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Corretto approccio al trattamento estetico

Corretto approccio al trattamento estetico


Gio 18/09/2014 | Dott. Rocco Carfagna

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(Ultima modifica 19.11.2024) In un trattamento estetico, quali sono i criteri da seguire per raggiungere il miglioramento richiesto da un paziente?

L’approccio del professionista ai propri pazienti è fondamentale per stabilire la necessaria fiducia reciproca che caratterizzerà la buona riuscita di qualsiasi trattamento, sia esso chirurgico, sia esso medico-estetico.

Sono attentamente da valutare le aspettative del paziente e le reali possibilità di esecuzioni di tecniche in grado di realizzare i desideri espressi dal paziente stesso.

La ricerca della miglior soluzione medica a problematiche estetiche per le quali il paziente si rivolge al chirurgo plastico, deve mirare assolutamente alla ricerca dell’armonia oggettiva,  non già della perfezione soggettiva troppo spesso suggerita da canoni mediatici poco  realistici.

Saranno, pertanto, valutate, profilo, qualità della cute, presenza di inestetismi superficiali, profondi, più o meno estesi, rughe, ecc., il tutto in modo completo e necessariamente analitico, evitando in modo assoluto di stravolgere e sconvolgere i cardini dell’espressività e della naturalezza di viso e corpo del paziente.

Quali sono le qualità distintive dell'idrossiapatite di calcio rispetto altre tipologie di filler?


L’idrossiapatite di calcio è uno dei filler, oggigiorno, maggiormente utilizzato per il “riempimento” delle rughe profonde o di zone più o meno vaste del viso e del corpo.

E’ un filler estremamente sicuro, completamente riassorbibile e dalla durata estremamente superiore rispetto a filler come il più noto acido ialuronico. Consente, inoltre, al tessuto in cui viene iniettato, di rigenerarsi grazie alla induzione alla collagenogesi, “ristrutturando” e ridensificando il tessuto stesso. Viene utlizzato per il riempimento delle rughe naso-giugali, di quelle nasogeniene, di aree come quella zigomatica, del mento, per ridefinirre l’angolo mandibolare, l’arcata sopraccigliare, armonizzando l’intero volto con estrema sicurezza e con una durata dell’effetto estremamente considerevole.

Viene utilizzato, off-label, anche per biorivitalizzare la cute dell’intero volto, ed in associazione ad altri filler, anche per il ringiovanimento delle mani, trattamento sempre più richiesto.

 Quanto tempo è necessario per il completo riassorbimento dell’idrossiapatite di calcio in un trattamento estetico?


Il completo riassorbimento dell’idrossiapatite di calcio è certamente condizionato dalle quantità di filler utilizzato e dalle regioni in cui viene iniettato, nonché dalla profondità di iniezione, ma generalmente si compie in 12-16 mesi.

Spesso, tuttavia, si riscontra la presenza di idrossiapatite, in tessuti infiltrati dal filler stesso, anche dopo i 20 mesi dall’iniezione

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Carfagna Rocco

Autore

Chirurgia plastica, Medicina estetica

Salerno (SA)

Roma (RM)


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