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Gli ultrasuoni microfocalizzati nel trattamento della lassità cutanea

Gli ultrasuoni microfocalizzati nel trattamento della lassità cutanea


Sab 23/09/2017 | Dott. Mirko Manola

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A lungo tempo si è ritenuto, nel mondo medico e scientifico, che per ottenere un efficace e duraturo ringiovanimento di alcune zone del viso e del collo, nei casi di rilassamento cutaneo, fosse indispensabile la chirurgia, e dunque fare ricorso a forme invasive e più traumatiche di intervento. 


Come spiega il dott. Manola, chirurgo plastico, è possibile affermare che l'invecchiamento del viso e del collo sia determinato sostanzialmente dal cedimento di strutture profonde, per il viso si parla dello SMAS (sistema muscolo-aponeurotico superficiale) e per il collo del muscolo PLATISMA.


Ciò che è indispensabile capire dunque, continua il dott. Manola,è che per poter intervenire in modo mirato e controllato sulla lassità dei tessuti ed avere risultati naturali duraturi nel tempo, è opportuno ricorrere a tecnologie innovative, come quella degli ultrasuoni microfocalizzati, in grado di agire in profondità sullo SMAS e sul platisma per provocare una trazione della cute con conseguente triangolarizzazione del volto.


Nei casi in cui si decide di intervenire e di trattare invece soltanto la cute, come ad esempio accade con i fili di trazione come spiega il dott. Manola, si ottiene un risultato temporaneo e dunque non duraturo nel corso degli anni e del tempo, perché sono i tessuti profondi a determinare la maggiore distensione della cute.


 


Le novità introdotte dagli ultrasuoni microfocalizzati


Per trattare questi tessuti profondi (SMAS e PLATISMA ), come spiega il dott. Manola, é sempre stato necessario ricorrere all'intervento chirurgico, ma adesso con l'introduzione della tecnologia degli ultrasuoni microfocalizzati - nella maggioranza dei casi - si può risolvere il problema estetico in modo del tutto naturale e non invasivo.


La grande innovazione rappresentata da questa tipologia di trattamento infatti consiste nel garantire risultati efficaci e duraturi, senza la necessità di un intervento chirurgico che possa risultare traumatico o comunque invasivo per il paziente.


La caratteristica fondamentale di questa nuova tipologia di trattamento a base di ultrasuoni microfocalizzati, chiarisce il dottor Manola, è la capacità di determinare una tensione cutanea, che va ad aumentare e stimolare biologicamente la produzione di collagene ed elastina. Ma ciò che più conta per i pazienti, che molto spesso hanno timore ad avvicinarsi al mondo della medicina estetica per timore d’interventi invasivi e a volta dolorosi, è che tutto questo avviene senza dover intervenire chirurgicamente sul volto, sul collo o sul decolleté delle pazienti, in quanto il tutto avviene in una comoda e unica seduta non invasiva, che permette alla paziente che vi si è sottoposta di poter tornare immediatamente alle proprie occupazioni quotidiane senza fastidio.


Come spiega il dott. Manola, le pazienti che presentano delle lassità cutanee sono le più indicate per la terapia ad ultrasuoni microfocalizzati, in quanto si produce un effetto lifting che si manifesta principalmente nei mesi successivi alla seduta, e che tende a mantenersi costante nel tempo, anche se non è escluso, spiega il dott. Manola, la necessità di ricorrere anche a più di una seduta, che normalmente può risultare sufficiente.



I principali benefici prodotti dal trattamento con ultrasuoni microfocalizzati


Ciò che maggiormente contraddistingue il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati, continua il dott. Manola, non è soltanto la possibilità di garantire un risultato attraverso la minor invasività possibile per il paziente, ma anche l’opportunità di garantire al paziente stesso dei risultati che siano non solo efficaci nel tempo, ma anche naturali.


La naturalezza dell’effetto prodotto infatti, è una richiesta e una necessità che proviene sempre maggiormente dai pazienti, ai quali non basta più ottenere un semplice effetto lifting, ma che richiedono in misura sempre maggiore anche che quest’effetto sia quanto più possibile naturale, oltre che duraturo e radicato nel tempo.


Parlando di medicina rigenerativa, il dott. Manola valuta positivamente gli effetti di un trattamento a base di ultrasuoni microfocalizzati, sottolineando l’importanza di un’accurata analisi di quelle che sono le caratteristiche di ciascun paziente. È fondamentale, continua il dott. Manola, che il grado di lassità cutanea debba sempre essere valutato e personalizzato in base alle caratteristiche della fisionomia del volto, del collo o del decollètè della paziente, che avrà necessità diverse e richiederà dunque scelte professionali diverse, a seconda dell’esigenza soggettiva.


Gli ultrasuoni microfocalizzati rappresentano dunque una grande opportunità per il futuro della medicina estetica, continua il dott. Manola, che sottolinea come “da quando il trattamento con ultrasuoni microfocalizzati è presente nel mio studio medico, il mio modo di interpretare la visita per il ringiovanimento del viso mira ad essere sempre meno invasivo, al 90% dei pazienti consiglio questa tipologia di trattamento e i risultati sono sicuramente soddisfacenti. Nella mia esperienza clinica, ho notato che la maggioranza dei pazienti si dimostra entusiasta già dopo i primi 30/45 giorni”.


Un approccio dunque meno invasivo, meno traumatico per il paziente, che garantisca efficacia e risultati durevoli nel tempo e in grado di preservare la naturalezza dell’aspetto dei pazienti, sintetizza la validità del trattamento con ultrasuoni microfocalizzati che sta innovando la medicina estetica e che continuerà a farlo nel futuro. 

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Manola Mirko

Autore

Chirurgia plastica

Milano (MI)

Roma (RM)


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