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Elastosi solare o elastosi cutanea


Lun 09/05/2022 | Dott. Tania Basile

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DEFINIZIONE

L’elastosi solare, o elastosi cutanea, consiste in una condizione degenerativa dello strato profondo della cute, caratterizzata dall’accumulo eccessivo di elastina. L’elastina è una proteina fondamentale per garantire la giusta funzione elastica della cute ma in alcuni casi può venire prodotta in maniera aberrante. Una delle cause che conducono alla ritenzione abnorme di elastina è rappresentata dalla protratta esposizione alla luce solare, che può sfociare nel photoaging e nell’elastosi cutanea. La medicina estetica offre vari trattamenti per correggere gli inestetismi della cute provocati dall’elastosi solare.

COS’È

L’elastosi solare, anche nota come elastosi cutanea, è una condizione semi-patologica della cute nella quale si osserva l’eccessiva deposizione dell’elastina, la quale viene prodotta in maniera abnorme e non funzionale. La protratta esposizione alla luce solare può infatti indurre un aumento della sintesi dell’elastina, la quale tende ad accumularsi nello strato più profondo della cute, ossia nel derma. Paradossalmente, ciò che si riscontra in questa condizione è la progressiva perdita del tono elastico della pelle, che esita in una perdita di tono  generale della cute.

La causa che porta alla manifestazione di una cute poco tonica e flaccida è da ricercare nel fatto che l’elastina che tende ad accumularsi è prodotta in maniera non funzionale, pertanto non esercita alcun ruolo attivo all’interno del derma. L’eccessivo deposito di elastina disfunzionale conduce dunque alla perdita del tono elastico e alla formazione di pelle lassa e grinzosa.

SINTOMI E CLASSIFICAZIONE

Generalmente, l’elastosi solare non produce dei sintomi ben specifici, patognomonici della condizione. Essa si palesa sulla cute in frequente associazione con altri segni inestetici del photoaging, come la lentigo solare, producendo unicamente un senso di disagio causato dalla presenza dell’inestetismo. Quando, tuttavia, la quantità di elastina disfunzionale tende ad accumularsi in grande concentrazione a livello dermico, allora possono registrarsi sintomi come: fastidio nella zona di accumulo e sensazione di pesantezza.

La classificazione dell’elastosi solare può essere attuata a seconda delle varie categorie di presentazione morfologica della condizione, nelle seguenti tipologie:


  • Elastosi solare classica, caratterizzata dalla ritenzione di elastina disfunzionale e dalla presenza di pelle flaccida;

  • Elastosi nodulare, in cui si assiste alla comparsa di cisti e inclusioni nella pelle, sempre causati dall’eccessiva esposizione alla luce solare;

  • Elastoma, in cui la ritenzione di elastina tende ad attecchire in un singolo punto nodulare, che sembra un nevo;

  • Elastosi focale lineare, in cui l’accumulo di elastina può frequentemente riscontrarsi a livello del dorso;

  • Elastosi perforante, in cui le fibre elastiche disorganizzate perforano lo strato di interposizione tra derma papillare e l’epidermide, penetrando all’interno di quest’ultima.


CAUSE E DIAGNOSI

La causa principale che interviene nella genesi dell’elastosi solare (o elastosi cutanea) è la prolungata esposizione ai raggi ultravioletti emanati dal Sole; secondo le ricerche sull’argomento, sembra infatti che la luce solare incrementi la sintesi di elastina a livello dermico, fino a 3-4 volte la normale velocità di sintesi. Tuttavia, l’elastina che viene prodotta non è funzionale e non riesce ad esercitare il suo ruolo né a connettersi con il collagene, non potendo fare altro che venire accumulata, fino ad alte concentrazioni.

La diagnosi di elastosi solare viene effettuata dal medico dermatologo o dal medico specializzato nella medicina estetica, nel corso dell’esame obiettivo del paziente. In particolar modo, all’esame ispettivo risultano chiari i segni causati dal photoaging, mentre con la palpazione si identificano le zone cutanee degenerate, tramite la rilevazione di aree più lasse e flaccide. La perdita di elasticità globale della cute può anche essere saggiata tramite un plinch test, pizzicando lievemente la cute e valutando il tempo che impiega a ritornare alla sua forma originaria.

TRATTAMENTI

La medicina estetica ha a disposizione diversi trattamenti per la correzione e l’attenuazione degli inestetismi provocati dall’elastosi solare della cute, anche definita elastosi cutanea.

Innanzitutto, è importante attuare una sana prevenzione per scongiurare l’effetto deleterio della luce solare sulle proteine strutturali del derma, evitando di esporsi nelle ore più calde della giornata e utilizzando la crema solare.

I trattamenti più utilizzati per l’attenuazione dell’elastosi cutanea sono:

  • Peeling chimico. Con il peeling chimico si va ad esfoliare lo strato superficiale della cute, agendo sulla sintesi del collagene all’interno dello strato profondo, ossia il derma, sfruttando le proprietà di diversi acidi.

  • Infiltrazione di cocktail peptidici. Iniettando combinazioni di peptidi ad azione metabolica o miorilassante, si può ricercare la sintesi di elastina funzionale all’interno del derma.

  • Laser frazionato a CO2. L’energia erogata da questo tipo di laser viene veicolata in profondità nel derma, stimolando la sintesi di proteine chiave degli strati profondi della cute.


RISCHI E COMPLICAZIONI

Le minime complicazioni che possono riscontrarsi in seguito ai trattamenti di correzione per l’elastosi solare sono:

  • Edema;

  • Eritema;

  • Micro-ulcerazione;

  • Formazione di petecchie.


FONTI:

  • William W. Huang, Christine S. Ahn, Clinical Manual of Dermatology, Springer 2020.

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.


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