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Tutto quello che c’è da sapere sulle macchie: dalla mesoterapia ai trattamenti iniettivi

Tutto quello che c’è da sapere sulle macchie: dalla mesoterapia ai trattamenti iniettivi


Mer 12/06/2024 | Dott. Stefania Guida

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Diffuse o circoscritte sul viso, le macchie della pelle scure rappresentano una fonte di preoccupazione e di insoddisfazione. C’è chi le associa a un aspetto ormai invecchiato e chi teme non vadano mai via. È quanto evidenziano i sondaggi sulla cura di sé, condotti dagli enti di statistica nazionali. Secondo le stime delle principali associazioni di dermatologia, invece, le iperpigmentazioni cutanee rappresentano la settima causa di consulto dermatologico da parte dei pazienti caucasici, salendo al terzo posto tra gli afroamericani e al quarto tra gli asiatici. Tale “classifica” rispecchia un dato epidemiologico reale: le alterazioni della pigmentazione cutanea interessano maggiormente le carnagioni con più melanina. 

In medicina estetica ci sono novità sul trattamento delle macchie: ne parliamo con la dottoressa Stefania Guida, dermatologa e ricercatrice in Medicina Clinica e Sperimentale presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Macchie o melasma: qual è la differenza?


Il campo delle iperpigmentazioni è vasto e complesso. Per differenziare i due tipi di discromie possiamo dire, in estrema sintesi, che le macchie possono presentarsi in modo multiplo, diffondendosi prevalentemente sulle guance, sul mento e sulla fronte: la diffusione è ciò che caratterizza il melasma. E poi possono presentarsi sotto forma di lesioni singole di colore marrone. Il primo step dal dermatologo è una diagnosi accurata.

Come avviene la diagnosi delle macchie?


Il metodo più efficace è l'utilizzo della dermatoscopia, uno strumento ottico, supportato da una lente illuminata collegata a una telecamera o a un microscopio (è noto anche come epiluminescenza), che permette di analizzare la struttura interna della lesione cutanea. Tale approccio diagnostico si rivela molto importante nella valutazione delle macchie scure singole per differenziarle, per esempio, dalle cheratosi attiniche pigmentate, cioè lesioni pre-tumorali, o dalle lentigo maligne, che sono delle forme poco frequenti di melanoma.

Che cosa si sa oggi delle macchie cutanee?


Sappiamo che nella macchia cutanea può esserci sia una componente pigmentaria che una vascolare, una distinzione resa possibile da strumenti di diagnosi come il dermatoscopio. Cosa implica? Che le macchie cutanee in cui è presente una componente vascolare sono più profonde, poiché coinvolgono il derma, ovvero lo strato più profondo della pelle. Ciò vuol dire che saranno più complesse da trattare e tenderanno a ricomparire, tutti aspetti che devono essere molto chiari al paziente anche in previsione di una terapia “anti-macchia” in ambulatorio e domiciliare.

Che cosa si intende per componente vascolare nelle macchie?


Attualmente si sa poco, quel che è certo è che lo strato più profondo della pelle (il derma) è vascolarizzato, e comunica con quello più superficiale (l’epidermide), dove appaiono le macchie, anche se non si bene in che modo. In alcuni casi – non si sa bene come e perché – il disordine pigmentario dell’epidermide coinvolge il derma, comportando alterazioni di vario tipo: dei vasi sanguigni, del collagene e della matrice extra-cellulare. Tutto ciò ci apre nuove vie di trattamento dermatologico delle macchie, soprattutto nell’ambito della medicina estetica.

Quali sono le novità di medicina estetica contro le macchie?


Una delle novità è rappresentata dalla mesoterapia contro il melasma e contro le macchie scure. Si tratta di un trattamento medico che prevede l’infiltrazione di piccole quantità di sostanze attive a scopo anti-macchia. Viene effettuata tramite micro-aghi disposti direttamente sulle zone interessate dalle lesioni pigmentarie. Un principio attivo efficace contro le alterazioni pigmentarie è l’acido tranexamico iniettato tramite mesoterapia: riduce la sintesi di melanina, contribuendo a schiarire le macchie.

Ci sono altri trattamenti iniettivi contro le macchie?


Sì, l’acido ialuronico, iniettato nella pelle in forma libera e debolmente cross linkata, può agire contro le macchie cutanee. Al momento esistono solo alcuni studi in merito, uniti all'esperienza clinica su molti pazienti, ma non c’è ancora una trattazione univoca sul ruolo dell'acido ialuronico contro le macchie. Tuttavia, i risultati sembrano essere incoraggianti.

Per il miglioramento del colorito (ciò che in gergo chiamiamo skin tone), si è rivelata utile anche la tossina botulinica iniettata nella cute e in dosi inferiori rispetto al trattamento per ridurre le rughe di espressione. Anche in questo caso, i meccanismi di azione sono allo studio, ma molto probabilmente la tossina botulinica potrebbe influenzare la migrazione della melanina negli strati della pelle, riducendo così le macchie scure.

Quando ricorrere ai trattamenti iniettivi contro le macchie della pelle?


Nei casi in cui la terapia domiciliare che si somministra in prima battuta, non ha sortito molti effetti. Di solito si agisce a livello topico con preparati galenici a base di idrochinone, una sostanza depigmentante prescritta unicamente dal dermatologo e consigliata solo per cicli brevi. Oltre alla terapia in loco, la terapia del melasma prevede i peeling chimici medicali e i laser o l’utilizzo di sorgenti luminose in genere. 

Si possono davvero sconfiggere le macchie?


Le più profonde non vanno mai via del tutto, anzi tendono a recidivare. Per questo si consiglia di proteggersi sempre dal sole tutto l’anno e anche in città, visto che i raggi più determinanti sono gli onnipresenti UVA, presenti non solo in estate. Tuttavia, grazie al complesso di cure dermatologiche anti-macchia, ci sono buone probabilità di tornare a un viso omogeneo, anche perché il paziente, affetto dalle iperpigmentazioni, non solo è motivato (e informatissimo), ma anche molto…paziente!

 
In collaborazione con Alessandra Montelli.

 

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