Si sente spesso parlare di invecchiamento cutaneo. I suoi segni inequivocabili sono pelle disidratata, sottile, atrofica, pallida, senza più luminosità, compattezza e tono. Iniziano infatti a segnare la cute le rughe e proprio su di esse si basa una scala che quantifica l’entità dell’invecchiamento stesso (Glogau scale).
Ma cerchiamo di indagare a fondo su quali siano le cause dell'invecchiamento precoce.
Ognuno di noi ha innato un orologio biologico basato sul nostro patrimonio genetico e tempo dipendente e per contrastarlo è essenziale sapere cosa c’è alla base.
Per fare questo bisogna considerare la struttura della pelle.
Cosa contribuisce al deterioramento della cute?
Tutto il nostro organismo è formato da cellule e con l’età in esse vanno via via accumulandosi dei danni.
Primo fattore: il DNA. Ogni cellula ha un compito specifico e un proprio DNA. Questo è contenuto nei cromosomi i quali nella loro porzione terminale presentano dei telomeri. Ad ogni divisione cellulare la lunghezza di questi ultimi diminuisce e ultimi studi hanno dimostrato che è molto importante e potrebbe essere responsabile della longevità o dell'invecchiamento precoce.
Secondo fattore: i cambiamenti istologici e fisiologici e più precisamente:
Terzo fattore: il sistema ormonale. Con l’avanzare del tempo oltre alla modificazione degli estrogeni e del testosterone declina anche la produzione di altri ormoni, dei livelli di alcune molecole di segnalazione (per esempio la citochina responsabile della senescenza dei fibroblasti) e dei loro recettori, provocando un effetto negativo sulla funzionalità della pelle e l'invecchiamento precoce.
Quarto fattore: le cattive abitudini di vita, come il fumo o l’alcool; alimentari perché non si assumono adeguate quantità di vitamine del gruppo A, B , C, molecole antiossidanti (vitamina E, resveratrolo, Q10, acido alfa lipoico) e minerali come magnesio, zinco, potassio, manganese; di cura della pelle, che non viene trattata con le sostanze appropriate per quello specifico tipo e subisce continui stress chimici.
Finora tutto questo è il risultato dell’interazione tra processi fisiologici di natura intrinseca, che colpiscono tutti gli organi del corpo umano.
A questi vanno ad accumularsi i processi foto indotti, provocati dall’esposizione alle radiazioni solari e a quelle ultraviolette in particolare, detti anche estrinseci. Cosa fa il sole?
Le radiazioni provocano un aumento di tirosinasi che va a stimolare la sintesi di melanina, causano un aumento dei radicali liberi che attaccano i costituenti cellulari (in particolare la membrana dei fibroblasti e gli enzimi riparatori del DNA) danneggiandoli. Il sistema immunitario con l’età non ha più una forte difesa antiossidante per questo è sempre più frequente osservare la comparsa di macchie ipercromiche e di disidratazione. In più poco spesso vengono utilizzate creme con fattori protettivi contro i raggi UV e c’è da temere un aumentato rischio di neoplasie cutanee e un invecchiamento precoce.
I processi foto indotti sono selettivi per le parti del corpo più esposte al sole, ovvero viso collo decolletè e mani, tra l’altro biglietto da visita di ciascun individuo. Non dimentichiamoci che queste sono anche le aree più a contatto con vento, umidità, inquinamento quindi esposte in modo diretto o indiretto a sostanze potenzialmente irritanti.
In particolari casi dovuti a stress cronico, ansia, depressione, shock emotivi, malattie croniche, eccessi di alcol o droghe o particolari farmaci, diete carenti e stati anoressici, mancanza di sonno e protratta esposizione a luce solare si creano disturbi carenziali severi, in un quadro generale di debolezza del fisico, e possiamo assistere al fenomeno detto di invecchiamento precoce della cute che può manifestarsi già a partire dai 25-30. Questa risulterà dunque sottonutrita e mostrerà cenni di cedimento.
Situazione a se stante riveste la Sindrome di Werner, una malattia genetica rara in cui l’invecchiamento precoce si manifesta in modo decisamente più importante associato ad altre patologie e ad una più elevata predisposizione a tumori.
Medicina estetica