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L’invecchiamento cutaneo: quando e perché

L’invecchiamento cutaneo: quando e perché


Mer 05/11/2014 | Dott. Melania Battistella

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Si sente spesso parlare di invecchiamento cutaneo. I suoi segni inequivocabili sono pelle disidratata, sottile, atrofica, pallida, senza più luminosità, compattezza e tono. Iniziano infatti a segnare la cute le rughe e proprio su di esse si basa una scala che quantifica l’entità dell’invecchiamento stesso (Glogau scale).


Ma cerchiamo di indagare a fondo su quali siano le cause dell'invecchiamento precoce.


Ognuno di noi ha innato un orologio biologico basato sul nostro patrimonio genetico e tempo dipendente e per contrastarlo è essenziale sapere cosa c’è alla base.


Per fare questo bisogna considerare la struttura della pelle.


Cosa contribuisce al deterioramento della cute?


Tutto il nostro organismo è formato da cellule e con l’età in esse vanno via via accumulandosi dei danni.


Primo fattore: il DNA. Ogni cellula ha un compito specifico e un proprio DNA. Questo è contenuto nei cromosomi i quali nella loro porzione terminale presentano dei telomeri. Ad ogni divisione cellulare la lunghezza di questi ultimi diminuisce e ultimi studi hanno dimostrato che è molto importante e potrebbe essere responsabile della longevità o dell'invecchiamento precoce.


Secondo fattore: i cambiamenti istologici e fisiologici e più precisamente:



  • Si appiattisce l’epidermide e la giunzione dermo-epidermica, diminuizione l’afflusso di sangue e l’innervazione nervosa con carenza in termini di nutrizione e sensibilità ;

  • Diminuisce l’attività mitotica, incrementa la durata ciclo cellulare e il tempo di migrazione delle cellule dallo strato basale con associati disturbi di riepitalizzazione e guarigione di ferite;

  • Diminuisce il numero delle cellule Langerhans e di conseguenza crolla la difesa immunitaria;

  • I melanociti perdono eterogeneicità, il che predispone alle macchie cutanee;

  • Si riduce lo spessore dermico, il numero dei fibroblasti e di fibre elastiche con deposito di sostanze esogene: in questo modo la forza, la resistenza, l’idratazione e la compattezza decrescono;

  • Vi è una riduzione di lipidi e dell'attività delle ghiandole (e con essa la produzione di sudore);

  • Gli annessi cutanei perdono consitenza e i peli si tramutano in peluria;

  • I meccanismi di riparazione del Dna non hanno più lo stesso grado di efficienza.


 Terzo fattore: il sistema ormonale. Con l’avanzare del tempo oltre alla modificazione degli estrogeni e del testosterone declina anche la produzione di altri ormoni, dei livelli di alcune molecole di segnalazione (per esempio la citochina responsabile della senescenza dei fibroblasti) e dei loro recettori, provocando un effetto negativo sulla funzionalità della pelle e l'invecchiamento precoce.


Quarto fattore: le cattive abitudini di vita, come il fumo o l’alcool; alimentari perché non si assumono adeguate quantità di vitamine del gruppo A, B , C, molecole antiossidanti (vitamina E, resveratrolo, Q10, acido alfa lipoico) e minerali come magnesio, zinco, potassio, manganese; di cura della pelle, che non viene trattata con le sostanze appropriate per quello specifico tipo e subisce continui stress chimici.


Finora tutto questo è il risultato dell’interazione tra processi fisiologici di natura intrinseca, che colpiscono tutti gli organi del corpo umano.


A questi vanno ad accumularsi i processi foto indotti, provocati dall’esposizione alle radiazioni solari e a quelle ultraviolette in particolare, detti anche estrinseci. Cosa fa il sole?


Le radiazioni provocano un aumento di tirosinasi che va a stimolare la sintesi di melanina, causano un aumento dei radicali liberi che attaccano i costituenti cellulari (in particolare la membrana dei fibroblasti e gli enzimi riparatori del DNA) danneggiandoli. Il sistema immunitario con l’età non ha più una forte difesa antiossidante per questo è sempre più frequente osservare la comparsa di macchie ipercromiche e di disidratazione. In più poco spesso vengono utilizzate creme con fattori protettivi contro i raggi UV e c’è da temere un aumentato rischio di neoplasie cutanee e un invecchiamento precoce.


I processi foto indotti sono selettivi per le parti del corpo più esposte al sole, ovvero viso collo decolletè e mani, tra l’altro biglietto da visita di ciascun individuo. Non dimentichiamoci che queste sono anche le aree più a contatto con vento, umidità, inquinamento quindi esposte in modo diretto o indiretto a sostanze potenzialmente irritanti.


In particolari casi dovuti a stress cronico, ansia, depressione, shock emotivi, malattie croniche, eccessi di alcol o droghe o particolari farmaci, diete carenti e stati anoressici, mancanza di sonno e protratta esposizione a luce solare si creano disturbi carenziali severi, in un quadro generale di debolezza del fisico, e possiamo assistere al fenomeno detto di invecchiamento precoce della cute che può manifestarsi già a partire dai 25-30. Questa risulterà dunque sottonutrita e mostrerà cenni di cedimento.


Situazione a se stante riveste la Sindrome di Werner, una malattia genetica rara in cui l’invecchiamento precoce si manifesta in modo decisamente più importante associato ad altre patologie e ad una più elevata predisposizione a tumori.


 

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