Il seno può presentare diversi tipi di capezzoli, con forme e posizioni differenti; la forma è dovuta principalmente al corredo genetico dell’individuo e meno comunemente a disturbi e condizioni patologiche che affliggono il distretto. Il capezzolo può presentare problemi di natura estetica, legati all’allattamento o essere colpito da condizioni e patologie, anche severe. Le correzioni di natura estetica o per ragioni funzionali sono eseguite mediante intervento chirurgico.
Introduzione
I capezzoli si configurano con una vasta gamma di variazioni morfologiche; forme e dimensioni cambiano da individuo ad individuo ed assumono un importante significato estetico. Sotto il profilo funzionale, la variazione di forma e dimensione può rappresentare una problematica per l’allattamento della prole e, in alcuni casi, è richiesto il ricorso alla chirurgia. Non sempre è facile determinare la funzionalità del proprio capezzolo tanto che eventuali problemi emergono solo nella fase di allattamento.
Da sempre importante sotto il profilo estetico, il capezzolo diventa un ulteriore tassello nella ricerca della bellezza. Adornato di piercing di vario tipo, nonché esaltato con tatuaggi a contorno, il capezzolo diventa “tendenza” tra i più giovani e sfoggiato orgogliosamente. Anche sotto un profilo più intimo, il capezzolo conserva una certa centralità essendo una delle zone erogene maggiormente sensibili nel corpo umano.
Anatomia dei capezzoli
I capezzoli sono costituiti principalmente da tessuto epidermico e dermico, simili a una piccola protuberanza cilindrica iperpigmentata situata al centro dell'areola. L’areola è di forma circolare, con una pigmentazione non dissimile da quella del capezzolo, di dimensioni variabili da individuo a individuo. Negli uomini l’areola e il capezzolo sono meno estesi e sviluppati rispetto alle donne.
La pelle dei capezzoli è generalmente più spessa rispetto a quella delle areole e ricca di terminazioni nervose, il che contribuisce alla loro sensibilità. L'areola stessa è ricca di ghiandole sebacee e sudoripare che aiutano a mantenere la pelle dei capezzoli sufficientemente lubrificata.
Sotto la superfice epidermica sono presenti tessuto connettivo e muscolare liscio che conferiscono struttura e sostegno al capezzolo, consentendogli di diventare eretto in risposta a vari stimoli, sia diretti che riflessi. Il telotismo, ovvero il fenomeno di inturgidimento dei capezzoli, permette al capezzolo di irrigidirsi e allungarsi durante la stimolazione del lattante favorendo il processo di suzione. Allo stesso tempo, il turgore può essere legato a stimoli di tipo sessuale o climatici, come ad esempio con il freddo.
Infine, i capezzoli sono il segmento finale di un complesso sistema di trasporto del latte prodotto nella ghiandola mammaria e destinato al neonato. Detti dotti galattofori, costituiscono un nodo ramificato di condotti soggetti a cambiamenti fisiologici durante la gravidanza e l’allattamento. Nei soggetti che non allattano, i dotti sono ostruiti da materiale cheratinico per impedire la contaminazione batterica, o di altri agenti.
Tipi di capezzoli
I capezzoli possono presentare una vasta gamma di variazioni morfologiche. Queste variazioni possono influire sia sull'aspetto estetico che sulla funzionalità dei capezzoli stessi. Tuttavia, forma e dimensione del capezzolo non sono da considerarsi con accezione negativa né sintomo di patologie in essere. Nella maggior parte dei casi, le richieste di intervento correttivo del capezzolo sono da intendersi esclusivamente sotto un profilo estetico o funzionale all’allattamento.
I capezzoli possono configurarsi come:
Per “capezzoli normali” è possibile intendere capezzoli di forma cilindrica, attivi alla risposta degli stimoli, diretti e indiretti, nonché funzionali all’allattamento.
I capezzoli protrudenti si configurano per una eccessiva sporgenza rispetto alla superfice dell’areola. La protrusione è sovente legata ad un inturgidimento permanente del capezzolo.
I capezzoli piatti, al contrario, sono caratterizzati da una mancanza di sporgenza, rispetto alla superfice dell’areola, a riposo. Se il capezzolo permane in tale condizione anche in presenza di stimoli possono verificarsi problematiche relative all’allattamento.
- Capezzoli ombelicati o introflessi:
I capezzoli ombelicati o introflessi sono caratterizzati da una retrazione verso l'interno anziché l'esterno. Questa condizione può essere associata a variazioni morfologiche congenite e può richiedere interventi correttivi in caso di difficoltà nell'allattamento o per ragioni estetiche. L’inversione del capezzolo può essere, in alcuni casi, legata alla presenza di un nodulo o, nella peggiore delle ipotesi, una
neoplasia della mammella.
- Capezzoli sovrannumerari (politelia)
La
politelia è la presenza di capezzoli sovrannumerari rispetto alla norma che possono manifestarsi lungo la linea mammaria che corre dal limite anteriore dell’ascella fino all’inguine. In presenza di tessuto ghiandolare mammario nei capezzoli sovrannumerari si parla di
polimastia.
Condizioni e patologie del capezzolo
Il capezzolo può essere coinvolto in condizioni patologiche che possono interessare direttamente il capezzolo o coinvolgerlo indirettamente.
I principali disturbi che interessano il capezzolo sono:
La galattorrea è una condizione caratterizzata dalla produzione di sostanze lattescenti in assenza di gravidanza o allattamento. La condizione può interessare sia uomini che donne ed essere causata da una moltitudine di fattori come
tumore all’ipofisi,
iperprolattinemia e determinate terapie farmacologiche.
- Secrezione non lattescente
Secrezioni non lattescenti, anche ematiche, possono manifestarsi sia tra gli uomini che tra le donne. Nella maggior parte dei casi non comporta alcun rischio. In caso di secrezioni ematiche è opportuno rivolgersi ad un medico al fine di escludere la presenza di condizioni patologiche, anche gravi, in essere.
- Desquamazione del capezzolo
La desquamazione del capezzolo è in genere causata dalle secrezioni essiccate dei dotti sulla superficie cutanea. Può altresì essere il campanello d’allarme per condizioni patologiche come la malattia di Paget, l’eczema o l’adenoma erosivo. In caso di desquamazione del tessuto del capezzolo è opportuno rivolgersi ad un medico per una diagnosi accurata e tempestiva.
Le ragadi del capezzolo sono
lesioni cutanee del capezzolo, e che possono includere l’areola, che si verificano principalmente durante l’allattamento. La condizione può manifestarsi anche a causa di una scarsa idratazione del tessuto capezzolare, lavaggi frequenti e attrito del vestiario.
L’eczema del capezzolo è una condizione infiammatoria che si accompagna a sintomi come prurito, arrossamento, secchezza, desquamazione e, talvolta, con la formazione di vesciche.
È un raro carcinoma del capezzolo e dell’areola. Può manifestarsi con secrezione non lattescente, prurito e dolore del seno, nonché la formazione di una placca eczematosa o psoriasica.
Il polipo fibroepiteliale o fibroma pendulo è una formazione escrescente carnosa molto comune che colpisce indistintamente uomini e donne e può interessare diversi distretti.
È un tumore benigno che si origina nel tessuto muscolare liscio ed è molto raro. Colpisce, al contrario delle altre neoplasie della mammella, prevalentemente uomini.
È una condizione infiammatoria della mammella che si verifica, solitamente, durante l’allattamento a causa di infezioni batteriche a carico dei dotti del latte.
- Sindrome o fenomeno di Raynaud
È una condizione patologica caratterizzata dalla temporanea mancanza di adeguata ossigenazione dei tessuti.
L’adenoma erosivo colpisce il capezzolo che diventa particolarmente pruriginoso e indolenzito. Il tessuto capezzolare può essere interessato da un aumento di volume con possibilità di ulcere. Il trattamento è esclusivamente chirurgico.
Interessa il capezzolo e l’areola ed è trattato con exeresi. Conserva un’alta possibilità di recidiva.
Correzione chirurgica dei capezzoli
La
correzione chirurgica dei capezzoli è finalizzata principalmente a problematiche di natura
estetica o funzionale. Non è inusuale che i capezzoli e l’areola siano interessati da asimmetria,
introflessione, dimensioni superiori o inferiori, e condizioni affini che possono generare disagio e difficoltà nel relazionarsi. La chirurgia è chiamata inoltre alla
ricostruzione del complesso areola-capezzolo (NAC) nei casi di
mastectomia non conservativa.
Dal punto di vista meccanico la chirurgia si impegna a ripristinare la funzionalità del capezzolo per l’
allattamento del neonato. Alcune donne presentano una morfologia capezzolare inadatta all’allattamento che impedisce alla prole la suzione e necessità intervento risolutivo.
Infine, tra gli interventi che coinvolgono il capezzolo bisogna ricomprendere le operazioni chirurgiche mirate alla rimozione di tumori del capezzolo e del complesso areola capezzolo.
In collaborazione con Pasquale Ambrosio
Fonti:
- Francesca Rovera et al. Milano: Edra; 2017.
- Ruben Oddenino, a cura di.Chirurgia plastica estetica. Padova: Piccin; 2006.
- Stefano Modena, a cura di.Trattato di senologia. Padova: Piccin; 2006.
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