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Ringiovanimento del volto: medicina vs chirurgia

Ringiovanimento del volto: medicina vs chirurgia


Ven 06/03/2015 | Dott. Guido Maronati

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Le donne che si amano sono minacciose; gli uomini che le amano, ancora di più.

(Naomi Klein)

Il culto dell’aspetto fisico e la ricerca di un’immagine attraente a qualunque età sono le due grandi forze che negli ultimi decenni hanno segnato la nascita di un concetto rivoluzionario, il benessere estetico.

La lunga strada che dalla chirurgia estetica (1) porta ai moderni trattamenti “soft” si delinea nei primi anni ’70, quando l’endocrinologo francese Jean Jacques Legrand conia il termine “medicina estetica”. A partire dal 1973, negli Stati Uniti gli sforzi pioneristici, le scoperte e le invenzioni di specialisti di ogni ramo della medicina portano allo sviluppo delle metodiche e delle sostanze che ci consentono oggi di eseguire interventi discreti, veloci, e praticamente indolori.
Niente è bello e autentico.

(Jonathan Safran Foer)

La medicina estetica è una branca emergente della medicina basata su tecniche e procedure che hanno l’obiettivo di migliorare e perfezionare l’aspetto, la consistenza e i contorni della pelle, del viso e del corpo, e di conseguenza il benessere psicofisico.

Per maggior chiarezza, vale la pena sottolineare che per quanto esista indubbiamente una parziale sovrapposizione tra medicina estetica e chirurgia estetica, solo la medicina estetica impiega metodiche e tecnologie non invasive o minimamente invasive. Le procedure chirurgiche invasive che comportano invece un intervento profondo sui tessuti, come per esempio il lifting o l’addominoplastica, restano di esclusiva competenza della chirurgia estetica e vengono eseguite in sala operatoria e in narcosi.

Le procedure della medicina estetica si limitano generalmente a iniezioni sottocutanee o a livello del derma – come avviene con i filler o con la tossina botulinica, o a incisioni minime – come nel caso del “lifting con i fili”, oppure ancora a trattamenti laser che agiscono sugli strati superficiali della pelle.

La rapida crescita mondiale della medicina estetica è da attribuire in gran parte all’aumentata domanda di trattamenti di ringiovanimento che non prevedano la chirurgia; per sentirsi più a proprio agio con sé stessi e con gli altri, i pazienti di entrambi i sessi desiderano avere un aspetto migliore in tempi brevissimi, con risultati misurabili ma molto naturali, e un’interruzione minima o inesistente delle loro attività quotidiane. Il profilo di questi pazienti è proprio e unico della medicina estetica e della chirurgia estetica, a differenza delle altre specialità mediche in cui si diagnosticano e si trattano condizioni patologiche congenite o acquisite.

Tuttavia, nonostante la medicina estetica sia stata adottata per le ragioni che abbiamo descritto, il suo obiettivo non è quello di sostituire la chirurgia estetica; in altre parole, la relazione tra le due discipline è sinergica. Occasionalmente è possibile ricorrere a tecniche meno invasive rispetto alla chirurgia per indicazioni simili in pazienti che le richiedono o quando le si ritenga, per una serie di motivi, più adatte.

 

Opzioni a confronto

 












































Indicazione



Chirurgia estetica



Medicina estetica



Sollevamento del sopracciglio



Lifting del sopracciglio





  • Lifting “dolce” con i fili




  • Tossina botulinica






Dermatocalasi della palpebra superiore



Blefaroplastica




  • Plexr (plasmaferesi)



Lassità del viso



Lifting





  • Lifting “dolce” con i fili



  • Trattamento laser



Lassità del collo



Lifting, platismoplastica





  • Lifting “dolce” con i fili




  • Tossina botulinica a livello del platisma



  • Trattamento laser



Aumento delle labbra



Protesi (Permalip)



Filler iniettabili



Aumento zigomi e mento



Protesi



Filler iniettabili



Correzione orecchie a ventola



Otoplastica



Trattamento con i fili (in fase di sperimentazione)



In alcuni casi, per esempio nel trattamento delle cicatrici da acne, la medicina estetica ha sostituito del tutto la chirurgia. La dermoabrasione, ormai obsoleta, ha ceduto il passo a trattamenti progressivi, graduabili e dolci quali il peeling, la plasmaferesi e il trattamento con il laser; quest’ultimo, grazie alle nuove tecnologie non ablative e frazionali ha raggiunto livelli altissimi di efficienza, tollerabilità e sicurezza.

Per contro, la chirurgia estetica non dispone di metodiche adatte alla correzione delle imperfezioni superficiali della pelle: i difetti quali nei, cisti sebacee, lipomi e cicatrici vengono dunque trattati con tecniche di chirurgia cutanea ambulatoriale, che si eseguono in anestesia locale e prevedono la dimissione immediata.

Alla medicina estetica, infine, è riservato in via esclusiva il trattamento soft delle linee, delle rughe, e dei contorni del viso, grazie all’evoluzione dei filler cross-linked e all’introduzione della tossina botulinica per usi cosmetici.

Come si intuisce da questa piccolissima panoramica, la medicina estetica è caratterizzata da una collezione eclettica di tecniche. Laser, sostanze e dispositivi, protocolli e metodiche provengono da una varietà di discipline che comprendono tra le altre la dermatologia, la chirurgia plastica e ricostruttiva, l’oftalmologia, l’oncologia e la medicina laser-assistita.
Medicina o chirurgia?

La giovinezza è una malattia dalla quale guariamo tutti.
(Dorothy Fulheim)

La prima differenza tra i due approcci si può esprimere in termini di durata del risultato: per esempio, gli effetti estetici di un lifting chirurgico sono visibili per circa 8-10 anni, contro i due anni del lifting dolce con i fili riassorbili. Lo stesso discorso vale tanto più per i filler iniettabili e per la tossina botulinica, la cui durata limitata presenta però il vantaggio di poter ripetere il trattamento nel tempo adattandolo via via alla morfologia del paziente.

Il secondo elemento da considerare è il tempo di ripresa – pressoché inesistente nei trattamenti di medicina estetica, più prolungato dopo un intervento chirurgico vero e proprio - seguito a ruota dal costo, sensibilmente più contenuto nella medicina estetica rispetto alla chirurgia.

La discriminante fondamentale alla base della scelta tra i due approcci resta però, inevitabilmente, la condizione di partenza. Quando le imperfezioni superano una certa soglia, si pensi per esempio a una lassità cutanea importante, la medicina estetica deve cedere il passo all’atto chirurgico, il solo capace di ripristinare i contorni e i volumi corretti rispettando i lineamenti originali per un risultato naturale e credibile.

(1) I primi tentativi di liposuzione risalgono a 3000 anni fa (La storia della chirurgia estetica, Focus, Novembre 2014)




A cura del dott. Guido Maronati  ⇓ CONTATTA ⇓

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Maronati Guido

Autore

Chirurgia plastica,Medicina estetica

Milano (MI)


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