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Eritrodermia o dermatite esfoliativa

Eritrodermia o dermatite esfoliativa


Sab 06/05/2023 | Dott. Tania Basile

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L’eritrodermia, o dermatite esfoliativa, è una affezione cutanea infiammatoria grave ad evoluzione rapida caratterizzata da eritema diffuso su gran parte del corpo e desquamazione. I principali sintomi di questa condizione comprendono prurito e brividi di freddo con sensazione di malessere generale. Da una diffusione a chiazze, l’eritrodermia si evolve rapidamente coinvolgendo oltre il 90% del corpo. Le cause della dermatite esfoliativa sono in parte sconosciute in almeno un quarto delle manifestazioni; la maggior parte dei casi, tuttavia, è ascrivibile ad altre patologie (neoplasie, micosi, leucemia, dermatiti, psoriasi), all’utilizzo di farmaci (penicillina, barbiturici, sulfamidici) o alla presenza di dermatiti preesistenti.

Introduzione


Le prime descrizioni dettagliate del disturbo risalgono alla seconda metà dell’800 con una prima distinzione dell’eritrodermia da altre condizioni della cute collegate a determinate patologie. Uno degli aspetti caratteristici di questa condizione è rappresentato dalla velocità di evoluzione dei segni tipici del disturbo che si espandono in pochi giorni o poche settimane in quasi tutto il corpo. L’insorgenza dell’eritrodermia non deve essere trascurata poiché può essere campanello d’allarme per la presenza di altre malattie, anche gravi, e per le possibili complicanze che possono essere letali per i soggetti colpiti.

Che cos’è l’eritrodermia


L’eritrodermia è una condizione infiammatoria grave della cute identificabile come patologia o sintomo di altre patologie. Le principali manifestazioni sono riconducibili a evidente arrossamento della cute e conseguente desquamazione delle aree colpite. Il disturbo può insorgere in qualsiasi punto del corpo per poi rapidamente espandersi su gran parte della cute. La dermatite esfoliativa non è una condizione contagiosa ma può dimostrarsi letale nelle sue manifestazioni più gravi o trascurando il disturbo nelle prime fasi.

Generalmente suddivisa in:

  • Eritrodermie primitive

    • Acute

    • Croniche



  • Dermatosi eritrodermiche

  • Eritrodermie secondarie

    • Benigne

    • Maligne



  • Eritrodermie congenite


La dermatite esfoliativa è sovente accompagnata da brividi di freddo ed astenia benché non siano rare manifestazioni febbrili, dimagrimento repentino, ingrossamento dei linfonodi, del fegato e della milza. La condizione può regredire in modo spontaneo o evolversi esponendo il soggetto a gravi infezioni cutanee, scompenso cardiaco, flebite ed altri disturbi importanti. Oltre alle conseguenze sulla salute del soggetto la dermatite esfoliativa compromette la qualità della vita e delle relazioni sociali del soggetto colpito.

I principali sintomi dell’eritrodermia sono:

  • Eritema diffuso

  • Desquamazione

  • Prurito

  • Brividi di freddo

  • Febbre alta

  • Vescicole (solo in rari casi)

  • Ingrossamento di linfonodi, fegato e milza

  • Dimagrimento repentino


Le cause dell’eritrodermia


Nella maggioranza delle manifestazioni, l’eritrodermia è una conseguenza di altre patologie presenti o correlata a terapie farmacologiche specifiche. Questi casi, difatti, riguardano l’80% delle manifestazioni mentre il restante 20% non sembra essere originato da cause manifeste. Si è rilevato che i soggetti di sesso maschile tra i 40 ed i 60 anni siano maggiormente colpiti rispetto alle donne e ad altre fasce di età.

Le principali cause dell’eritrodermia sono riconducibili a:

  • Terapie farmacologiche (penicillina, sulfamidici, barbiturici, chinino)

  • Contatto con determinate sostanze chimiche (bismuto, iodio, arsenico)

  • Presenza di altre patologie (dermatiti, psoriasi, neoplasie, micosi)

  • Deficit vitaminici (in età pediatrica)

  • Cause idiopatiche


Diagnosi


La diagnosi è effettuata mediante anamnesi del paziente ed esame obiettivo; la biopsia può essere prescritta nel caso si sospetti la presenza di una neoplasia. Diventa inoltre fondamentale una ricerca mirata a determinare l’eventuale presenza di altre patologie che possono essere determinanti per il decorso della condizione infiammatoria cutanea. Non dovrebbero essere ignorati esami di laboratorio come emocromo, elettroliti, albumina e test di funzionalità epatica nonché LDH e VES.

Trattamento dell’eritrodermia


Il trattamento dell’eritrodermia è legato all’origine del disturbo e generalmente scompare con la cura della patologia primaria. Tuttavia non vi è un trattamento standardizzato ed è preferito un approccio specifico ai singoli sintomi cercando di limitarne gli effetti. Non è da escludere che l’eritrodermia possa regredire in modo spontaneo e senza l’ausilio di cure farmacologiche come è possibile, al contrario, che la condizione possa condurre ad un quadro clinico complesso ed al decesso del paziente.

La presenza di eritrodermia obbliga, nella maggioranza dei casi, i pazienti a letto e con necessità di ospedalizzazione per contrastare i rischi di disidratazione, ipotermia ed infezioni di vario genere. Gli antibiotici sono largamente utilizzati per costanti rischi di infezioni mentre le flebo sono necessarie per integrare liquidi, sali minerali e proteine nell’organismo. Non è escluso che per il trattamento del disturbo possano essere utilizzati corticosteroidi, anche endovena.

Complicanze dell’eritrodermia


Nelle forme più gravi l’eritrodermia può compromettere gravemente le condizioni generali del paziente provocando scompensi cardiaci, collasso circolatorio e tromboflebiti. Questo tipo di complicanza diventa letale nei soggetti anziani dove possono manifestarsi anche gravi infezioni polmonari e cutanee. Comuni sono altresì manifestazioni di piaghe da decubito e dimagrimenti eccessivi collegati ad una perdita di sostanze nutritive e liquidi. Questi fattori sono le principali cause dell’alta mortalità di questa condizione patologica.

In collaborazione con Pasquale Ambrosio

Fonti:

  • Paolo Fabbri et al, Manuale di dermatologia medica, Edra, 2014.

  • Carlo D’Aniello, Manuale di Medicina Estetica, Masterbooks, 2019.

  • Alberto Massirone, Trattato di Medicina Estetica, Piccin Nuova-Libraria, 2010.

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