Il naso è uno dei punti focali del volto, e spesso determinante nella definizione del profilo e della personalità di un individuo. Non è un caso, infatti, se gli interventi di chirurgia plastica al naso sono tra i più richiesti nel settore medico-estetico. Quello che si cerca è spesso un miglioramento del profilo, per renderlo più in linea e più armonico con il resto del volto. In molti casi invece c’è un vero e proprio difetto da correggere, una imperfezione estetica alla quale corrisponde però anche un problema funzionale, come nel caso del setto nasale deviato.
Il naso può avere diverse forme, alcune delle quali sono talmente caratteristiche da essere indicate con aggettivi peculiari. Abbiamo ad esempio il naso “aquilino”, il quale presenta un dorso prominente e un ponte nasale sporgente, oppure il naso “a patata”, con una punta tondeggiante e larga, molto bello sul viso di un bambino ma che stona un po’ su quello di un adulto. E ancora, abbiamo il classico nasino “alla francese”: delicato, e con la punta leggermente all’insù. Il naso alla francese rappresenta uno dei profili più sensuali, in particolare per la donna.
Quando ci troviamo in presenza di un setto nasale deviato invece, a livello estetico la piramide nasale appare “storta”. La deviazione del setto è infatti un difetto che può compromettere in maniera più o meno marcata la funzionalità respiratoria, e che esteticamente si manifesta con un'alterazione anche della forma del naso.
In ogni caso, il naso ha un ruolo fondamentale nell’attrattività e nella bellezza del viso. Apportando modifiche anche molto piccole si può cambiare l’intera fisionomia del volto, per cui spesso il miglioramento del profilo nasale porta ad un perfezionamento a livello complessivo dell’armonia del viso di una persona.
Il gold standard terapeutico per la correzione degli inestetismi della piramide nasale è stato per decenni l’intervento chirurgico di rinoplastica. Negli ultimi anni, con la sempre maggiore diffusione della medicina estetica e delle metodologie meno invasive, ha acquisito maggior popolarità la procedura ambulatoriale chiamata Rinofiller (o comunemente definita Rinoplastica Medica).
Rinoplastica e Rinofiller: quali sono le differenze
La
rinoplastica chirurgica, anche se è uno dei più comuni interventi di chirurgia estetica, come tutte le procedure che richiedono
anestesia generale o una sedazione profonda, espone il paziente a rischi maggiori rispetto ad una più semplice procedura ambulatoriale. L’intervento ed il decorso post-operatorio sono più impegnativi rispetto alla procedura di rinofiller, il costo è più elevato e nel complesso l’invasività della procedura è sicuramente maggiore.
Il
rinofiller consiste invece in un
trattamento di medicina estetica di tipo mini invasivo, e pertanto eseguibile a livello ambulatoriale. Esso ha l’obiettivo di
migliorare l’estetica del naso senza la necessità di ricorrere ad alcuna procedura chirurgica, in quanto il rimodellamento estetico del naso viene eseguito mediante l’iniezione, in punti specifici identificati dal medico, di sostanze riempitive (fillers) come
acido ialuronico e
idrossiapatite di calcio.
Il rinofiller non richiede né anestesia e né convalescenza. Al termine della seduta, il paziente può tornare a svolgere le normali attività, sebbene possano rimanere lievi gonfiori o rossori che però regrediscono spontaneamente.
Personalmente, nella mia quotidiana pratica clinica, prediligo l’utilizzo di filler a base di acido ialuronico (HA) che deve possedere caratteristiche reologiche specifiche che sono di fondamentale importanza per l’ottimizzazione del risultato finale. L’acido ialuronico iniettato deve essere infatti caratterizzato da un alto peso molecolare e deve possedere una elevata elasticità associata ad una adeguata viscosità.
Queste caratteristiche fanno sì che il materiale possa essere iniettato e modellato con facilità, fornendo un effetto proiettante valido evitandone, allo stesso tempo, la sua dislocazione che porterebbe ad ottenere risultati subottimali, imprecisi e peggiorativi.
Attraverso il rinofiller
si possono ottenere ottimi risultati in termini di miglioramento estetico del profilo nasale, tuttavia il limite di questa tecnica è quello di non poter correggere i difetti funzionali. Se dobbiamo correggere un setto nasale deviato, ad esempio, dobbiamo eseguire necessariamente una rinoplastica, in quanto è coinvolta anche la cartilagine che costituisce il setto. Nei casi in cui si desidera invece correggere un inestetismo del naso, il rinofiller, nella maggior parte dei casi, è la tecnica più conveniente sia in termini di tempi, comfort e sicurezza per il paziente, e sia per quanto riguarda i risultati.
Il mio approccio al Rinofiller: il metodo dei quattro “punti strategici”
Il mio approccio al rinofiller è basato su un
protocollo che prevede l’identificazione di 4 punti specifici in cui iniettare il filler; ogni punto è stato identificato per rendere possibile l’ottimizzazione di una specifica subunità nasale, tenendo in considerazione le caratteristiche anatomiche e vascolari.
I 4 punti da me identificati sono:
Punto 1: fornisce supporto e per permettere la rotazione della punta nasale.
Punto 2: permette di ottenere maggiore proiezione della punta nasale.
Punto 3: serve per ridefinire il dorso nasale e correggere un naso troppo “insellato”.
Punto 4: serve per ottenere un camouflage di un dorso nasale eccessivamente prominente.
Considero questo approccio innovativo perché
permette di effettuare il trattamento in massima sicurezza, riducendo notevolmente il rischio di complicanze; e rende possibile la correzione di un gran numero di deformità nasali.
Per effettuare l’intera procedura io prediligo l’utilizzo dell’ago, rispetto alla cannula, in quanto mi permette di essere maggiormente preciso nell’iniettare il prodotto ed inoltre mi riduce notevolmente lo scollamento tissutale con conseguente minor gonfiore post-trattamento.
Di norma eseguo un controllo a 30 giorni per valutare la stabilità del risultato e per effettuare eventualmente un ritocco al fine di ottimizzare il risultato finale.
Rinofiller: come viene eseguito e quali possono essere eventuali rischi o complicanze
Il trattamento
viene eseguito a livello ambulatoriale. Non è doloroso per il paziente, grazie all’utilizzo di una crema anestetica che viene applicata, circa 30 minuti prima, sulle zone da trattare.
Il filler può essere iniettato utilizzando un ago o una cannula ed è a discrezione del medico, il quale decide il dispositivo da utilizzare in base alla propria esperienza ed alle proprie preferenze. Come ho anticipato, io personalmente prediligo l’ago perché mi permette di essere più preciso.
Dopo la procedura
il paziente può riprendere subito la normale attività. Non è necessario applicare nessuna medicazione. Si possono verificare arrossamenti o ecchimosi che scompaiono spontaneamente nei giorni successivi.
Nel complesso il rinofiller è una procedura medica ambulatoriale veloce, poco costosa e non permanente che permette di ottenere risultato naturali soddisfacenti e di lunga durata. Esso rappresenta un’ottima
alternativa alla rinoplastica chirurgica anche se prima di sottoporre un paziente a questo trattamento è importante tenere in considerazione le reali aspettative del paziente stesso.
Non è una tecnica esente da rischi: affidarsi ad un medico che possiede, oltre ad un’approfondita conoscenza anatomia, anche una notevole esperienza nell’effettuare questa tipologia di trattamento medico è un requisito essenziale per evitare il verificarsi di complicanze.
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