L’azione degli ultrasuoni sulla pelle è stata ben documentata in letteratura, sappiamo infatti che possiamo utilizzare gli ultrasuoni microfocalizzati con ottimi risultati per ottenerne un effetto rassodante, liftante in alcune aree della pelle e di ricompattazione in senso generico; ma possiamo farne un uso efficace anche in ottica preventiva, quando vogliamo contrastare ciò che viene comunemente definito “fotoaging” o fotoinvecchiamento.
“I danni sulla pelle da radiazioni ultraviolette in dermatologia, sono stati dimostrati durante gli ultimi congressi mondiali di Dermatologia, nello specifico, una sessione scientifica ha messo in relazione l’esposizione alle radiazioni ultraviolette con la conseguente alterazione delle fibre di collagene nelle fasi iniziali, fino ad arrivare agli effetti e danni più profondi quando si parla di Elastosi cutanea (ovvero un’alterazione del tessuto elastico del derma) fino ad arrivare alle lesioni precancerose”.
Non dobbiamo dimenticare che il danno solare minaccia la pelle 365 giorni all’anno, perché i raggi ultravioletti di tipo A sono presenti anche quando è nuvoloso, a differenza dei raggi UVB ed UVC in “azione” solo d’estate. E certamente occorre affrontare livelli di analisi e di complessità molto differenti quando si parla di danni da foto-esposizione, danni da invecchiamento cutaneo, fino ad arrivare alle precancerose ed ai tumori della pelle.
Ma il costrutto meritatamente degno di attenzione è il concetto di Cross-Talking tra derma ed epidermide.
La pelle non è un semplice involucro protettivo, ma un vero e proprio organo. Ed è stato dimostrato che esiste una stretta intercomunicazione tra i due tessuti epidermide e derma, e che entrambi vanno incontro ai danni da foto invecchiamento, sappiamo inoltre che l’Epitelioma, ossia il tumore della pelle, nasce dall’epidermide.
Quindi il concetto valido fino a qualche anno fa di epidermide e derma come tessuti distinti e separati ora non è più applicabile in medicina: esiste infatti intercomunicazione, e proprio in virtù della scoperta di questa importante comunicazione tra i due tessuti è possibile affermare che una sana struttura dermica più profonda migliora la qualità e la funzionalità dell’epidermide e viceversa.
È acclarato che questo tipo di trattamento ad ultrasuoni microfocalizzati ed ecoguidati è in grado di agire sul derma reticolare più profondo e sull’ipoderma.
Che un trattamento ad ultrasuoni microfocalizzati con questo tipo di tecnologia ci consente un miglioramento del derma perché in 30 60 e 90 giorni si determina un rifacimento del collagene che viene ricostituito a seguito proprio dell’azione degli ultrasuoni.
Migliorando la struttura del derma, si contrastano certamente i danni da fotoaging, e si contrastano tutte le possibili degenerazioni correlate e gli stati più avanzati come l’Elastosi cutanea e si migliora inevitabilmente anche l’epidermide. E poiché l’epidermide è la sede delle precancerosi (cheratosi attiniche) e dei principali tumori della pelle tra cui gli epiteliomi basocellulari e spinocellulari, visto in quest’ottica il trattamento ha indubbiamente un’azione antiaging, con effetti quasi immediati sulla bellezza delle pelle, ma non è di secondaria importanza, l’azione preventiva di riduzione del rischio di danni medici, clinici, dermatologici e oncogenetici per quanto riguarda i tumori cutanei foto-indotti.
A ciò si può aggiungere che, se a questo trattamento che arriva a biostimolare gli strati più profondi del derma, andiamo ad aggiungere -ad esempio- un peeling biostimolante che va a lavorare sull’epidermide e quindi sugli strati più esterni, ne consegue un effetto benefico e sinergico.
Se a questo contestualmente si aggiunge anche un trattamento profondo di biostimolazione introducendo per via infiltrativa, acido ialuronico libero e collagene chiaramente il tessuto non può che trarne i migliori giovamenti.
Dermatologia,Medicina estetica
Roma (RM)
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