla formazione delle rughe, per cui si mantiene più liscia e distesa.
I fibroblasti iniziano a rallentare la produzione di collagene già a partire dai 25 anni, e quindi in giovane età. Ovviamente i segni non si manifestano subito, ma dai 30 anni in su. Questo perché piano piano si arriva ad un momento nel quale le molecole di collagene neo sintetizzate non sono più sufficienti a coprire il fabbisogno, e quelle vecchie vengono degradate.
I primi segni dello skin aging che compaiono sul viso sono le rughe di espressione, in particolare quelle nella zona perioculare (le cosiddette “zampe di gallina”) e le rughe naso labiali. Poi possono comparire le rughe attiniche, quelle legate al fotoaging, in particolare se non si fa attenzione a proteggere adeguatamente la pelle dal sole. Le lassità del volto sono più caratteristiche delle pelli mature, dove si evidenziano in particolar modo a livello di décolleté e linea mandibolare.
I trattamenti di medicina estetica non invasiva come gli ultrasuoni microfocalizzati aiutano non solo a eliminare i segni evidenti dell’invecchiamento, ma anche in termini di prevenzione. Se riusciamo, infatti, a mantenere una buona qualità della pelle rigenerando i tessuti in profondità potremmo contribuire notevolmente a ritardare la comparsa dei segni del tempo oppure ad attenuarli notevolmente, una volta comparsi.
Medicina estetica
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