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Helicobacter pylori: sintomi e cura

Helicobacter pylori: sintomi e cura


Lun 17/05/2021 | Dott. Tania Basile

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L’Helicobacter pylori è un batterio Gram-negativo responsabile di infezioni a carico delle pareti gastriche. Il batterio è in grado di vivere in ambienti acidi tanto da colonizzare lo stomaco degli animali, in particolare l’uomo. In condizioni immunitarie di equilibrio, il batterio è contrastato efficacemente dall’organismo tuttavia in alcune situazioni la sua proliferazione è in grado di danneggiare la mucosa gastrica provocando lesioni ed infezioni. L’Helicobacter pylori è responsabile di gastriti, ulcere e tumori allo stomaco; è inoltre attestata la sua importanza nella patogenesi di ischemia coronarica, sindrome di Sjögren, rosacea, anemia sideropenica, ecc.

Introduzione

L’Helicobacter pylori è stato individuato per la prima volta alla fine dell’800 da Giulio Bizzozero che, però, non ne intuì l’importanza come responsabile di numerose patologie. La sua azione sulle mucose gastriche fu approfondita un secolo più tardi da Robin Warren e Barry Marshall che individuarono i processi che coinvolgono il batterio nell’insorgenza delle gastriti e delle ulcere, ricevendo, per tale contributo, il premio Nobel nel 2005.

Il batterio è ospite comune dello stomaco umano ed altri batteri del genere Helicobacter sono attestati in altre specie di animali. La sua presenza non determina necessariamente gastriti ed ulcere essendo la sua azione neutralizzata dalle difese immunitarie. Quando quest’ultime non sono in grado di controbilanciare il batterio i metaboliti tossici prodotti dallo stesso possono intaccare la mucosa gastrica favorendo eventi infiammatori che si concretizzano con ulcere, gastriti e in casi meno frequenti tumori.

Helicobacter pylori: che cos'è?


L’Helicobacter pylori è un batterio Gram-negativo flagellato e acido-resistente. La connotazione di Gram-negativo sottintende le proprietà del batterio che attraverso il test della colorazione di Gram rimane di colore rosa/rosso. I batteri Gram-negativi hanno una membrana esterna molto più complessa ed una particolare resistenza agli antibiotici. Il termine flagellato, invece, è riferito ai flagelli che compongono la parte esterna della struttura cellulare del batterio e che consente il moto cellulare. Infine, con acido-resistente si sottolineano le qualità dell’habitat del batterio in grado di sopravvivere in ambienti molto acidi come lo stomaco dell’essere umano.

Helicobacter pylori: come avviene il contagio?


Le modalità di trasmissione dell’Helicobacter pylori sono principalmente quella orale e oro-fecale. All’interno di queste modalità di trasmissione vanno incluse quelle riferibili all’uso di materiali sanitari, ovvero sonde endoscopiche, e alla zoonosi, cioè il passaggio da animale a uomo a causa di stretto contatto (veterinari, addetti alla macellazione, allevatori, ecc.). Per quanto riguarda la trasmissione orale il passaggio avviene da uomo a uomo, mediante la saliva, ad esempio. Non è da ignorare, inoltre, l’assunzione di cibi contaminati soprattutto in condizioni igienico sanitarie non adeguate.

L’Helicobacter pylori vive in colonie gastriche nella maggior parte degli esseri umani in modo quasi sempre asintomatico e privo di effetti importanti. Il batterio riesce ad eludere le difese immunitarie diventando difficile da estirpare e produce sostanze che lo mettono al riparo dalla fagocitosi dei neutrofili. Inoltre ha la capacità di attaccarsi alla mucosa gastrica e proliferare indisturbato grazie alla sua struttura ad elica dalla quale questa famiglia di batteri prende il nome.

In particolari condizioni immunitarie, il batterio è in grado, a causa dei metaboliti tossici prodotti, di intaccare la mucosa gastrica producendo infiammazioni che possono assumere lo stato di gastriti ed ulcere rapidamente. La prolungata azione del batterio nello stomaco è capace di aumentare la possibilità di insorgenza di cancro allo stomaco. Non è da ignorare, inoltre, la capacità del batterio di incidere pesantemente sulla manifestazione di altre malattie come la rosacea, l’ischemia coronarica, l’anemia sideropenica, la porpora di Schönlein-Henoch ed altre importanti patologie.

L’Helicobacter pylori, dunque, può causare:

  • Gastriti

  • Ulcere

  • Tumore allo stomaco

  • Rosacea

  • Ischemia coronarica

  • Orticaria cronica

  • Diabete mellito

  • Sindrome metabolica

  • Disturbi neurodegenerativi

  • Porpora trombocitopenica autoimmune

  • Sindrome di Prader-Willi

  • Sindrome di Raynaud

  • Malattie infiammatorie intestinali


 

 Helicobacter pylori: sintomi

Come analizzato, la presenza di Helicobacter pylori non è necessariamente accompagnata da sintomi chiari ed evidenti. Tuttavia, i sintomi più comuni sono rappresentati da bruciore di stomaco, nausea, gonfiore, vomito, dolore addominale e perdita di appetito. Per quanto riguarda le altre patologie, generate dal batterio, i sintomi sono da ricondursi alla specifica patologia in esame e dunque fortemente variabili tra loro.

I principali sintomi dell’infezione da Helicobacter pylori sono:

  • Bruciore di stomaco

  • Nausea

  • Vomito

  • Inappetenza

  • Gonfiore addominale

  • Dolore addominale


Helicobacter pylori: diagnosi


I test a disposizione dei medici per verificare la presenza di Helicobacter pylori sono numerosi e minimamente invasivi. Il test del respiro, o breath test, è lo strumento diagnostico più semplice e capace di fornire risultati altamente attendibili. È possibile altresì verificare, con esame del sangue, la presenza degli antigeni dell’Helicobacter pylori; operazione che può essere effettuata anche mediante esame delle feci.

La presenza di Helicobacter pylori è rilevata, inoltre, con biopsia della mucosa gastrica in seguito gastroscopia e attraverso il test rapido all’ureasi che, tuttavia, necessita sempre dei campioni bioptici prelevati durante l’esame gastroscopico.

Helicobacter pylori: cura e prevenzione


La prevenzione è un aspetto fondamentale nella trasmissione dell’Helicobacter pylori sebbene difficile da fare. Il batterio può facilmente passare da uomo a uomo, o essere introdotto nell’organismo da dispositivi medici o cibi infetti. Le basilari norme igienico-sanitarie sono il principale metodo di prevenzione.

La cura del batterio, invece, è ottenibile con antibiotici ma la facilità di trasmissione espone gli individui in modo costante alla colonizzazione da parte di questi agenti patogeni. I trattamenti, in genere, sono finalizzati a privare il batterio dell’habitat naturale, mediante inibitori della pompa gastrica, e eliminare direttamente il patogeno con antibiotici specifici.

 

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Federico Frusone, Giulia Puliani, Manuale di medicina generale per i medici di base e specializzazioni mediche, Edises, 2017.

  • COMU, Manuale di oncologia, Minerva Editore, 2018.

  • Francesco Franceschi et al; Extragastric Diseas and Helicobacter Pylori, helicobacter, Vol. 20, S1, 2015.

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