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Ghiandole sudoripare


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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Le ghiandole sudoripare sono ghiandole esocrine ubicate all’interno dello strato dermico della pelle, in corrispondenza dei bulbi piliferi. Sebbene siano distribuite in tutte le regioni cutanee, risultano essere maggiormente concentrate a livello del cuoio capelluto, del viso, del cavo ascellare e dell’inguine. Le ghiandole sudoripare sono responsabili della sintesi e della secrezione del sudore, una sostanza di natura acquosa che viene impiegata nei processi di termoregolazione e nell’escrezione delle molecole di scarto. Un’eccessiva produzione di sudore può causare l’insorgenza di cattivi odori, determinando uno stato di disagio e di malessere psicologico.

COSA SONO LE GHIANDOLE SUDORIPARE


Le ghiandole sudoripare sono ghiandole esocrine, dalla forma assimilabile a quella di un gomitolo, che si localizzano all’interno del derma, in prossimità dei bulbi piliferi.

Le ghiandole sudoripare possono essere di due tipi:

  • Ghiandole apocrine: sono contenute principalmente a livello della cute delle ascelle, delle areole e del perineo. Le ghiandole ceruminose, situate in corrispondenza del meato acustico esterno, sono anch’esse delle ghiandole apocrine. Le strutture apocrine iniziano a produrre sudore al raggiungimento dell’età puberale. Il secreto, dalla consistenza viscosa ed oleosa, si ritiene che possa essere implicato nella segnalazione dei messaggi sessuali di natura olfattiva


 

  • Ghiandole eccrine: sono organuli epiteliali pressoché ubiquitari, presenti nel derma già alla nascita. Tali ghiandole possiedono una ricca innervazione simpatica e il secreto acquoso che rilasciano è coinvolto principalmente nella funzione di termoregolazione, abbassando la temperatura corporea in presenza di climi caldi o nel corso di attività motorie.


 

PATOLOGIE E DIFETTI ESTETICI DELLE GHIANDOLE SUDORIPARE


Le patologie che affliggono le ghiandole sudoripare determinano un’alterazione nel fisiologico processo di sudorazione. Generalmente, tali malattie inducono un aumento considerevole della quantità di sudore prodotto e, molto spesso, si associano alla comparsa di odori sgradevoli. Pertanto, il paziente colpito da questo tipo di disturbo, tende a limitare la propria socialità, sviluppando un senso di insicurezza e di disagio.

La bromidrosi è una condizione patologica che consiste nella formazione di un cattivo odore causato dalla decomposizione, da parte di alcune specie di batteri e lieviti, del secreto prodotto dalle ghiandole sudoripare apocrine. L’odore sgradevole è il risultato dell’attività di degradazione della componente lipidica del sudore operata dai microrganismi che colonizzano la cute.

Sebbene il secreto delle ghiandole sudoripare eccrine, essendo quasi totalmente costituito da acqua, non si associ alla comparsa della bromidrosi, risulta comunque responsabile di altri disturbi di natura estetica. Infatti, la cosiddetta iperidrosi, attraverso le sue peculiarità fisiopatologiche, può intaccare notevolmente l’aspetto esteriore della persona. Tale condizione è caratterizzata da un’eccessiva escrezione di sudore che, oltre a provocare una sensazione di fastidio, danneggia notevolmente l’immagine del paziente.

Un’altra affezione che può bersagliare le ghiandole eccrine è la miliaria (o sudamina), tipica delle latitudini terrestri caldo-umide. Questa patologia è caratterizzata dalla raccolta di sudore all’interno della porzione sottocutanea, provocata da un’ostruzione dei dotti escretori deputati al rilascio del secreto sulla superficie della pelle. L’accumulo di sudore, a sua volta, determina la comparsa di numerose macchie rosse.

TRATTAMENTI IN MEDICINA ESTETICA E IN DERMATOLOGIA


Il trattamento delle patologie a carico delle ghiandole sudoripare è molto frequente in medicina estetica e in dermatologia. Generalmente, il primo approccio terapeutico è quello medico/farmacologico; nel caso in cui non vi fossero dei risultati estetici soddisfacenti si fa ricorso alle tecniche parachirurgiche e chirurgiche.

La bromidrosi, nella maggior parte dei casi, si risolve attraverso un’accurata detersione delle zone cutanee colpite. Il lavaggio, però, prevede l’uso di soluzioni antibatteriche, in grado di eliminare gli agenti responsabili del cattivo odore.

L’iperidrosi, invece, può essere trattata in diversi modi, tenendo in considerazione l’entità del disagio creato al paziente. Le terapie maggiormente impiegate sono:

  • Trattamento topico: si attua con l’applicazione di specifiche soluzioni

  • Assunzione di farmaci anticolinergici: interferiscono ed inibiscono il meccanismo di escrezione.

  • Iniezioni della tossina botulinica di tipo A: bloccano l’attività delle ghiandole eccrine.

  • Rimozione delle ghiandole: attraverso l’impiego di apparecchi che somministrano onde elettromagnetiche.

  • Chirurgica: mediante la simpaticectomia transtoracica endoscopica si eliminano le strutture nervose che stimolano la sudorazione.


RISCHI E COMPLICAZIONI


Sebbene i trattamenti siano molto sicuri, in alcuni casi possono verificarsi delle complicazioni. I rischi più comuni annessi ai trattamenti per contrastare le patologie che affliggono le ghiandole sudoripare sono:

  • Arrossamento

  • Sensazione di bruciore

  • Edema

  • Sviluppo di esiti cicatriziali

  • Reazione avversa alla soluzione anestetica


FONTI:

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.



  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.



  • John E. Hall, Michael E. Hall, Guyton e Hall, Fisiologia medica.Edra, 2021


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