DEFINIZIONE
L’acido kojico, o cogico, è un chelante con formula chimica C6H6O4. È utilizzato in medicina estetica e dermatologia come depigmentante e nell’industria alimentare per prevenire l’imbrunimento ossidativo. L’acido cogico è adoperato anche per la cura del melasma ed è presente, inoltre, in prodotti antinvecchiamento. È estratto da specie fungine Aspergillus e Penicillium e deve il suo nome al koji ovvero il nome giapponese dell’Aspergillus oryzae. L’acido kojico presenta anche proprietà antiossidanti, antibatteriche e antifungine e migliora la sua azione insieme ad acido lattico e acido mandelico.
COS’È
L’acido kojico è un derivato γ-pironico, fondamentale per le sue relazioni strutturali con gli idrati di carbonio. È un metabolita fungino prodotto da molte specie di Aspergillus e Penicillium. L’Aspergillus oryzae, in particolare, è il principale fungo utilizzato da secoli in oriente per la produzione di fermentati del riso, come il sakè. Il nome deriva, appunto, dal termine giapponese che identifica questo particolare fungo ovvero koji.
Le proprietà antifungine e antibatteriche dall’acido cogico hanno rappresentato uno strumento di prevenzione contro infezioni batteriche e fungine delle popolazioni asiatiche nel corso dei secoli. Queste proprietà sono riprese oggi dalla medicina estetica e dalla cosmetica per la sintesi di prodotti per la cura della pelle. Ciononostante, il principale uso dell’acido cogico è riferito alle proprietà depigmentanti che permettono di curare iperpigmentazione, melasma e discromie cutanee di vario genere.
STORIA
L’Aspergillus oryzae fa parte della cultura e della cucina orientale da millenni. Il suo addomesticamento risale al IV secolo a.C. e nel corso dell’evoluzione ha perso la capacità di produrre tossine al contrario di altri funghi della stessa specie. Nonostante le prime tracce scritte dell’utilizzo del koji sia riconducibili alla Cina del 300 a.C., è plausibile che la sua origine sia nell’isola giapponese.
In occidente l’uso del koji è arrivato principalmente per l’uso dell’acido kojico come depigmentante e per l’industria alimentare. L’acido cogico, difatti, in una mistura con l’acido ascorbico previene l’imbrunimento ossidativo di alcuni cibi, come ad esempio la mela. A livello alimentare il koji è fondamentale nella produzione del sakè, del mido e della salsa di soia sempre più diffusa grazie all’affermazione della cucina orientale in Europa e Nordamerica.
A COSA SERVE
L’acido cogico è un chelante ovvero un reagente capace di creare legami con atomi metallici. In medicina le terapie chelanti sono utilizzate per rimuovere i metalli indesiderabili mediante legame elettrochimico con sostanze come l’acido cogico. Quest’ultimo, in particolare, è un efficace chelante per il ferro ed il rame.
In medicina estetica e dermatologia l’acido kojico è una delle principali sostanze utilizzate come depigmentate. L’azione moderata sulla pelle permette di ottenere risultati importanti senza creare danni in profondità e migliorando l’uniformità della pigmentazione cutanea. Le capacità schiarenti sulla pelle possono essere utili per macchie cutanee, acne, melasma, cloasma, occhiaie e lentiggini senili.
Nell’industria alimentare l’acido cogico e l’acido ascorbico sono soventi usati, in mistura, per la protezione della frutta sbucciata o tagliata per evitarne l’ossidazione. Un uso analogo è fatto nel campo ittico per preservare la colorazione dei frutti di mare.
INDICAZIONI in medicina estetica e dermatologia
L’acido kojico è indicato per: