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Idrossiapatite di calcio: un filler poco conosciuto

Idrossiapatite di calcio: un filler poco conosciuto


Mer 31/05/2023 | Dott. Gabriella Gentili |  Medico Certificato Ethigate

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Se si nomina “acido ialuronico”, siamo sicuri che tutti sappiano dire all’incirca di cosa si tratti. Ma di certo non potremmo affermare lo stesso a proposito di un prodotto dal nome ben più complesso, come l’idrossiapatite di calcio. Eppure, anche quest’ultima è una sostanza che trova largo impiego nella medicina estetica (tramite filler iniettivi), ma con caratteristiche sue proprie. Conoscere le potenzialità dell’idrossiapatite di calcio può rivelarsi molto utile per essere maggiormente informati su un ambito molto vasto come quello della correzione estetica.

Cerchiamo di scoprirne di più insieme alla Dottoressa Gabriella Gentili, medico estetico e specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.

Che cos’è l’idrossiapatite di calcio


È un prodotto naturale composto per il 70% da una sostanza acquosa in gel e per il restante 30% da microsfere di idrossiapatite di calcio (calcio e fosfato), un minerale presente nel nostro organismo, e che in particolare costituisce il tessuto delle ossa e dei denti. Per questo motivo, l’idrossiapatite di calcio è biocompatibile al 100%, e non procura reazioni allergiche in seguito all’iniezione. 

Si tratta di un filler ancora poco conosciuto al grande pubblico: pochi sanno che è certificato CE dal 2004 e approvato FDA dal 2006, a garanzia della massima sicurezza ed efficacia in medicina estetica.

A cosa serve


I filler di idrossiapatite di calcio sono indicati principalmente per i cedimenti cutanei del volto che interessano in particolare il terzo medio-inferiore, ma trovano impiego anche per distendere le rughe naso-labiali e della marionetta (cioè le pieghe che si formano tra il naso, gli angoli della bocca e il mento e che ricordano le linee presenti sul volto dei burattini). 

La particolare struttura molecolare dell’idrossiapatite fa sì che sia un filler molto “plastico”, che aiuti cioè a dare definizione alla linea mandibolare, rimodellano così l’ovale del volto. Con il passare del tempo, la fisiologica tendenza alla lassità dei tessuti conferisce al viso una forma piuttosto quadrata o rotondeggiante. Con i filler a base di idrossiapatite di calcio è possibile restituire al viso una forma più triangolare, intervenendo proprio sulla jaw line. A tal proposito, si può migliorare anche la zona sottomentoniera, “appiattendo” un leggero doppio mento.
Non da ultimo, si possono ripristinare i volumi del viso che risultano svuotati a causa dell’età, un inestetismo spesso evidente nell’area zigomatica. 

Ricapitolando, gli ambiti di intervento dell’idrossiapatite di calcio sono:

  • rimodellare l’ovale del volto;

  • ripristinare i volumi di zigomi, guance e tempie

  • distendere le rughe naso-geniene e della marionetta;

  • ridefinire la linea mandibolare; 

  • armonizzare il mento.


Le caratteristiche specifiche dell’idrossiapatite di calcio


Tra le peculiarità dell’idrossiapatite di calcio c’è la capacità di stimolare la produzione di  collagene, la proteina del derma responsabile dell’elasticità cutanea, che dopo i 30 anni subisce una progressiva riduzione fisiologica. Questo processo di sintesi del collagene non è immediato, ma avviene nei primi mesi successivi all’iniezione. Tuttavia, gli effetti di rimodellamento e ridefinizione sono subito visibili, e hanno una durata variabile dagli 8 ai 12 mesi, a seconda delle condizioni del paziente. Nel frattempo, i fibroblasti avranno ottenuto un importante impulso a produrre collagene, migliorando così la qualità della pelle che risulterà più tonica e compatta.

La capacità ristrutturante dell’idrossiapatite di calcio fa sì che sia una sostanza curativa oltre che correttiva dal punto di vista estetico. Inoltre, la ripetizione del trattamento permetterà di dilatare la frequenza delle sedute.

Un filler non volumizzante


Come si è accennato prima, i filler di idrossiapatite di calcio ripristinano i volumi che risultano svuotati a causa del tempo. In medicina estetica, “ripristinare” è un concetto ben diverso dal “volumizzare”, che è spesso associato ai filler di acido ialuronico, per aumentare le dimensioni degli zigomi. Per ripristino dei volumi si intende riportare i tessuti ceduti nelle giuste posizioni del volto, si pensi appunto alle guance dall’effetto cascante o dall’area sottomentoniera poco tonica. 

Come avviene il trattamento con filler di idrossiapatite


Dopo aver osservato e mappato il volto, il medico inietta l’idrossiapatite di calcio in modo più o meno diluito con la soluzione fisiologica: sono dettagli tecnici che dipendono dal tipo di pelle e di correzione che si intende effettuare. A seconda delle zone del viso si può utilizzare l’ago o la cannula oppure intervenire più o meno in profondità nel derma. Il trattamento è indolore grazie alla formulazione con lidocaina, un anestetico che riduce la sensazione dolorosa. Subito dopo la seduta, il paziente può tornare allo svolgimento delle sue attività quotidiane, avendo cura di non esporsi al sole per 72 ore.

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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Gentili Gabriella

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Dott. Gabriella Gentili

Medico Certificato Ethigate

Roma (RM)

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