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Gli ultrasuoni micro focalizzati come nuova frontiera della medicina estetica

Gli ultrasuoni micro focalizzati come nuova frontiera della medicina estetica


Lun 11/07/2016 | Dott. Manuela Astrid Chessa

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Nel corso degli anni sono stati diversi gli approcci della medicina e della chirurgia estetica nei confronti del problema della lassità cutanea.
Mentre inizialmente si tendeva ad utilizzare maggiormente approcci di tipo chirurgico, sottoponendo i pazienti ad interventi più invasivi e dolorosi, successivamente la tendenza si è spostata verso l'utilizzo di apparecchiature che miravano alla produzione di calore nel tessuto.
Tuttavia, come spiega la dott.ssa Chessa, nessuno di questi trattamenti riusciva a soddisfare pienamente le diverse esigenze di ciascun paziente, almeno fino all’ introduzione del trattamento con ultrasuoni microfocalizzati, il primo lifting non chirurgico.


Diversi trattamenti per la lassità cutanea, come la biostimolazione del viso


Come spiega la dott.ssa Chessa, si può intervenire su questa problematica seguendo diversi approcci e con modalità differenti.
Ne è un esempio la biorivitalizzazione, che agisce in maniera diversa e risponde ad esigenze diverse.
Essa consiste, continua la dott.ssa Chessa, in una “tecnica mininvasiva iniettiva", che serve per dare turgore, luminosità e idratazione alla pelle, al viso, al collo e al decollété, per non parlare di mani, addome, interno coscia o braccia.

La biostimolazione del viso si rivolge ad un ampio target di pazienti e va a reinserire quelle sostanze che si perdono durante l’invecchiamento cutaneo come l’acido ialuronico.
Sarà il medico a seconda dell’esigenza e del grado di invecchiamento, a determinare il numero delle sedute e la frequenza della biostimolazione, una paziente più giovane avrà meno necessità. Si parla di tecnica iniettiva perché si esegue con aghi o cannule, meno traumatiche sulla cute delle pazienti”.


La grande innovazione degli ultrasuoni microfocalizzati, il primo lifting non chirurgico


L’innovazione più grande, come spiega la dott.ssa Chessa, è rappresentata dal trattamento con ultrasuoni microfocalizzati, una nuova tecnologia che produce calore sul tessuto e nel farlo sfrutta una sonda ecografica.
La caratteristica fondamentale degli ultrasuoni microfocalizzati, considerati come prima vera e propria forma di lifting non chirurgico, è la capacità di determinare una tensione cutanea, che va ad aumentare e stimolare biologicamente la produzione di collagene ed elastina.

La cosa più importante degli ultrasuoni micro focalizzati è che tutto questo avviene senza dover intervenire chirurgicamente sul volto, sul collo o sul decolleté delle pazienti, in quanto il tutto avviene in una comoda e unica seduta atraumatica e assolutamente non invasiva.


Il funzionamento di questo trattamento dunque è semplice, come spiega la dott.ssa Chessa, infatti attraverso gli ultrasuoni microfocalizzati si produce collagene a varie profondità sotto la guida della sonda ecografica, cosi da essere selettivi nel creare le microlesioni del tessuto.
La stimolazione avviene gradualmente e naturalmente e cosi facendo si ottiene una maggiore distensione di viso, collo e decollété, e il tutto senza dover ricorrere al bisturi.
Proprio la presenza nel corso del trattamento dell’ecografo rappresenta una novità di estrema importanza, perché garantisce al medico di poter intervenire in totale sicurezza, potendo utilizzare gli ultrasuoni microfocalizzati in maniera mirata ed estremamente precisa, garantendo un’accuratezza altrimenti più difficile da ottenere.
Come spiega la dott.ssa Chessa, il target cui si rivolge maggiormente questo trattamento è quello tra i 40 e i 60/65 anni, per tutte quelle pazienti che presentano lassità cutanea lieve o di medio grado, mentre, continua la dott.ssa Chessa, non c’è indicazione per lassità di forma più severa.


I primi risultati iniziano a manifestarsi da 1 a 3 mesi dopo la prima seduta di trattamento, perché il processo segue la fisiologia di produzione del collagene, e tutto ciò comporta la realizzazione di effetti naturali e duraturi nel tempo, con grande accettazione e soddisfazione dei pazienti.
Sono questi i punti di maggior pregio del trattamento con gli ultrasuoni microfocalizzati, sottolinea la dott.ssa Chessa, ovvero la possibilità di offrire alle pazienti dei risultati estremamente naturali senza dover necessariamente ricorrere ad interventi chirurgici invasivi e traumatici.
Attraverso questa tipologia di lifting non chirurgico, invece, si innesca un processo molto naturale, ovvero quello di produzione del collagene, che a sua volta è in grado di donare alle pazienti  un volto, un collo e un decollété naturale e con effetti duraturi nel tempo.

Proprio la naturalezza è un parametro ormai sempre più importante nelle valutazioni dei pazienti e delle pazienti, che non si accontentano più di un qualunque effetto lifting, ma ricercano ed esigono risultati che non vadano ad alterare eccessivamente i contorni della zona anatomica trattata.


La nuova frontiera della medicina estetica dunque, secondo la dott.ssa Chessa, sembra essere rappresentata ormai proprio dal lifting non chirurgico, che possa permettere anche a quelle pazienti maggiormente timorosi di interventi dolorosi, o di tempi di recupero troppo lunghi, di potersi sottoporre a trattamenti di medicina estetica.
E in quest’ottica che gli ultrasuoni microfocalizzati sono la grande innovazione destinata a modificare in profondità il mondo della medicina estetica e dei trattamenti delle lassità cutanee. 

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