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Biorivitalizzazione del viso, con o senza ago

Biorivitalizzazione del viso, con o senza ago


Mar 21/10/2014 | Dott. Melania Battistella

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La biorivitalizzazione è una tecnica di medicina estetica in grado di restituire vitalità alla pelle che, con l’età e le varie ingiurie dell’ambiente, decresce in luminosità, texture e compattezza.


Chiaramente per ottenere questo non basta l’utilizzo di creme, ma il trattamento deve avvenire all’interno e lo si fa tramite l’iniezione di sostanze completamente biocompatibili e riassorbibili. Tra queste ricordiamo l’acido ialuronico, che agisce da spugna stimolando i fibroblasti a produrre nuovo collagene il quale richiama acqua e assicura un effetto idratante; a questo vengono generalmente associate vitamine, amminoacidi, acidi nucleici, glicoproteine e coenzimi che insieme garantiscono un’azione antiradicale, elasticizzante, di riparazione e nuova sintesi.


Tutto il corpo può essere trattato ma la zona di elezione è il viso, seguito dal decolletè.


Dovendo iniettare parliamo di un vero e proprio mesofilling che prevede l’uso di aghi. Questi sono comunque molto piccoli e vengono introdotti a livello del derma superficiale. Ad oggi l’applicazione può avvenire anche con penne o roll i quali, dotati di aghi multipli che perforano verticalmente la pelle, velocizzano il processo e assicurano precisione in termini di profondità e quantità di prodotto.


Il procedimento non necessita generalmente di anestesia ma si può applicare una crema topica per evitare fastidio in zone particolarmente sensibili del viso, non altera l’espressività facciale ed i lineamenti, non presenta nessun effetto collaterale (salvo in alcuni casi in cui può lasciare per qualche giorno qualche gonfiore e piccole ecchimosi). È comunque possibile riprendere le proprie attività al termine della terapia ed utilizzare il make-up senza reazioni allergiche nei giorni immediatamente successivi.


Nuove frontiere


Per rivitalizzare la cute e ridarle turgore, al posto dei cocktail di vitamine e aminoacidi o di acido ialuronico si può usare anche il platelet rich plasma o PRP. In pratica, il medico preleva del sangue dal paziente, isola il plasma tramite centrifugazione, e introduce nel sottocute questo fluido ricco di piastrine, fattori di crescita e piccoli frammenti di proteine biologicamente attive e capaci di stimolare diversi meccanismi cellulari.


Nuova valida alternativa sono le cellule staminali mesenchimali adulte che sono contenute nel tessuto adiposo che vengono autotrapiantate nel paziente (cioè vengono prelevate, trattate e poi reimpiantate nello stesso) e quella che utilizza i fibroblasti autologhi ibernati. In tal caso si tratta di prelevare dietro l’orecchio, coltivare e conservare criogenicamente, un piccolo frammento di pelle e dopo qualche settimana, reimpiantare nel derma i fibroblasti ottenuti ad un’elevata  concentrazione.


Un altro trattamento consiste nell’uso dei fili in PoliDyOxanone. Questo metodo si differenzia dagli altri sistemi in quanto si tratta di un meccanismo di sollevamento biologico autoindotto che garantisce un effetto a trazione meccanica. Quando il filo viene inserito tramite ago viene completamente riassorbito; ne segue una reazione che prevede la generazione di una struttura naturale che dona tono e vigore alla pelle.


Esistono ad oggi tecnologie che permettono gli stessi risultati senza essere soggetti al ‘trauma’ dell’ago?


Si, recentemente sono state messe a punto particolari apparecchiature elettromedicali in grado di farlo attraverso la cute integra.


Una di queste macchine per la biorivitalizzazione sfrutta l’ossigeno iperbarico ovvero ossigeno ad alta concentrazione che, a contatto con la pelle, tramite un meccanismo di microdermoabrasione e meccanico, permette la veicolazione del liquido contenente i  principi attivi in soluzione. Questo penetra nel lume cellulare stimolandole e nutrendole.


Un’altra opzione è l’elettroporazione transdermica che consiste nel passare sulla pelle del viso uno speciale manipolo che crea un campo elettrico. Questo favorisce la dilatazione dei pori cutanei e la corrente veicola nel derma le sostanze mirate.


Una rivoluzione nella biorivitalizzazione è arrivata poi con il PRX 33 o TCA modulato, una miscela di acido tricloroacetico, acido cogico e perossido d’idrogeno che idrata profondamente, ristruttura il derma e dona luce e tonicità alla cute del viso. L’ applicazione è gradita dai pazienti in quanto consiste in un semplice massaggio profondo che l’operatore esercita secondo le linee di tensione elastica dei tessuti. 

 

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