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Ipertrofia dei turbinati

Ipertrofia dei turbinati


Mer 19/02/2020 | Dott. Tania Basile

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I turbinati sono strutture ossee presenti nelle fosse nasali e ricoperte da mucose. Il loro ruolo è quello di umidificare, riscaldare e depurare l’aria e facilitare il processo della respirazione. La loro azione è stimolata dagli agenti esterni, come temperatura e umidità dell’aria, e da agenti chimici che determinano la variazione del flusso sanguigno e della secrezione delle ghiandole. Il flusso sanguigno determina, inoltre, l’ingrossamento o la diminuzione del volume degli organi per favorire o ostacolare il flusso in entrata. I turbinati generalmente sono 3 per ciascuna fossa nasale ma può essere presente anche un quarto turbinato definito supremo.

Essendo sensibili a fattori esterni, come agenti chimici e ambientali, o interni, come fenomeni ormonali o vaso-motori, i turbinati sono frequentemente sollecitati e possono variare in modo costante la loro forma e la loro attività. Se gli agenti responsabili del normale processo fisiologico dei turbinati sollecitano eccessivamente l’organo può verificarsi un aumento volumetrico delle pliche mucose determinando un ipertrofia dei turbinati che, in assenza di risposta alle terapie mediche ed al normale funzionamento degli stessi, può entrare in una fase cronica.

Ipertrofia dei turbinati sintomi


I sintomi di questa disfunzione possono manifestarsi in un primo momento in modo asintomatico, e cioè senza che vi siano indizi chiari di un problema di natura cronica. Difatti, generalmente, l’ipertrofia in un primo momento può presentarsi come una semplice occlusione nasale momentanea che si intensifica solo nel corso del tempo. Il senso di ostruzione nasale tende a accentuarsi durante il riposo notturno in posizione supina con episodi sempre più concreti di cattiva respirazione ed aumento di produzione di muco. Dopo le prime fasi e con il cronicizzarsi del problema, si registra un’intensificazione del prurito nasale correlato ad iposmia, cioè una marcata riduzione della percezione degli odori. Tra i sintomi più comuni è possibile anche identificare un aumento delle cefalee, riduzione dell’udito, raffreddore frequente e tosse secca.

Ipertrofia dei turbinati cause


Le cause dell’ipertrofia dei turbinati possono essere svariate e non sempre facilmente identificabili. Riniti allergiche e cambiamenti climatici sono i maggiori responsabili di questo disturbo, ma è stata registrata una correlazione tra farmaci ormonali e disfunzione dei turbinati che degenera in un’ipertrofia. È chiaro che se da un lato la variazione di temperatura o allergie possano provocare un rigonfiamento dei turbinati in molti casi l’inquinamento, il fumo di sigaretta o agenti chimici incidono in modo altrettanto importante. L’ipertrofia dei turbinati può essere altresì provocata da flogosi di derivazione virale o batterica e malfunzionamento del sistema nervoso centrale.

Ipertrofia dei turbinati complicanze


Spesso l’ipertrofia dei turbinati viene sottovalutata dai pazienti che evitano il ricorso al consulto medico professionale ma questo conduce in una alta percentuale dei casi a complicanze di varia natura e gravità. Il primo effetto dell’ipertrofia dei turbinati più riscontrato è la sinusite cronica che può peggiorare la qualità della vita del paziente e portare a ulteriori disturbi della respirazione nonché stanchezza, irritabilità, nausea e stati febbrili. Tra le complicanze sono da elencare anche apnee, otite e faringiti. Rilevante è l’incidenza di forti cefalee che tendono a localizzarsi in prossimità dei seni paranasali con cronicità o recidività.

 

 Ipertrofia dei turbinati cura


Esistono numerosi esami per accertare l’ipertrofia dei turbinati che è possibile effettuare rivolgendosi ad un otorinolaringoiatra che, dapprima attraverso l’anamnesi e successivamente con indagini endoscopiche, sono in grado di determinare l’entità del disturbo e l’azione da intraprendere.

Con il supporto della rinomanometria è possibile determinare l’effettiva funzionalità del naso ed il reale flusso d’aria nelle fosse nasali dove sono presenti i turbinati. È un esame complesso ma molto efficace che può dare importanti informazioni sulla natura e l’entità del problema. Prodotti ad azione antiflogistica possono ristabilire il corretto funzionamento dei turbinati nel caso in cui il disturbo sia in una fase iniziale. Le terapie a base di antibiotici, antistaminici o cortisone possono limitare l’ipertrofia lieve mentre nelle forme cronicizzate gravi è necessario una terapia chirurgica ad hoc.

Ipertrofia dei turbinati intervento chirurgico


Se l’ipertrofia dei turbinati non risponde agli approcci meno invasivi è necessario procedere con trattamenti chirurgici che possono essere tradizionali o basati su l’impiego di laser o radiofrequenze. Il trattamento chirurgico (turbinectomia, mucotomia, ecc) prevede l’asportazione di parte del tessuto mucoso e/o osseo al fine di ripristinare la normale ventilazione e riportare i turbinati al loro stato originale. Le moderne tecnologie però hanno permesso di sviluppare trattamento al laser o con radiofrequenze che intervengono sul volume dei turbinati attraverso un approccio meno invasivo e che garantisce risultati ottimali. Questi interventi possono essere effettuati in anestesia locale e raramente in anestesia totale. Il processo di riduzione volumetrica dei turbinati con radiofrequenza, oltre ad essere l’intervento meno invasivo, permette di preservare la mucosa del turbinato e risolve il problema con una singola seduta mentre il paziente può tranquillamente riprendere le normali attività già nel corso delle 24 ore successive.

 

 

Fonti:

 

  1. Giampaolo Palmeri - Chirurgia microinvasiva ambulatoriale dei turbinati nasali inferiori.

  2. Otorinolaringoiatria - Patologie otorinolaringoiatriche, su otorinolaringoiatria.org.

  3. Chirurgia laser dei turbinati - Ototinolaringoiatria Dott. Alessandro Valieri.

  4. Anastasi et al., Trattato di anatomia umana, Napoli, Edi. Ermes, 2006.

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