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Nevi melanocitici, cosa sono?

Nevi melanocitici, cosa sono?


Lun 04/03/2024 | Dott. Tania Basile

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I nevi melanocitici sono formazioni cutanee benigne costituite da aggregazioni di melanociti, cellule responsabili della produzione di melanina. Queste lesioni iperpigmentate possono manifestarsi in forme, dimensioni e colori differenti, e sono classificate in base a questi parametri.  A seconda delle caratteristiche, inoltre, possono essere identificati come nevo di Clark, nevo di Spitz, Nevo di Reed, ecc. Sebbene generalmente innocui, i nevi possono richiedere trattamento se diventano sospetti di malignità, con opzioni terapeutiche come l'asportazione chirurgica. La diagnosi precoce e la prevenzione attraverso la mappatura dei nei sono cruciali per la gestione ottimale di questi segni cutanei.

Introduzione

I nevi melanocitici sono un fenomeno estremamente comune negli esseri umani. Questi piccoli segni distintivi, che spesso vengono considerati poco più che un dettaglio estetico, sono in realtà una testimonianza della complessità e dell’adattabilità della nostra pelle. I nei possono essere presenti sin dalla nascita, o formarsi nel corso degli anni; con l’età tendono ad aumentare di numero e, difatti, nelle persone anziane si riscontrano più comunemente. Inoltre, l’ereditarietà e la tipologia della pelle, giocano un ruolo centrale nella loro insorgenza.

Nella maggior parte dei casi i nevi sono assolutamente innocui per la salute ma piuttosto possono essere considerati un promemoria di quanto sia importante proteggere la pelle, indipendentemente dal numero di nevi presenti. I nevi melanocitici vanno oltre il loro aspetto esteriore. Sono finestre sulla biologia del nostro corpo, segnali della nostra storia personale e, in alcuni casi, segnali di allarme per la nostra salute. Nonostante la loro ubiquità, c’è ancora molto da scoprire sui nevi melanocitici. Con ogni nuovo studio, ci avviciniamo sempre di più a comprendere i misteri che questi piccoli punti sulla nostra pelle continuano a celare.

Cosa sono i nevi melanocitici

I nevi melanocitici sono lesioni cutanee benigne che derivano dai melanociti, le cellule responsabili della produzione di melanina. Nei nevi la concentrazione di melanociti è superiore alle aree circostanti per cui dal punto di vista morfologico, i nevi melanocitici si presentano come macule o papule di colore variabile dal marrone chiaro al nero, con un diametro generalmente inferiore a 6 millimetri. Possono essere piatti o rilevati, lisci o rugosi, e talvolta possono contenere peli. Oltre alle classificazioni di tipo istologico i nei possono essere classificati in congeniti o acquisiti, in riferimento alla loro insorgenza.

Da un punto di vista istologico, i nevi melanocitici sono classificati in tre tipi principali: giunzionali, composti e intradermici. I nevi giunzionali sono localizzati all’interfaccia dermo-epidermica, mentre i nevi composti si trovano sia all’interfaccia dermo-epidermica che nel derma. I nevi intradermici sono completamente contenuti nel derma. Questa classificazione istologica fornisce informazioni cruciali per la diagnosi e la gestione clinica dei nevi melanocitici.

Cause dei nevi melanocitici

Le cause esatte della formazione dei nevi melanocitici non sono completamente note, ma sono considerate il risultato di una combinazione di fattori. È altresì noto, oltre che evidente, come l’ereditarietà giochi un fattore determinante nella comparsa e nella distribuzione dei nevi melanocitici. Individui con molti nei, in genere, condividono questa caratteristica con altri membri della propria famiglia.

Le principali cause che contribuiscono alla formazione dei nevi melanocitici includono:


  • Predisposizione genetica

  • Esposizione a fonti di radiazione UV (il sole ad esempio)

  • Ormoni

  • Età

  • Fototipo

  • Esposizioni ad agenti chimici


Tipi di nevi melanocitici

Una prima importante distinzione tra i nei è rispetto ai nevi acquisiti ed i nevi congeniti. I primi si sviluppano dopo la nascita mentre i secondi sono presenti già alla nascita del bambino. Un ulteriore divisione dei nei include:

  • Nevi giunzionali: questi nevi sono localizzati all'interfaccia dermo-epidermica e sono costituiti da aggregazioni di melanociti in questa regione. Sono generalmente piatti e hanno un colore uniforme che varia dal marrone chiaro al nero.

  • Nevi composti: questi nevi sono una combinazione di nevi giunzionali e nevi intradermici. Contengono aggregazioni di melanociti sia nell'epidermide che nel derma. Sono spesso rilevati e possono avere un colore più variabile.

  • Nevi intradermici: questi nevi sono situati completamente nel derma e possono essere rilevati o nodulari. Sono solitamente di colore marrone scuro o nero e possono essere coperti da peli.


Oltre a questa classificazione i nevi possono essere classificati attraverso altre caratteristiche morfologiche:

  • Nevo di Clark o melanocitico acquisito piano: questo tipo di nevo si sviluppa dopo la nascita e ha una superficie piana.

  • Nevo di Miescher: questo è un tipo di nevo intradermico, generalmente localizzato sul viso.

  • Nevo di Unna: questo nevo si presenta come una lesione cutanea acquisita sessile o peduncolata, spesso papillomatosa.

  • Nevo melanocitico congenito: questo nevo è presente fin dalla nascita.

  • Nevo di Spitz: questo è un tumore benigno della pelle che si sviluppa solitamente nel bambino.

  • Nevo di Reed: questo è un tipo di nevo simile al nevo di Spitz che è più scuro e può essere più difficile da distinguere da un melanoma.

  • Macchia mongolica: questa è una macchia blu-verde o grigio-azzurra che appare di solito alla nascita o poco dopo.

  • Nevo melanocitico congenito gigante: questo tipo di nevo può raggiungere dimensioni molto importanti fino a 20 cm ed una colorazione molto scura, tendente al nero.

  • Nevo di Ota: questo è un nevo blu o grigio che si trova solitamente sul viso e si sviluppa più spesso nelle persone di origine asiatica.

  • Nevo di Ito: simile al nevo di Ota, ma si trova sulle spalle o sulla parte superiore delle braccia.

  • Nevo blu: questo nevo è una lesione cutanea benigna che appare come una macchia o un nodulo blu.

  • Nevo di Sutton: un nevo che presenta un’area ipopigmentata ai margini.

  • Nevo di Meyerson o nevo con alone infiammatorio: è un nevo circondato da una zona eczematosa che tende a desquamarsi.

  • Nevo di Becker: un nevo dai margini irregolari spesso accompagnato da folta peluria all’interno della lesione pigmentata.


Sintomi

Il principale sintomo legato ai nevi melanocitari è la caratteristica formazione brunastra sulla cute, di differenti dimensioni e caratteristiche. I nevi solo raramente presentano sintomi quali prurito e sensazione di fastidio. Alcuni nevi possono infiammarsi lungo i margini se caratterizzati da squame eczematose. Quando i nevi iniziano ad essere particolarmente fastidiosi, pruriginosi e dolorosi possono essere il sintomo di una evoluzione maligna, benché molto rara.

Diagnosi e prevenzione

La diagnosi dei nevi melanocitici richiede una valutazione clinica accurata e, in alcuni casi, esami strumentali e istologici. In genere, il medico dermatologo determina la presenza di nevi melanocitari semplicemente attraverso l’esame obiettivo. Se l’esame obiettivo non è sufficiente a stabilire l’origine del nevo il medico può predisporre una dermoscopia.

La dermatoscopia è una tecnica non invasiva che consente di osservare le caratteristiche microscopiche dei nevi melanocitici. Utilizzando uno strumento chiamato dermatoscopio, il medico esamina da vicino il nevo per valutare la struttura del pigmento, la presenza di reticoli, macchie e altri segni di allarme. La dermatoscopia digitale è meglio nota come mappatura dei nevi, uno strumento di prevenzione fondamentale per la lotta ai tumori della pelle come il melanoma.

In alcuni casi, il dermatologo può raccomandare di eseguire una biopsia cutanea per prelevare un campione di tessuto dal nevo sospetto. Il campione viene quindi esaminato al microscopio per valutare la presenza di anomalie istologiche indicative di rischio di melanoma o altri problemi cutanei. L’imaging multifocale, invece, rappresenta una tecnica avanzata che utilizza apparecchiature specializzate per acquisire immagini ad alta risoluzione dei nevi melanocitici e delle strutture sottostanti della pelle. Può essere utile per valutare l'asimmetria, la variazione di colore e altre caratteristiche dei nevi.

Una volta diagnosticati, i nevi melanocitici devono essere monitorati regolarmente per rilevare eventuali cambiamenti che potrebbero indicare un aumento del rischio di melanoma. Questo monitoraggio può includere esami clinici periodici, dermoscopie e, se necessario, biopsie ripetute.

Trattamento dei nevi melanocitici

Il trattamento dei nevi melanocitici dipende dalla loro natura e dalla presenza di eventuali segni di rischio o complicanze. Nella quasi totalità dei casi i nevi melanocitari non necessitano di alcun trattamento specifico. Tuttavia, è importante monitorarli regolarmente per rilevare eventuali cambiamenti che potrebbero indicare un rischio aumentato di melanoma o altre complicanze.

Se un nevo presenta caratteristiche sospette o viene diagnosticata una evoluzione maligna, il dermatologo può raccomandare l'asportazione chirurgica. Durante questo intervento, il nevo viene completamente rimosso mediante escissione chirurgica e il tessuto circostante viene esaminato istologicamente per valutare la presenza di cellule tumorali nei tessuti circostanti.

Una delle soluzioni alternative sviluppate negli ultimi anni è la crioterapia, un trattamento che utilizza il freddo estremo per congelare e distruggere il tessuto del nevo. Questo metodo può essere utilizzato per nevi di piccole dimensioni e superficiali, ma richiede più sessioni per ottenere risultati completi.

 

Una soluzione molto diffusa è l’elettrocoagulazione che utilizza una sonda elettrica per bruciare il tessuto del nevo. È spesso utilizzato per nevi di dimensioni ridotte e può essere efficace nel rimuovere nevi superficiali. Al contrario, laserterapia utilizza un raggio laser ad alta energia per rimuovere il tessuto del nevo in modo selettivo. Questo metodo può essere utilizzato per nevi superficiali e può ridurre al minimo il rischio di cicatrici e lesioni alla pelle circostante.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Tullio Cainelli, Alberto Giannetti, Alfredo Rebora, Manuale di dermatologia medica e chirurgica, McGraw Hill 2017.

  • Giuseppe Micali et al, Le basi della dermatologia, Springer-Verlag 2011.

  • Rocco de Pasquale et al, Le lesioni elementari, Le basi della dermatologia, Springer, Milano, 2014.

  • Roberto Porrini et al. Nevo melanocitico non pigmentato della cavità orale. Caso clinico con enfasi sulla procedura chirurgica di rimozione. Minerva Stomatologica Volume 62, Issue 1-2, 2013, Pages 43-49.

  • Klaus Wolff et al. Fitzpatrick, Manuale ed atlante di dermatologia clinica. Padova: Piccin; 2020.

  • Francesco Mazzotta, Teresa troccoli. Mappa dei nevi con sorpresa. European Journal of Pediatric Dermatology, 16(1), 2006.

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