Da diverso tempo lavoro in Italia e all’estero, ultimamente opero anche nel Regno Unito.
La possibilità di visitare e operare pazienti diversi paesi, oltre ad arricchire la mia esperienza ed abilità chirurgica, mi spinge naturalmente ad osservare il mio lavoro da differenti prospettive. Fino a pochi anni fa notavo una diversa propensione e attitudine alla chirurgia estetica tra donne d’oltralpe e quelle italiane.
Le donne italiane, infatti, giovani e meno giovani, hanno mostrato per anni un atteggiamento reticente nei confronti della chirurgia estetica, rivolgendosi a questa nobile disciplina principalmente in cerca dell’elisir di giovinezza, quando i segni del tempo iniziavano a far capolino tra viso e corpo, ovvero dopo i 35 anni.
Diverso l’atteggiamento che ho invece costatato all’estero, dove anche le giovanissime si approcciano piuttosto disinvolte a questo mondo, per migliorare, nei limiti del possibile, i propri tratti esteriori.
L’intervento più richiesto dalle donne, sia in Italia che all’estero, è senza dubbio la mastoplastica additiva e, età a parte, non ho trovato grandi differenze per quanto concerne le tendenze estetiche: anche nel Regno Unito infatti sono in declino le donne che sognano seni “fake” alla Baywatch, a fronte di una sempre maggiore richiesta di un seno ben proporzionato alla propria costituzione corporea. Le statistiche Italiane degli ultimi anni ci dicono che l’età media delle persone che ricorrono alla chirurgia estetica, e in particolare alla mastoplastica additiva, si è abbassata notevolmente.
Detto ciò, proprio considerando la mastoplastica additiva vorrei spingere la riflessione su alcuni aspetti.
Per dovere etico personale e professionale sento sempre l’esigenza di educare le mie pazienti circa gli eventuali interventi da prendere in considerazione, soprattutto quando si parla di mastoplastica additiva in giovane età. Ritengo che una persona debba affrontare un intervento chirurgico con la piena consapevolezza di tutti gli aspetti, soprattutto quelli più negativi.
Come è noto, l'intervento di mastoplastica additiva richiede l’impianto di specifiche protesi mammarie.
A tal proposito, vanno innanzitutto sfatate tutte quelle bizzarre teorie da bar come “le protesi vanno cambiate ogni dieci anni”, oppure “la protesi scoppia in aereo”, ecc. Ciò che invece occorre considerare in un intervento di mastoplastica additiva è ben altro.
Come sappiamo, le protesi mammarie rappresentano un corpo inerte, privo di un suo metabolismo, che nella migliore delle ipotesi rimangono immutate e nella stessa posizione d’impianto per tutta la vita.
D’altro canto è vero però che il nostro corpo cambia negli anni, soprattutto quello di una giovane donna.
Oltre ai normali processi di aging tissutale dovuti all’età, nella donna entrano in gioco altri aspetti fisiologici come la gravidanza, l’allattamento, la menopausa e tutti questi fattori influiscono notevolmente nel cambiamento dei profili corporei, in particolare sulla morfologia mammaria.
Tanto prima una paziente si sottopone a una mastoplastica additiva, tanto più si allarga la forbice di tempo in cui il suo corpo cambierà attorno alla protesi mammarie.
Questo significa che negli anni, probabilmente, la paziente dovrà affrontare un eventuale secondo intervento chirurgico di mastoplastica per migliorare e ottimizzare nuovamente la forma del cono della mammella rispetto alla protesi mammarie.
Ritengo fermamente che questa sia una consapevolezza necessaria per una giovanissima paziente intenzionata ad affrontare un intervento di mastoplastica additiva.
A questo punto potreste pensare che mi stia dando la zappa sui piedi, e invece no. Personalmente non credo affatto che informare una paziente riguardo a ciò possa limitare le sue scelte, bensì ritengo che solo attraverso una piena consapevolezza, possa serenamente pianificare un intervento per migliorare il suo aspetto.
Potrà decidere di godersi il suo bel bikini da fare invidia a tutte le sue amiche in spiaggia per i prossimi dieci anni o quindici anni, sapendo, però, che dopo una o più possibili gravidanze forse dovrà ricorrere al bisturi per ridonare al suo seno mediante una mastoplastica additiva un tono ed una forma “da copertina”.
Quando si è giovani, a venti anni, tutto si può fare, ma bisogna sempre affidarsi a mani esperte e menti oneste e competenti.
A tal proposito vi racconto di Sara G., una giovanissima ragazza da poco giunta alla mia attenzione.
Sara ha 23 anni, studia all’università e da anni desiderava sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva.
Sin dai primi anni di scuole superiori, prima di entrare negli spogliatoi per le ore di educazione fisica, provava imbarazzo solamente all’idea di doversi spogliare di fronte alle sue amiche per il suo piccolo seno. Ho visitato Sara la prima volta tre anni fa e, sebbene i genitori fossero propensi a sostenerla sin da subito in questa sua scelta, durante la visita mi dilungai molto sugli aspetti prima descritti e invitai calorosamente Sara a riflettere in maniera più opportuna su questa sua scelta.
La visita si concluse con lei che decise di prendersi il suo tempo; ero certo che Sara sarebbe tornata un domani con la piena consapevolezza di ciò che avrebbe voluto affrontare.
Circa sette mesi fa ho avuto il piacere di rivederla, e insieme abbiamo pianificato l’intervento di mastoplastica additiva, abbiamo scelto le protesi mammarie più giuste per lei, con le quali sarebbe riuscita ad ottenere un risultato naturale ed in armonia con il suo corpo.
La settimana scorsa Sara è venuta al controllo che solitamente faccio al sesto mese e con estrema felicità e fierezza mi ha mostrato il suo bellissimo seno.
Sono più che certo e contento che questa mia giovane paziente potrà godere a pieno del suo bellissimo decollété, ma ciò che più mi rende felice è che abbia maturato con il giusto tempo e con le giuste informazioni questa sua decisione in merito ad una mastoplastica additiva. Lei sarà sicuramente più contenta di me, ma al tempo stesso sa che nel tempo la forma del suo seno cambierà nonostante le protesi mammarie, e nel caso volesse migliorarla, saprà a chi rivolgersi.
In bocca al lupo per la tua laurea, Sara.
Chirurgia plastica,Medicina estetica
Porto Sant'Elpidio (FM)
San Benedetto del Tronto (AP)