DEFINIZIONE
L’arrossamento consiste in una variazione morfologica del colorito della cute, in maniera localizzata oppure a livello sistemico, dovuta alla dilatazione dei vasi sanguigni del tessuto connettivo, i quali possono ricevere un aumento del flusso in entrata (iperemia) oppure congestionarsi a causa di una stasi venosa. Generalmente l’arrossamento cutaneo scompare quando si effettua pressione con le dita a causa del’interruzione temporanea del circolo, per ricomparire poi a pressione cessata. Gli arrossamenti possono interessare qualsiasi parte della cute e delle mucose ed essere riconducibili a una miriade di cause, sia fisiologiche che patologiche.
COS’È
L’arrossamento è un’alterazione cromatica della cute in senso eritematoso, dovuta a cause di natura ormonale, allergica, infettiva oppure imputabile ad altre cause che agiscono sui vasi sanguigni della cute stessa, modificandone il calibro e il flusso.
L’arrossamento viene così denominato in quanto si percepisce, a livello macroscopico, la presenza di un evidente stato di rossore disposto a livello della cute, indipendentemente dalla porzione del corpo dove si verifica; non tutti i tipi di arrossamento sono uguali, essi possono differire per la causa che li ha determinati e anche per la forma della zona cutanea arrossata, la quale può manifestarsi a forma di chiazza, a forma di striscia etc.
CLASSIFICAZIONE
A parte distinguere gli arrossamenti in attivi e passivi a seconda che siano riconducibili ad aumento del flusso arterioso oppure a stasi venosa, generalmente è possibile classificare gli arrossamenti in base alla localizzazione anatomica dove insorgono:
Il
volto può spesso arrossarsi, specie in corrispondenza di parti cruciali come la fronte, il mento e le guance; varie cause possono condurre ad arrossamento del volto:
emozioni intense, stimoli irritanti,
vampate di calore nella menopausa, alta temperatura ambientale.
L’arrossamento degli occhi si identifica il più delle volte con l’
iperemia congiuntivale, nella quale si assiste a una marcata dilatazione dei capillari della congiuntiva, dovuta per lo più ad
allergia, stimoli irritanti o a infezioni (soprattutto nella congiuntivite virale).
- Arrossamento delle estremità
Le
estremità, ossia le mani e i piedi, possono andare incontro a fenomeni regionali di arrossamento sia singolarmente che in concomitanza; frequentemente, gli
arrossamenti singoli sono imputabili a reazioni allergiche/irritative come le
dermatiti mentre altre condizioni come l’
eritromelalgia possono nascondere alla base una patologia specifica dei vasi.
- Arrossamento della schiena
Il tronco e più frequentemente la
schiena possono andare incontro a occasionali episodi di arrossamento, i quali sono la maggior parte delle volte diagnosticabili come
dermatiti da sudore.
CAUSE E DIAGNOSI
Le
cause che sottendono agli
episodi di arrossamento cutaneo possono essere di natura disparata ma riconoscono alla base una specifica
alterazione dei vasi sanguigni cutanei, a causa di un flusso di sangue incrementato oppure da una stagnazione dei vasi dovuta a stasi venosa.
A loro volta, questa
variazione funzionale è secondaria all’azione di varie cause primarie come l’innesco di una reazione infiammatoria acuta, l’intrusione di germi patogeni oppure una reazione di difesa dall’ingresso di
stimoli irritativi o tossici.
La
diagnosi di un arrossamento viene di norma eseguita durante l’
esame obiettivo del paziente, constatando il vivo rossore della cute e la scomparsa temporanea dell’eritema con la
digitopressione.
TRATTAMENTI PER GLI ARROSSAMENTI
Il più delle volte, gli arrossamenti si configurano come delle variazioni fisiologiche a
stimoli innocui come caldo e freddo e, per tale ragione, non vanno trattati.
Quando si riconosce una causa patologica primaria la cura si dirige verso la
causa primaria stessa, cercando di trattare un’eventuale infezione latente o una reazione immunitaria abnorme.
Vi sono dei casi in cui la comparsa di un arrossamento è
idiopatica, ossia senza una causa nota: in questi casi, se l’arrossamento si presenta in zone del corpo dove può creare imbarazzo (per esempio al volto), è possibile applicare delle
creme locali ad azione vasocostrittrice oppure procedere chirurgicamente, inibendo l’azione dei capillari cutanei.
In casi estremi, è possibile ricorrere a un tipo di
chirurgia maggiormente invasiva che agisce direttamente a livello dei gangli del nervo vago, i cui nervi veicolano il comando responsabile dell’aumento del flusso sanguigno, e dunque dell’arrossamento cutaneo; in questo tipo di chirurgia si procede generalmente
recidendo parte dei gangli o dei nervi, in maniera tale da escludere l’influenza del sistema nervoso parasimpatico su una determinata area. Ovviamente questo intervento è rivolto a persone che soffrono di
arrossamenti del volto frequenti e molto evidenti, per i quali patiscono un forte senso di disagio e di discomfort socio-relazionale.
FONTI:
- Klaus Wolff et al, Manuale ed atlante di dermatologia clinica. Padova: Piccin; 2020.
- Pietro Donati. Dermatopatologia clinica. Torino: Minerva medica; 2018.