Nel campo dei trattamenti e degli interventi per il miglioramento del seno possiamo avere a che fare principalmente con due diffusi inestetismi: l’ ipoplasia mammaria, ovvero uno sviluppo incompleto della mammella, e l’ ipertrofia mammaria, che si caratterizza invece per uno sviluppo troppo accentuato della mammella stessa.
Nel primo caso l’intervento codificato e con risultati migliori è senza alcun dubbio la mastoplastica additiva.
Oggigiorno, continua il Dott. Gigliotti, per effettuare una mastoplastica additiva il chirurgo plastico ha a disposizione materiali protesici altamente sofisticati, che garantiscono un risultato ottimale e che, al tempo stesso, minimizzano i rischi per la salute; vengono infatti impiegate protesi in gel di silicone e con rivestimento in poliuretano.
Quest’ultimo si pone come una soluzione efficace nel caso in cui compaia una contrattura capsulare.
La contrattura capsulare, continua il Dott. Gigliotti, è la principale complicanza che può avvenire nel post-operatorio di una mastoplastica additiva, e si caratterizza per la presenza di un rivestimento peri-protesico che l’organismo produce in presenza di un materiale estraneo che il corpo non riconosce.
Ciò comporta un indurimento della protesi e, di conseguenza, una deformazione della mammella che fino a pochi anni fa determinava la necessità di sostituire la protesi con una nuova. Oggi, grazie al rivestimento in poliuretano, è invece possibile ridurre il rischio di contratture capsulari ed offrire alle paziente uno strumento in più per correggere l’inestetismo dell’ipoplasia mammaria mediante il ricorso alla mastoplastica additiva.
Al contrario, in presenza di una ptosi mammaria o di un’ipertrofia mammaria, si ricorre ad un intervento di mastoplastica riduttiva o di mastopessi, anch’essi ormai codificati e con risultati ottimali e garantiti. La principale problematica di questi interventi, sollevata dalla maggior parte delle pazienti, è la presenza di cicatrici multiple. Occorre tener presente che le cicatrici sono un aspetto necessario del post-operatorio e indelebile. Non esistono cicatrici invisibili ma attualmente, grazie agli strumenti a disposizione, si è in grado di nasconderle, minimizzarle o ridurle efficacemente.
In tal caso, sottolinea il Dott. Gigliotti, è dovere dello specialista essere sempre chiaro ed informare opportunamente la paziente sulla comparsa delle cicatrici che, a seconda di alcuni fattori come la qualità della tecnica operatoria e la risposta dell’organismo, possono essere più o meno evidenti.
La mastoplastica additiva - così come quella riduttiva e la mastopessi - necessitano di un’anestesia totale e per questo comportano il ricovero di una notte presso la struttura medica, allo scopo di fornire alla paziente una completa garanzia di sicurezza nei confronti della comparsa di possibili complicanze tra cui quella dell’ematoma, la principale ed immediata problematica che potrebbe insorgere nel post-operatorio.
Nel caso in cui questo si verifichi, conclude il Dott. Gigliotti, il ricovero in una clinica attrezzata consente alla paziente di essere costantemente tenuta sotto osservazione e trattata con le cure più idonee. All’indomani dell’intervento la paziente potrà tranquillamente tornare al proprio domicilio.
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