di Johann Rossi Mason e Francesca Frediani
Con la consulenza scientifica del Dottor Ippolito Savì, Medico Estetico presso Polimedica Laser di Sant’Arcangelo di Romagna (RN).
Succede in Gran Bretagna dove un sondaggio condotto da una azienda che produce laser ha rivelato che il 12,2% degli inglesi vorrebbe eliminare il grasso ed il cedimento cutaneo sotto al mento.
Dieta inefficace per il doppio mento
Quasi la metà (il 46,6%) vorrebbe provare a liberarsi del doppio mento con dieta ed esercizio fisico sperando che la perdita di peso alleggerisca anche il terzo inferiore del volto.
Ma purtroppo, questa area in particolare, è resistente al semplice cambiamento dello stile di vita. Quello che si
accumula sotto al
mento infatti è
grasso ‘primario’. Quello ‘primario’ anche chiamato ‘essenziale’ rappresenta la
quota di adipe contenuta negli
organi come sistema nervoso centrale, nel midollo osseo, nelle ghiandole mammarie, nei reni, nella milza ed in altri tessuti e distretti.
Resiste alle diete perché l’organismo lo considera
necessario alla
sopravvivenza e alla buona salute, come quella quota di grasso femminile destinato secondo l’evoluzione alla procreazione. Questo tipo di grasso essenziale possiede un ruolo fisiologico di primaria importanza, al punto da essere considerato la minima percentuale di massa grassa compatibile con uno stato di buona salute (la donna ne ha il 12% contro il 3-5% dell'uomo).
Un eccesso di grasso primario
“Tecnicamente il
doppio mento altro non è che un
eccesso di
tessuto adiposo al di
sotto della
mandibola e in prossimità del
collo” racconta il
Dottor Ippolito Savì,
Medico Estetico.
“Procedure di nuova concezione come i
trattamenti ad
ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati rappresentano realmente una
alternativa alla
chirurgia quando il doppio mento è ancora di entità moderata.
Gli stimoli emessi da questi dispositivi producono una specie di ‘danno controllato’ al derma e al tessuto adiposo, cui fanno seguito una cascata di processi fisiologici, come la
creazione di
nuovo collagene, processo che gli anglosassoni hanno definito
Skin Tightening e che negli Stati Uniti è attualmente considerato il ‘
gold standard’ per il
lifting non chirurgico.
L’uso di ultrasuoni ecoguidati è eseguito in una sequenza regolare di emissione che copre una determinata area in maniera uniforme e omogenea. Il trattamento fornisce uno stimolo di profonda rigenerazione che in
tre settimane provoca la produzione di fibroblasti e
nuovi filamenti di
collagene, la più importante
proteina di
sostegno della pelle, che perdura nei 90 giorni successivi al trattamento e i cui effetti si prolungano per un periodo variabile tra i 12 e i 24 mesi. Passato questo periodo è necessario ripetere il trattamento per innescare un nuovo processo di biostimolazione.
Per apprezzare i
risultati del trattamento che
non sono immediati proponiamo ai pazienti un’ampia galleria di foto prima e dopo e scattiamo delle foto che mettiamo a confronto con quelle effettuate al
momento del controllo. Questo permette alle persone di vedere
concretamente le differenze nello
spessore, la
texture della pelle e la quantità dei cedimenti. Ovviamente i risultati sono direttamente proporzionali al numero di ‘colpi’ erogati dal dispositivo che vede in collo e mente due delle indicazioni ideali”.
Può essere spia di problemi più importanti
Per quanto esteticamente sgradito il
doppio mento ha ben altre criticità e può essere la
spia di
problemi medici. Un accumulo di grasso intorno al volto e al collo può portare a
problemi respiratori e
apnee del sonno proprio dovute alla pressione e al peso che gravano sulle alte vie respiratorie.
Ma non è solo l’eccesso di peso a essere sul banco degli imputati: anche
soggetti con un
indice di massa corporea normale possono presentare un
eccesso di tessuto sulla
parte inferiore del
volto: età e cedimento dei tessuti, cattiva postura, predisposizione genetica, esposizione al sole e fumo possono contribuire al fenomeno.
Scarsa accettazione di sé e autostima in calo
Il
doppio mento è un
inestetismo che risulta
meno sopportabile anche di
rughe e
borse sotto gli
occhi. La pelle cadente sotto al viso fa sentire uomini e donne
poco attraenti e
mina la loro
autostima.
“Se il
mento cade verso il basso le soluzioni
chirurgiche sono la
liposuzione per i casi moderati e il
lifting del terzo inferiore ‘cervicale’ del volto per i casi più gravi” - prosegue Savì - “Il
medico infatti, nel
proporre la
metodica più opportuna, deve tener conto delle differenti caratteristiche del paziente, quali età, tipo di pelle ed entità dell'accumulo adiposo stesso oltre a preferenze rispetto all
’approccio che può essere
più o meno invasivo”.
Se la
quantità di
tessuto adiposo è
cospicua o i
tessuti presentano una
lassità cutanea severa i trattamenti non chirurgici non sono più efficaci e il rimedio deve prevedere la
chirurgia. Eliminare l’eccesso di adipe non basta: è necessario infatti che il tessuto svuotato preveda il riposizionamento della pelle in eccesso onde evitare l’effetto ‘collo di tacchino’.
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