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La  medicina  rigenerativa, nuova  frontiera

La medicina rigenerativa, nuova frontiera


Ven 18/09/2015 | Redazione Tuame

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Si può far risalire la nascita del termine “Medicina Rigenerativa“ a quando il governo federale americano approvò, con la risoluzione 71 del 2 novembre 2004, il finanziamento del California Institute of Regenerative Medicine attribuendogli fondi statali per 3 miliardi di dollari in 10 anni, praticamente lo stesso budget utilizzato per lo Human Genoma Project.

Fino ad allora lo scopo della medicina e della chirurgia in generale era stato quello ripristinare tessuti ed organi attraverso una riparazione dei tessuti lesionati o mediante una loro completa sostituzione con il trapianto.

Lo scopo della Medicina e della Chirurgia Rigenerativa non è quello di rimpiazzare ciò che nel corpo umano non è più in grado di funzionare, ma quello di fornire all’ organismo umano gli elementi necessari per una sua autonoma riparazione in vivo, di inventare sostituti e presidii in grado di fondersi con il corpo umano e di stimolare e sostenere le capacità intrinseche del nostro corpo a rigenerarsi ed a guarire autonomamente (Greenwood, 2006).

Secondo Haseltine (2003) la chiave di questa svolta è stata la considerazione che ogni essere umano si sviluppa in fondo da una sola cellula in grado di trasformarsi prima in un bambino e poi in un adulto pienamente formato.

E' noto che il nostro organismo ha dentro di se enormi potenzialità ed ha la capacita' straordinaria di potersi auto-riparare, esempio classico ne e' la guarigione delle ferite; questa capacita e' massima nei bambini, cioè negli organismi in fase di sviluppo, ma purtroppo tende a diminuire con l' età.

Con gli anni viene meno la capacita di riparare ai danni che i vari fattori esterni , gli stili di vita scorretti, le malattie, provocano nel nostro DNA, quindi sui nostri tessuti e organi, fra i quali la cute ed i tessuti di sostegno:  il sottocute, il grasso, i muscoli, le ossa.

Questa capacità rigenerativa e riparativa, è guidata da una serie di proteine che nel loro insieme si definiscono FATTORI DI CRESCITA ( GROWTH FACTORS).

Si conoscono diversi di questi fattori, ognuno con una sua specifica capacita di stimolare un particolare tessuto.

Oggi sono tutti concordi nel definire la Medicina e la Chirurgia Rigenerativa come un settore interdisciplinare di ricerche ed applicazioni cliniche focalizzate prevalentemente sul tentativo di riparare sostituire e/o rigenerare cellule, tessuti e organi al fine di ripristinare alcune funzioni perdute per cause diverse come difetti congeniti, malattie, traumi ed invecchiamento.

Questa nuova disciplina impiega un combinazione di numerosi approcci tecnologici, spesso convergenti, sia già esistenti che messi a punto di recente. Tutto questo pone la Medicina e la Chirurgia Rigenerativa un passo più avanti dei tradizionali trapianti d’organo o delle tradizionali terapie che utilizzano organi artificiali o protesi; questo nuovo approccio terapeutico molto spesso ottiene il suo risultato semplicemente stimolando e sostenendo le capacità proprie di guarigione e riparazione insite in ogni organismo umano.

MEDICINA RIGENERATIVA E ANTI-AGING

Da sempre la medicina ha cercato di porre riparo ai danni provocati dal naturale invecchiamento cui ognuno di noi e' sottoposto.

La pelle è l' organo in prima fila in questo processo naturale in quanto barriera che ci protegge dalle aggressioni dei fattori esterni che possono danneggiarci.

Al trascorrere del tempo vanno anche sommati altri fattori, alcuni di essi modificabili, altri non modificabili.

Tra i primi naturalmente c'è lo stile di vita che comprende vari aspetti: abitudini alimentari sedentarietà o meno, cattive abitudini quali il fumo o l'eccessiva esposizione al sole e via dicendo. Fra i secondi: l' ereditarietà e la predisposizione genetica ad invecchiare più o meno bene scritta nel nostro DNA.

La medicina estetica, come ogni alta branca medica, non sfugge alla regola generale che ci dice come sia molto più difficile correggere e rimediare ad un qualsiasi evento dannoso quando questo si e' ormai già verificato. L' invecchiamento, con tutto il corredo di inestetismi che lo accompagnano, non sfugge a questa semplice regola.

Ecco allora che il ricorso a tutta una serie di trattamenti estetici, dai filler alla tossina botulinica, ai peeling con sostanze acide; così come l'utilizzo di tecnologie e di diverse forma di energia (laser, radiofrequenza, ultrasuoni, ecc.), risulta efficace, spesso in maniera notevole, ma cura, cioè corregge, gli inestetismi quando questi si sono resi evidenti; una vera e propria opera di prevenzione e di ripristino risulta molto difficile da intraprendere.

Anche la stessa chirurgia estetica riesce a corregger i difetti dovuti all'invecchiamento, attraverso interventi chirurgici mirati alle singole regioni del corpo: face lift per il viso, blefaroplastica per gli occhi, lifting del seno o dell' addome e così via; ma non svolge una reale azione di prevenzione.

Il tutto a prezzo di interventi invasivi che lasciano comunque, per quanto ottimamente eseguiti, residui in termini di cicatrici e talvolta altri diversi inestetismi.

Quale è allora il futuro di questa branca della medicina, la medicina estetica?

Verso quali obbiettivi si orientano le ricerche in questo campo? La risposta e' una soltanto:

ANTI - AGING   attraverso la MEDICINA RIGENERATIVA.

Tutte queste nuove modalità terapeutiche possono includere, senza limitazioni, l’uso di molecole solubili come i fattori di crescita cellulare (Growth Factors), le terapie geniche, le terapie basate sull’ uso di cellule staminali e/o progenitrici, l’ ingegneria tissutale e la riprogrammazione cellulare e/o tissutale.

 


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