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La Mastoplastica additiva: cosa c'è da sapere

La Mastoplastica additiva: cosa c'è da sapere


Mar 10/05/2016 | Dott. Pierluigi Bello

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L’aumento del volume del seno, che si ottiene mediante l’intervento definito tecnicamente mastoplastica additiva, viene effettuato attraverso l’impianto di protesi mammarie che dovranno essere adeguate e proporzionate all’esigenza della paziente. La scelta del tipo di protesi mammarie da utilizzare viene fatta dopo una visita approfondita nella quale vengono utilizzati dei sizer di varia misura che vengono fatti indossare alla paziente per decidere, in accordo con il chirurgo, il volume desiderato. L’intervento di mastoplastica additiva deve essere effettuato considerando infatti l’equilibrio e le proporzioni delle parti ed evitando eccessi che potrebbero dare risultati poco armoniosi.


Le protesi mammarie vengono inserite praticando una piccola incisione (di 3-4 cm), preferibilmente sul bordo dell’areola o nel solco sotto-mammario a seconda dei singoli casi e delle preferenze. Attraverso l’incisione viene creata una tasca o sottoghiandolare o sottofasciale o sotto il muscolo pettorale in cui vengono alloggiate le protesi mammarie per ciascun seno.
Di solito, in ragazze giovani con una ghiandola mammaria rappresentata è preferibile inserire la protesi sotto la ghiandola o sotto la fascia muscolare se ben rappresentata; in pazienti con una ghiandola scarsamente rappresentata, o più grandi di età, è preferibile inserire le protesi mammarie, invece, sotto il muscolo; in donne con leggera ptosi ghiadolare è preferibile utilizzare una tecnica dual plane che prevede uno scollamento della ghiandola e l'inserimento delle protesi mammarie sotto il muscolo pettorale.


Dopo la mastoplastica additiva è necessario evitare sforzi che impegnino i muscoli pettorali e la regione toracica interessata dall’intervento almeno nei primi 15 giorni, e rinunciare a qualsiasi pratica sportiva per 1 mese. I punti di sutura (di solito 1 solo punto intradermico) vengono rimossi dopo 10-14 giorni dalla mastoplastica additiva.



         




       
La presenza della protesi mammarie non interferisce in alcun caso con la fisiologia della ghiandola mammaria, per cui anche un eventuale allattamento è assolutamente possibile. L’utilizzo attuale di protesi mammarie più sicure, di ottima qualità e realizzate con materiali estremamente innovativi, associato ad accorgimenti tecnici dello specialista, ha ridotto notevolmente rispetto al passato le complicanze post operatorie della mastoplastica additiva, tra cui principalmente la contrattura capsulare (ovvero lìindurimento della mammella in risposta ad una reazione fibrosa).


In conclusione, è opportuno fare alcune precisazioni per fugare ogni dubbio sulla mastoplastica additiva:



  • L'anestesia locale non arreca alcun vantaggio in quanto determina un maggiore stress per chi si sottopone all'intervento, costringe il chirurgo ad utilizzare un anestetico locale ad alte concentrazioni di adrenalina che, creando vasocostrizione, non consente una buona coagulazione dei vasi sanguigni. Inoltre, l'anestesista non è in grado di tenere sotto controllo tutti i parametri vitali della paziente. L'anestesia generale utilizzata per questi interventi consente invece un rapido risveglio sempre operando con un ampio margine di sicurezza per la salute.



  • La degenza post mastoplastica additiva prevede almeno 3-4 ore di osservazione in clinica; in alcuni casi è preferibile restare una notte. Occorre sempre diffidare da chi manda a casa subito dopo l’intervento di mastoplastica additiva.



  • Per quanto concerne i drenaggi, occorre specificare che questi non vengono applicati per un semplice divertimento del chirurgo, (poiché, tra l’altro, rappresentano anche un ulteriore costo e vanno rimossi dal chirurgo dopo 2-3 giorni) ma sono di grande efficacia per far drenare il sangue e il siero residuo, riducendo così in tal modo in maniera esponenziale il rischio di contrattura capsulare a seguito della mastoplastica additiva. Ciò determinerà innanzitutto un più rapido ammorbidimento del seno nelle settimane successive all’intervento, donando al tempo stesso un aspetto più naturale al nuovo decollété ed una sensazione di maggior comfort per la paziente.




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Bello Pierluigi

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

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